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Gli acquedotti veneti più contaminati erano quelli della bassa tra San Bonifacio e Badia Polesine, tra il Canal Bianco e le colline beriche ed euganee: al centro della zona c'è Cologna Veneta. Per concentrazione spiccavano le acque potabili di Lonigo, Cologna, Pojana, Montagnana, Albaredo, Minerbe, Noventa Vicentina,Bonavigo, Legnago e Terrazzo, con più di 1.000 nanogrammi di Pfoa per litro d'acqua potabile. Percentuali importanti di Pfas a Sarego e Agugliaro ma anche nella zona di Trissino, Montecchio, Arzignano.VAI AL DOSSIER PFAS
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