di Mara Monti
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Ita è pronta al decollo il 15 ottobre senza sapere come si chiamerà, ma su un punto il suo AD ha le idee chiare: avviare al più presto un'offensiva contro le compagnie low cost e gli aeroporti che le sovvenzionano. Mentre si attende il nuovo spot pubblicitario che sarà in rete privo del brand e livrea della nuova compagnia, l'amministratore delegato di ITA, Fabio Lazzerini è pronto ad affrontare un capitolo “strategico” per il paese, ovvero il rapporto incestuoso tra le compagnie low cost, le amministrazioni locali e gli aeroporti che operano in regime di concessione pubblica: «La concorrenza è bella, ma le regole devono essere uguali per tutti - dice parlando nel corso della conferenza sul trasporto aereo, World Routes a Milano - non si può chiamare il vettore nazionale in inverno quando non c'è traffico, poi quando in estate arrivano le low cost riempirle di soldi e ridarglieli l'estate dopo». E aggiunge: «Ci sono esempi imbarazzanti di vettori che a giugno tagliano il nastro e se ne vanno a settembre. Poi l'anno dopo la stessa cosa. E da ottobre a giugno? Quando si sente dire “i soldi buttati nel vettore prima e i soldi investiti nel nuovo vettore” vorrei ricordare che sono soldi dei cittadini anche quelli che finiscono negli incentivi aeroportuali».
Poco importa che la ripresa del traffico turistico in Italia sia stata sostenuta dalle compagnie low cost tornate a rivedere i livelli precedenti la pandemia. Ma per Lazzerini «quei vettori che prendono milioni dalle regioni per mettere un piccolo banner sui siti e promuovere il turismo sono gli ultimi che devono parlare». Nessuna intenzione di demonizzare la concorrenza, precisa, perché «la concorrenza impone di essere maniacalmente efficiente sul lato dei costi e attento alla centralità del cliente. Per capire dove sta andando il mercato bisogna uscire dalle slide ed entrare nella vita reale».
La battaglia si annuncia serrata anche perché c'è il capitolo degli slot di Linate da risolvere: ITA è riuscita a strappare «con le unghie e con i denti» alla Commissione europea antitrust l'85% degli slot che erano di Alitalia la quale deve cedere l'altro 15% da redistribuire tra i vettori. I quali a cominciare proprio dalle low cost hanno già detto di essere pronte a tutto pur di assicurarseli. «Linate è un aeroporto strategico per il nostro sviluppo – spiega l'ad – avrà collegamenti punto a punto e multi frequenza dedicati alla clientela business, rappresenta un asset importante soprattutto in vista delle alleanze future». Su Malpensa per ora è previsto un solo volo giornaliero destinazione New York aspettando che in futuro l'aeroporto milanese diventi l'hub per il cargo «dobbiamo trovare un player forte perché con la crescita del settore non ci sono aerei da comprare».
La strategia ruota intorno a Fiumicino l'aeroporto strategico del nuovo vettore perché «il dualismo degli hub ha distrutto la compagnia». Del resto con soli 52 aerei della nuova flotta appena annunciata da ITA e con l'ambizione di essere un vettore anche long haul un'alleanza è essenziale. A partire da quelle commerciali con partner internazionali da Delta e United, mentre per quelle industriali il processo inizierà con gli advisor dopo il 15 ottobre da chiudere entro giugno dell'anno prossimo: «Sarà una partnership strategica vedremo se commerciale oppure anche industriale, dovrà essere un'alleanza forte». Lazzerini è fiducioso sull'andamento delle prenotazioni «stanno andando meglio dello scorso anno. Purtroppo mancano i biglietti di Alitalia per le regole europee. Ci contavamo perché oggi per prenotare online bisogna essere molto bravi. Fortunatamente abbiamo avuto l’appoggio del trade, ma dopo il 15 ottobre cambierà tutto».
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