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Università, Consiglio di Stato: gli esclusi conoscano gli atti delle prove ingresso

di Redazione Scuola

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Il CdS nel giudizio d'appello per gli studenti non ammessi ai corsi di laurea di medicina e odontoiatria

6 maggio 2022
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2' di lettura

Non può essere negata agli studenti non ammessi ai corsi di laurea di medicina e odontoiatria per l'anno accademico 2021/2022 di conoscere gli atti del procedimento di predisposizione della prova d'ingresso da loro sostenuta senza esito. È il principio espresso dal Consiglio di Stato nel giudizio d'appello predisposto per alcuni studenti, non ammessi a causa dell'insufficiente punteggio riportato nella prova d'ingresso. Con gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, chiedevano la riforma di una sentenza del Tar del Lazio che, sollecitato per conoscere gli atti della prova allo scopo di difendersi in giudizio contro il non utile posizionamento in graduatoria (si era collocati in posizioni vicinissime all'ultimo ammesso), aveva respinto la richiesta ritenendola un non consentito «controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni». Secondo i giudici di Palazzo Spada, «non può essere negata la necessità per gli odierni appellanti di acquisire i documenti relativi al procedimento di predisposizione della prova di ingresso da loro sostenuta senza esito, in relazione alla evidente strumentalità di tale documentazione rispetto i motivi di impugnazione già svolti da ciascuno nei rispettivi contenziosi promossi contro la medesima prova».

La conclusione

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La conclusione ha portato a consentire l'accesso: agli atti di predisposizione della prova da parte della Commissione; all'atto di nomina della medesima Commissione di esperti; al decreto del Miur di nomina del gruppo di lavoro per la revisione delle modalità e dei contenuti delle prove di ammissione; agli atti relativi alla verifica post-correzione dell'anomalia dei quesiti; alle linee guida ministeriali relative allo svolgimento della prova; ai verbali di correzione dei compiti dei ricorrenti. «Si tratta di un importantissimo passo avanti nella battaglia al fianco degli studenti affinché si faccia, definitivamente, chiarezza sulla correttezza o meno dei quiz somministrati - ha commentato l'avvocato Santi Delia - La trasparenza sul più grande concorso nazionale per l'accesso alle Università è un elemento irrinunciabile».

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