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Dire “Austria” e pensare alla cultura, alla musica, all'arte è facile, quasi automatico. Dire “Austria” e pensare alla ricerca e all'innovazione, invece, lo è molto meno. Ma ci si sbaglia: l'Austria è soprattutto terra di industrie (circa un terzo del PIL, mentre il turismo rappresenta solo il 15%) e il peso della ricerca rispetto al prodotto interno lordo è più che raddoppiato negli ultimi vent'anni.
Chi però non si sbaglia, in tema di innovazione e ricerca in Austria, sono le aziende straniere, che investono quote sempre maggiori della loro spesa di ricerca all'estero proprio nella repubblica alpina. La società farmaceutica tedesca Boehringer Ingelheim, ad esempio, ha deciso di investire 1,2 miliardi di euro per una fabbrica a impatto zero per la produzione di biofarmaci, nella Bassa Austria. Ma non si tratta di un caso isolato: la società italo-giapponese Nidec (sistemi HVAC) ha approvato un investimento di oltre 50 milioni per un centro di produzione e ricerca a Fürstenfeld, con l'intenzione di migliorare le sue linee di produzione e avviare progetti in R&S con università e istituzioni. L'italiana Bifrangi di Vicenza (specializzata in flange in acciaio inox) sta investendo 15 milioni di euro per ampliare la propria sede austriaca. E di esempi del genere se ne potrebbero fare moltissimi altri. Anche da parte di aziende italiane: nomi come Danieli, Salvagnini e Durst sono da tempo in Austria e non solo con investimenti in produzione, ma anche in ricerca, innovazione e servizio. Per tutto questo l'Austria vanta prestazioni innovative superiori alla media UE e si posiziona nel gruppo degli Strong Innovators fra i Paesi europei, secondo quanto rilevato dallo European Innovation Scoreboard nel 2022. A questo punto c'è da chiedersi il perché.
Ce lo spiega Marion Biber, Direttore per l'Italia di Austrian Business Agency (ABA) l'agenzia pubblica facente capo al Ministero Federale Austriaco del Lavoro e dell'Economia che da oltre 40 anni aiuta a titolo gratuito le aziende estere in ogni aspetto del loro percorso di internazionalizzazione e insediamento in Austria. In particolare, il dipartimento INVEST in AUSTRIA è il primo punto di contatto per realtà estere che intendono internazionalizzarsi o insediarsi nel Paese, offrendo supporto e soluzioni “tailor made” per imprenditori internazionali che vogliono ampliare il proprio business e, ad esempio, effettuare R&S nel Paese. “Negli ultimi vent'anni l'Austria ha compiuto un enorme salto nell'ambito della ricerca, classificandosi fra le più accentuate in Europa. Oggi l'Austria è una location strategica di ricerca, di sviluppo e di sperimentazione per le imprese estere: pur essendo numericamente poche, solo il 3,6%, in realtà esse rappresentano ben la metà di tutta la spesa in ricerca e sviluppo in Austria!
“Non solo – continua Marion Biber. Grazie e questo terreno fertile e innovativo, l'Austria è sede ideale anche per la nascita e la crescita di startup, soprattutto tecnologiche. Qui esiste una relazione, unica in Europa, tra università, centri di ricerca, mondo delle imprese, disponibilità di capitale di rischio, finanziamenti e aiuti alle startup da parte del Governo”.
Grazie al favorevole premio fiscale, infatti, le imprese che praticano ricerca godono di un premio fiscale del 14% delle spese di ricerca e sviluppo, che rappresenta un'efficace integrazione agli incentivi diretti destinati alla ricerca. Nel 2021 è stato elargito oltre 1 miliardo di euro alle imprese in forma di premio fiscale. Inoltre, il sistema transalpino offre alle imprese la possibilità di accedere ai programmi di sovvenzionamento alla ricerca gestiti dalla FFG (acronimo che designa l'Agenzia governativa austriaca di promozione della ricerca). Tali programmi consentono di ottenere fino al 50% di finanziamento dei costi di un progetto di ricerca e sviluppo.
Qualità della vita eccellente
Austrian Business Agency non supporta solo le aziende e le startup innovative, ma anche piccole, medie e grandi imprese che non prevedono ricerca e sviluppo nel proprio business in Austria. Queste trovano altri aspetti decisamente attraenti per fare impresa, come la posizione centrale nel cuore dell'Europa, strategica per accedere ai mercati di lingua tedesca e dell'est Europa. L'Austria, oltretutto, è il quarto Paese più ricco dell'Unione Europea e offre una qualità della vita molto alta, come conferma il suo tradizionale posizionamento nelle classifiche Quality of Life, dove si attesta fra i primi cinque Paesi a livello globale. Tasso di criminalità basso, ottime infrastrutture, un avanzato sistema di trasporti, un eccellente sistema sanitario e nessuna barriera linguistica (si posiziona terza al mondo in termini di conoscenza dell'inglese) rendono l'Austria un Paese estremamente accogliente nei confronti di nuovi business e del loro capitale umano.
La recente riforma fiscale
Fra gli sgravi per le aziende, vi è anche quello introdotto a febbraio 2022, con la riforma fiscale eco-sociale che prevede una riduzione delle imposte sui redditi societari e sui salari, oltre a una tassa sulle emissioni di gas serra. L’imposta sul reddito societario sarà ridotta dal 25% al 24% nel 2023 e ulteriormente al 23% nel 2024; le imprese riscontreranno uno sgravio totale fino a 700 milioni di euro per la riduzione dell’imposta sul reddito.
Infine, per supportare la transizione ecologica dell'industria, settore che vale il 30% del Pil austriaco, nei prossimi anni il governo investirà 5,7 miliardi di euro per rendere gli impianti di produzione neutrali dal punto di vista dell'impatto ambientale. Questo comporta una serie di sgravi fiscali per le imprese che adotteranno strategie di sostenibilità ambientale. In totale, fino al 2026 saranno disponibili 600 milioni di euro per i finanziamenti ambientali. “Per come si evolverà il sistema economico nel prossimo futuro, la ricerca orientata verso la sostenibilità e il risparmio energetico costituiranno le due maggiori sfide – continua Marion Biber – e in questo l'Austria è una eccellenza. Altri ambiti in cui dovrà essere orientata la ricerca saranno quello delle life sciences, dove in Austria si può trovare un terreno fertile per collaborazioni anche con il sistema universitario, e infine l'automotive, settore in cui, come è noto, l'Italia è molto avanti”.
Austrian Business Agency
Fondata nel 1982, la società opera da quarant'anni a servizio delle imprese di tutto il mondo che intendono internazionalizzare verso l'Austria. Nel periodo Austrian Business Agency ha aiutato oltre 5000 aziende internazionali nel proprio investimento in Austria, per un totale aggregato di oltre 13,6 miliardi di euro e con la creazione di oltre 71 mila posti di lavoro. Nel 2021, Austrian Business Agency ha supportato 364 società internazionali, registrando il secondo miglior bilancio in 40 anni. Di queste, sono 35 le aziende italiane che hanno scelto di insediarsi o espandersi in Austria.
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