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«Beckett», un thriller d’altri tempi con John David Washington

di Andrea Chimento

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È arrivato su Netflix il film di Fernando Cito Filomarino. Tra le novità in sala il nono capitolo della saga di «Fast & Furious»

20 agosto 2021
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3' di lettura

Da Locarno a Netflix il passo è breve: è da poco entrato nel cartellone del colosso americano «Beckett», il film che ha aperto la kermesse svizzera di quest'anno.
Diretto da Fernando Cito Filomarino, alla sua opera seconda dopo «Antonia.» (film su Antonia Pozzi), «Beckett» vede protagonista John David Washington nei panni di un uomo in vacanza in Grecia con la sua fidanzata. In seguito a un tragico incidente stradale, però, il turista americano si ritrova coinvolto in un pericoloso complotto politico ed è costretto a fuggire per sopravvivere.

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Prodotto da Luca Guadagnino, il film ha ambizioni anche superiori a quelle che potrebbero sembrare a prima vista, con diversi riferimenti alla Grecia post-crisi economica e numerosi spunti relativi all'attualità del paese.Nonostante i collegamenti col presente, «Beckett» è un thriller d'altri tempi, che riesce a evocare con efficacia i più importanti modelli del cinema americano di genere degli anni Settanta: in primis può venire in mente «I tre giorni del Condor» di Sydney Pollack, ma sono diversi gli autori che si potrebbero menzionare (tra questi anche Alan J. Pakula).

Una fuga adrenalinica

«Beckett» potrebbe essere definito un “film sulla fuga” di un personaggio che ha avuto l'unico demerito di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato: Cito Filomarino cerca di dare a questa dinamica narrativa la forza di un thriller adrenalinico, puntando su modalità da action-movie che però finiscono per togliere spessore all'intera operazione.Se la prima parte è più profonda e riflessiva, col passare dei minuti la scelta di imporre una forte accelerazione al ritmo fa perdere al film la sua personalità, costruendo una seconda parte decisamente troppo convenzionale rispetto alle ottime premesse create nella prima metà.Resta comunque un prodotto capace di coinvolgere con la buona costruzione del personaggio principale, allo stesso tempo protagonista e spettatore delle vicende che accadono intorno a lui.

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Desta perplessità la recitazione di John David Washington, che – come nei precedenti «Tenet» e «Malcolm & Marie» – alterna sequenze in cui risulta intenso al punto giusto ad altre in cui fatica a rendersi credibile, finendo troppo spesso sopra le righe. Nel cast anche Alicia Vikander e Vicky Krieps.

Fast & Furious 9

Tra le novità in sala c'è invece il nono capitolo della saga di «Fast & Furious», che vede Justin Lin tornare dietro la macchina da presa del franchise: Lin aveva firmato tutti i capitoli dal terzo al sesto.Forse anche per questo «Fast & Furious 9» fa un passo indietro rispetto ai due episodi precedenti (soprattutto il settimo, diretto da James Wan, è forse quello che ha centrato meglio gli obiettivi della saga): ancora una volta Dominic Toretto dovrà fare i conti con il suo passato, ancora una volta dovrà mettere insieme la solita squadra e ancora una volta buona parte della trama ruota attorno al tema famigliare.Davvero troppe le ripetizioni rispetto ai film precedenti per un nono capitolo che finisce per risultare già visto (praticamente) ancora prima di iniziare.Non bastano (più) gli inseguimenti spettacolari e le sequenze d'azione mozzafiato per appassionare come un tempo e molti riferimenti al passato del protagonista appaiono più pretestuosi che mai, inseriti all'interno del copione soltanto per ricordare quale sia l'argomento principale della pellicola. Il cast è ancora ricchissimo di volti noti (Vin Diesel, Charlize Theron, Helen Mirren, solo per citarne alcuni) ma non basta e la new entry John Cena non è all'altezza di due “grandi assenti” come Dwayne Johnson e Jason Statham.

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