Meloni da Vox: "Ho scelto di non lasciare Roma, dare risposte immediati agli italiani"
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La leadership di Giorgia Meloni non è mai stata in discussione, sin dalla fondazione del partito, dieci anni fa. Secondo un recente sondaggio di Swg, un elettore di FdI su tre ha deciso di mettere la croce sulla Fiamma proprio perché «c’è lei». Che, non a caso, dalle ultime politiche a oggi, è passata dal 4,3% al 26 per cento. Un risultato che si poggia su una struttura formata non solo dai dirigenti più conosciuti ma anche da una “galassia” meno in luce ma molto attiva di uomini e donne tra dirigenti e neoeletti.
Giorgia Meloni s’è battuta con tenacia per andare oltre i limiti della destra tradizionale, forte soprattutto tra i ministeriali romani e la piccola borghesia meridionale. Il suo sforzo di conquistare i ceti produttivi, il mondo delle professioni, soprattutto del Nord, è apparso evidente quando FdI ha organizzato due conferenze programmatiche: la prima a Torino, dell’aprile 2019 e l’ultima, con cui ha aperto la campagna elettorale, a Milano, lo scorso maggio. Un processo che ha portato all’elezione di Renato Ancorotti, Cavaliere del Lavoro, industriale della bellezza di Crema, presidente della Cosmetica Italia. Quindi di Fabio Pietrella presidente di Confartigianato Moda, una realtà di circa trentamila aziende attive in un settore strategicamente fondamentale per il Paese.
Tra i protagonisti di questa strategia Marta Schifone, farmacista napoletana, 41 enne, Responsabile Nazionale Dipartimento Professioni. Insieme a lei, c’è un’altra donna, Elena Chiorino, molto stimata, assessore alla Regione Piemonte. Infine, ma non per questo meno rilevante, Gianluca Caramanna, responsabile nazionale Turismo. Grande attenzione proprio a questo settore: basti pensare che sono di FdI ben 4 assessori regionali proprio al Turismo.
Tra loro spiccano i sindaci, quello dell’Aquila, Pierluigi Biondi e quello di Pistoia, Alessandro Tomasi, molto popolari e ambedue confermati per un secondo mandato, vicinissimi a Meloni sin dall’inizio della loro militanza. E quello di Cagliari, Paolo Truzzu. Quindi i due governatori Francesco Acquaroli, nelle Marche, e quello abruzzese, Marco Marsilio.
I giovani, appena eletti, sono spesso cresciuti negli enti locali. Tra loro Marco Perissa, ex presidente di Gioventù nazionale, quindi Fabio Roscani, anche lui dirigente del movimento giovanile e Chiara Colosimo, l’organizzatrice della kermesse di Atreju, che arriva alla politica nazionale dopo aver combattuto Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Infine, la 28enne Grazia Di Maggio, la più giovane eletta del partito.
Nello Musumeci in Sicilia e Wanda Ferro, in Calabria: le due figure di maggior spicco di un partito che anche nel Mezzogiorno, malgrado i numeri dei Cinque Stelle, resta molto radicato.
Raffaele Fitto, ex Dc, ex presidente della Regione Puglia, ex ministro, ed ex azzurro, vice presidente del gruppo Ecr, è l’uomo forte di Giorgia Meloni in Europa. Sostenitore di FdI anche Gianfranco Rotondi, democristiano doc, anche lui ex ministro azzurro.
Tra loro da segnalare l’elezione di Riccardo De Corato, segretario del Msi milanese dal 1989 al 1994. Protagonista di mille battaglie al Comune di Milano e al Pirellone. Quindi Andrea Tremaglia, nipote dello storico dirigente Msi Mirko Tremaglia, capolista Fdl ed eletto a Bergamo.
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