di Giorgio Santilli
Pnrr, ecco le prossime scadenze: una dote da 64,3 miliardi di euro
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Rete ferroviaria italiana (Rfi), principale società del gruppo Fs, accelera sugli investimenti previsti nel Pnrr: il Report consegnato dalla società guidata da Vera Fiorani al Ministero delle Infrastrutture e a Palazzo Chigi evidenzia un preconsuntivo di spese contabilizzate nel 2020-2021 di 2.527 milioni, suddivisi fra dodici voci di spesa (9 opere e 3 piani), superiore alla previsione di 2.239 milioni inserita nel Recovery Plan approvato dal governo e dall’Unione europea.
La tabella del Report - che Il Sole 24 Ore è in grado di pubblicate integralmente in questo articolo - evidenzia le opere che hanno tirato maggiormente in questo primo scorcio di applicazione del Pnrr: sono il Terzo valico sul corridoio Liguria-Alpi con 1.061 milioni di lavori contabilizzati, l’Alta velocità Brescia-Verona-Padova con una spesa di 656 milioni, gli interventi nei nodi metropolitani per i collegamenti nazionale chiave con 578 milioni e le realizzazioni sulla linea ferroviaria veloce Napoli-Bari con 108 milioni.
Complessivamente a Rete ferroviaria italiana e al gruppo Fs guidato da Luigi Ferraris il Pnrr assegna 23.856 milioni suddivisi fra le opere dell’Alta velocità già cantierate in passato e attese di essere completate (le tre già citate che oggi stanno tirando), le nuove opere di connessione alla rete Alta velocità al Sud (Salerno-Reggio Calabria e Battipaglia-Taranto), le nuove trasversali Orte-Falconara e Roma-Pescara, gli investimenti nei nodi urbani e nelle linee ferroviarie regionali, l’ambizioso programma di estensione e completamento del sistema elettronico di controllo della marcia del treno (Ertms) su cui l’Italia vanta una posizione di avanguardia in Europa. Fra gli investimenti prioritari anche il completamento della Palermo-Catania e le opere di adduzione al Brennero.
In sintesi si può dire che il piano ferroviario - molto apprezzato da Bruxelles come pilastro centrale del Piano di ripresa e resilienza - è un ponte fra le vecchie opere strategiche da completare in tempi blindati e le nuove opere che aprono la fase di allargamento dell’Alta velocità al Sud e sull’Adriatico. Per altro molte di queste nuove opere, a partire dalla linea Salerno-Reggio Calabria, vedranno il loro completamento con i finanziamenti aggiuntivi (in tutto circa 11 miliardi per l’arteria meridionale) del Piano nazionale complementare.
Il negoziato sul Pnrr italiano fra il governo e Bruxelles, proprio in virtù dell’apprezzamento europeo per le scelte ferroviarie di mobilità sostenibile, aveva portato a una piccola vittoria di Roma: poter contabilizzare, nella fase delicatissima di decollo del Piano, gli investimenti infrastrutturali che già erano in corso da molti anni, in cambio dell’impegno inderogabile a completare le vecchie opere all’interno del periodo di piano del Pnrr, quindi entro il 2026. In realtà le arterie maggiori del Nord saranno completate anche prima di quella scadenza.
Questa è la ragione, che può sembrare in apparenza illogica, che porta Rfi a contabilizzare non solo le spese del 2021 ma anche quelle del 2020, realizzate ancora prima che il Piano fosse approvato e addirittura concepito.
La risposta italiana, con 938 milioni contabilizzati nel 2020 e 1.590 milioni contabilizzati nel 2021, è stata assai brillante, visto che si è andati anche oltre la previsione del Piano.
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Giorgio Santilli
Capo della redazione romana
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