di Matteo Meneghello
Dal Covid 19 alla guerra: come cambiano le abitudini d'acquisto
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Campari rafforza la sua posizione sul mercato francese, e dopo le operazioni degli anni passati, che hanno portato in portafoglio i rum Trois Riviéres e La Mauny (attraverso l’acquisizione di Rhumantilles nel 2019) e lo champagne Lallier (nel 2020), ora il gruppo guidato dall’amministratore delegato Bob Kunze-Concewitz guarda direttamente al core business degli aperitivi rilevando da Diageo il brand del bitter Picon, per un controvalore di 119 milioni di euro. L’operazione, firmata e simultaneamente perfezionata nella giornata di ieri, è stata finanziata con cassa disponibile.
Nell’esercizio fiscale al 30 giugno 2021 le vendite nette di Picon, aperitivo dolceamaro tradizionale francese creato nel 1837, sono state pari a 21,5 milioni di euro, mentre il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato di 12,9 milioni di euro. Il marchio genera quasi l’80% delle vendite in Francia, dove è tra i leader di mercato nella categoria degli aperitivi bitter, mentre il resto del fatturato è generato perlopiù nel Benelux. Si tratta di un prodotto preparato da una base di erbe e arance fresche, poi essiccate, ed al momento è disponibile in due versioni: Amer Picon Club, liquore a base di arance dal sapore dolceamaro, utilizzato in cocktail oppure miscelato con il vino, e Amer Picon Bière, da miscelare con la birra.
Con l’acquisizione del marchio Picon, Campari Group intende ampliare ulteriormente il proprio portafoglio nella categoria chiave degli aperitivi bitter nei mercati internazionali e aggiungere ulteriore massa critica in Francia e Benelux, in una fase di mercato che ha visto nei mesi scorsi Moet Hennessy lanciare sul mercato un prodotto a brand Moet Garden Spritz per contrastare l’Aperol, usato soprattutto per l’Aperol spritz.
Le vendite in Francia del gruppo Campari sono cresciute nei primi tre mesi dell’anno del 38,8%, guidata principalmente dai brand Aperol, Riccadonna, e Campari, attestandosi a 26 milioni di euro contro i 19 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sul totale praticamente invariata, pari al 4,9 per cento (era il 4,8% nella prima frazione dell’anno precedente). Aperol, in particolare, ha messo a segno nel primo trimestre un incremento delle vendite del 79,5 per cento. L’anno scorso la crescita del Gruppo Campari sul mercato francese è stata del 22,1 per cento, raggiungendo 128,5 milioni di euro, confermandosi come terzo mercato nel continente europeo, dopo Italia e Germania.
Matteo Meneghello
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