di Andrea Fontana
(ANSA)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Sono partite le prese di profitto sulle azioni Ferrari che giovedì, a valle dei conti 2022 e dell'outlook 2023 superiore alle previsioni, aveva chiuso le contrattazioni al massimo storico di 246,8 euro (superato il record in chiusura del novembre 2021 a 246,3). Le quotazioni sono arrivate a cedere oltre il 2,7% a 240 euro circa per una capitalizzazione di 46,7 miliardi di euro. Nel quarto trimestre la casa di Maranello ha realizzato ricavi per 1,368 miliardi di euro (+17%) con un ebitda di 469 milioni (+18%) e profitti netti per 221 milioni (+3%) che portano i conti dell'intero 2022 a 939 milioni di utili su 5,095 miliardi di ricavi. «Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo», ha detto l'amministratore delegato Benedetto Vigna, presentando una guidance per l'anno in corso con 5,7 miliardi di ricavi (a fronte di un consensus di 5,56 miliardi), un ebitda rettificato di 2,13-2,18 miliardi (2 miliardi il consensus) che porta il rapporto sui ricavi al 38% e un utile netto stimato tra 1,1 e 1,135 miliardi (1,1-1,2 il consensus).
Previsioni migliori delle stime, sottolineano da Equita Sim osservando che la guidance 2023 del margine ebitda (37.4-38.2%) è vicina all`estremo inferiore del target al 2026 (38-40%), ma il management ha sottolineato che il piano prevedeva un balzo nel breve grazie al contributo dei nuovi modelli e una crescita più moderata negli anni successivi. Nel corso della presentazione agli analisti Vigna ha parlato di un portafoglio ordini che già copre i ricavi del 2023 e buona parte del 2024, mentre sul fronte dei nuovi modelli saranno quattro quelli da presentare nell'anno in corso.
Se Equita ha confermato la raccomandazione "hold" sul titolo, portando il target di prezzo a 213 euro, Banca Akros ha mantenuto il giudizio "accumulate" salendo con il target di prezzo a 284 euro. Per quest'ultimo i messaggi più significativi forniti dal management sono relativi, tra gli altri, al mix del 2023, alla previsione di un incremento dei prezzi del 5% annuo per compensare l'inflazione, al tax rate superiore alle previsioni (22% da 20%), ai forti riscontri sul mercato del nuovo modello Purosangue. Secondo gli analisti di Credit Suisse, la guidance sui ricavi è da considerare conservativa sotto alcuni aspetti (ad esempio non include il nuovo contratto di sponsorizzazione nella Formula 1) e quella sull'ebitda supera le previsioni: gli analisti hanno confermato l'outperform con target alzato a 310 dollari (265,48 dollari il prezzo di chiusura del titolo a New York).
Andrea Fontana
Redattore Radiocor
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