di Nicola Barone
Riforma Giustizia, Nordio: "Interferenze da Anm, interlocutore Governo è Csm"
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«Se un magistrato singolarmente ritiene dal suo punto di vista che una legge sia sbagliata, nessuno ha il diritto di togliergli la parola o di dire che interferisce». Ma se «il rappresentante di un sindacato di magistrati, prima che fosse noto il testo del disegno di legge, pronuncia tutta una serie di critiche severissime», allora, «secondo me in corretto italiano significano interferenze». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio interviene in merito alla polemica con il presidente dell’Anm sul disegno di legge appena licenziato, ribadendo che «l’interlocutore istituzionale del Governo e della politica non è il sindacato, ma il Csm»
«Noi interverremo sulle intercettazioni molto più radicalmente. Che questa sia una barbarie che costa 200 milioni di euro l’anno per raggiungere risultati minimi è sotto gli occhi di tutti». Così ancora il ministro della Giustizia al Taobuk di Taormina. «Spendiamo una cifra colossale per inchieste che raggiungono risultati minimi, tra l’altro rovinando la vita delle persone. Vorrei ricordare che la legge impedisce la pubblicazione degli atti giudiziari. Vengono pubblicati lo stesso e nessuno dice nulla. Ma la legge c’è già».
«Se l’Europa ci chiedesse una sorta di rimodulazione del nostro sistema integrato repressivo, noi siamo disposti ad accoglierla, ma non nella forma in cui esisteva l’abuso d’ufficio, che era così evanescente atipico da non avere uguali, tra l’altro, in nessun altro ordinamento europeo», aggiunge Nordio entrando nel dettaglio di uno dei punti previsti dalla riforma.
La reazione non tarda ad arrivare. «Alle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio non può che replicarsi ricordando che i magistrati, e l’Anm che ne ha da oltre un secolo la rappresentanza, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di prendere parola, per arricchire il dibattito sui temi della giustizia», è la replica del presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. «Perché in tal modo ampliano il confronto e contribuiscono, con il loro punto di vista argomentato e ragionato, a migliorare ove possibile la qualità delle riforme. Questa è l’essenza della vita democratica».
Nicola Barone
Redattore
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