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Sanzioni alla Russia : l’industria del legno chiede sostegni per la filiera

di Gi.M.

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(AdobeStock)

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Il quinto pacchetto di sanzioni Ue comprende anche lo stop alle importazioni di legname. FederlegnoArredo chiede un fondo «ad hoc» e misure per aumentare il prelievo di legname italiano

6 aprile 2022
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2' di lettura

A mettere in allarme l’industria del legno-arredo – alle prese come tutti i settori manifatturieri con la penuria e i rincari delle materie prime – era stata la decisione della Russia di bloccare, da inizio anno, l’export di tronchi verso l’Europa. Ora la situazione per le imprese italiane rischia con l’introduzione, nel quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca al vaglio delle istituzioni europee, anche di un blocco totale delle importazioni di legname da quei territori. Non solo tronchi, ma anche tutti i prodotti in legno, compresi i semilavorati.

«Le decisioni prese a Bruxelles per mettere in ginocchio l’economia russa sono sacrosante e totalmente condivisibili», dice il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, ma che inevitabilmente avranno «pesanti ricadute per la nostra filiera, aggravando una situazione già complessa per l’approvvigionamento di materia prima legnosa, per il caro energia e per le grandi difficoltà di export verso i mercati direttamente coinvolti nel conflitto».

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Pavimenti di legno, imballaggi industriali, pallet, sono settori che rischiano di trovarsi senza più materia prima disponibile, con ordini inevasi e blocco delle produzioni.

«Chiediamo pertanto al governo italiano un fondo ad hoc per la filiera, che sostenga le aziende colpite dagli effetti delle sanzioni e di adoperarsi fin da subito per rafforzare il prelievo di legname italiano, materia prima di cui siamo ricchi, ma, nonostante ciò, siamo colpevolmente dipendenti dall'estero».

FederlegnoArredo ha inoltre avviato il confronto con le altre associazioni europee di categoria per trovare soluzioni comuni alla diffiicile situazione. «Già da mesi – ricorda Feltrin – stiamo lavorando per proporre alla Commissione Europea l’attuazione di uno strumento di difesa commerciale che impedisca almeno l’esportazione di tronchi dall’Unione europea verso i paesi terzi. Ci auguriamo che adesso, più che mai, arrivi una risposta positiva in tal senso».


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