di Marilena Pirrelli
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Non poteva che essere Michelangelo e non potevano che essere le Gallerie degli Uffizi. Dall’America si attendeva la notizia arrivata grazie alla tecnologia dell’azienda Cinello: il ”Tondo Doni” ora è in versione digitale ed è un pezzo unico. Realizzato attraverso un brevetto esclusivo, il DAW® (Digital Art Work) l’opera di Michelangelo è la prima al mondo resa unica grazie a un sistema crittografato brevettato che impedisce la manomissione e la copia e tramite NFT ne certifica la proprietà. Trasferire le immagini del patrimonio artistico italiano in digitale e lucchettarlo con Blockchain ed NFT potrebbe essere una delle vie imboccate dai musei per raccogliere fondi dopo un anno a corto di soldi. E chissà se si creerà un mercato di queste copie uniche digitali (quasi un ossimoro). Abbiamo visto come già la digital art abbia scaldato gli animi e le quotazioni impennatesi velocemente, alimentate anche dalla sfida su questa nuova creatività tra le grandi case d’asta. Chissà se anche le versioni digitali uniche o numerate, immodificabili, dei capolavori dell’arte creerano un mercato secondario....
Per gli Uffizi il Tondo Doni, versione digitale, si traduce in 70mila euro derivanti dalla vendita della prima serigrafia digitale unica (pare a un collezionista romano), autenticata da Blockchain e protetta da brevetto. Infatti l'intesa tra Cinello e le Gallerie prevede il versamento al museo del 50% del ricavo netto dal prezzo di vendita per ogni DAW® creato sulla base di un dipinto del museo. La cornice è fedele copia fisica di quella del Tondo, mentre l'opera è una trasposizione ad alta definizione, realizzata e brevettata dall'azienda Cinello, nata dall’intuizione di John Blem e Franco Losi, due ingegneri provenienti dal mondo dell'informatica, che oramai da diversi anni hanno stretto collaborazioni con i grandi musei, dalla Pinacoteca di Brera, al Museo di Capodimonte, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia alla Galleria Nazionale delle Marche e al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma e molti altri. La loro mission è vendere e noleggiare versioni digitali dei capolavori o sostituire questi ultimi con le versioni in pexel in caso di temporanei spostamenti per non far perdere il contatto visivo con l’arte.
Franco Losi a sinistra ed Eike Schmidt a destra
Prodotto in serie limitata, certificato, in scala 1:1, il nuovo originale digitale è esattamente identico al capolavoro di Michelangelo dal quale viene ricavato e tutelato con un sistema di crittografia digitale, che lo rende assolutamente non copiabile e unico. Per ogni DAW® viene creato inoltre un token NFT sulla Blockchain che certifica la proprietà della riproduzione ad altissima risoluzione. Il DAW® del celeberrimo Tondo michelangiolesco custodito agli Uffizi di Firenze è il primo esemplare in assoluto ad essere stato venduto dall'azienda.
L'intesa tra l'impresa e le Gallerie fiorentine prevede la versione digitale di altre opere, tra queste, vi sono la «Madonna del Granduca», la «Velata» e la «Madonna del Cardellino» di Raffaello, «La nascita di Venere», la «Primavera» e la «Calunnia» di Botticelli, «L'annunciazione» e il «Battesimo di Cristo» di Leonardo, «L'Eleonora da Toledo» del Bronzino, il «Bacco» di Caravaggio, «I quattro filosofi» di Rubens, «La leda e il cigno» di Tintoretto, la «Venere di Urbino» di Tiziano, «La veduta di Palazzo Ducale a Venezia» di Canaletto. Una volta realizzato, il DAW® verrà corredato da certificato di autenticità firmato dal direttore del museo detentore dell'originale.
Aggiornamento dell’8 settembre 2023 - Riceviamo e pubblichiamo: “La società Cinello tiene a specificare che NESSUN NFT è stato prodotto in relazione alla digitalizzazione del Tondo Doni di Michelangelo, di proprietà delle gallerie degli Uffizi. Quello che è stato venduto ad un collezionista privato (al museo è stato corrisposto invece il 50% del ricavato al netto dei costi) è un DAW® (Digital ArtWork), un'edizione digitale limitata e brevettata in tutto il mondo che garantisce l'unicità del file, senza dover dipendere da nessuna blockchain. Le digital copies di Cinello sono inoltre state inserite nella circolare ministeriale sulla digitalizzazione, come esempio virtuoso.”
Marilena Pirrelli
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