di Carlo Marroni
(mauritius images / AGF)
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«Nel 2020 i redditi dei settori privati non finanziari dell’area dell’euro hanno registrato la contrazione più forte degli ultimi venti anni, solo in parte contrastata dalle misure di sostegno introdotte dalle amministrazioni pubbliche». E’ quanto si legge nella nuova nota Covid 19 di Bankitalia su “I flussi economici e finanziari tra settori istituzionali nei paesi dell’area dell’euro durante la pandemia”.
In termini pro capite, i depositi delle famiglie dell'area dell'euro sono cresciuti di 2.000 euro, con importi superiori alla media in Germania e Francia (2.500 e 2.400 euro rispettivamente) e inferiori in Italia e Spagna (1.700 e 1.500 euro rispettivamente). Alla fine del 2020 il peso dei depositi sulla ricchezza finanziaria delle famiglie (al lordo delle passività) si è attestato nel complesso dell'area al 34,2 per cento. In Spagna i depositi hanno raggiunto il 42,2 per cento delle attività finanziarie delle famiglie, superando la quota della Germania (40,2 per cento); il peso per l'Italia è invece simile a quello della media dell'area e quello per la Francia lievemente inferiore (29,2 per cento).
Nel 2020 i redditi primari (da lavoro e da proprietà) delle famiglie dell'area dell'euro sono calati del3,1 per cento a prezzi correnti, il calo più forte dall'avvio dell'unione monetaria. Tuttavia il reddito lordo disponibile del settore è lievemente aumentato rispetto al 2019 (0,2 per cento) grazie all'eccezionale espansione dei trasferimenti sociali netti a favore delle famiglie .Nonostante che gli interventi pubblici abbiano sostenuto i redditi, i consumi sono crollati del 7,6 per cento. La spesa per consumi delle famiglie era sempre cresciuta nell'ultimo ventennio, con l'eccezione del 2009, quando il calo era stato tuttavia molto più contenuto di quello recente.
La dinamica congiunta del reddito lordo disponibile e dei consumi ha pertanto determinato un aumento, nel complesso dell'area, del rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile, dal 13,1 al 20 per cento tra il 2019 e il 2020. L'accresciuto risparmio non è stato convogliato verso investimenti lordi in abitazioni e capitale fisso, che al contrario si sono ridotti, bensì ha determinato una crescita del saldo finanziario in rapporto al reddito lordo disponibile (dal 3,9 all'11,3 per cento). In termini procapite, il saldo finanziario è passato da poco più di 800 euro nel 2019 a quasi 2.400 euro nel 2020.
Carlo Marroni
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