How to Spend it

Un buon sonno passa dalla scelta di lenzuola di ottima qualità e cuscini su misura

di Elisabetta Horvath

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Da sinistra, lenzuolo Lucy's India, in lino, HARE'S TAIL (476 £). Miro, lenzuolo indoppio voile dicotone, SOCIETY LIMONTA (350 €). Lenzuolo Lego, in cotone, C&C (realizzabile su misura, prezzo su richiesta). Federa Piped, in cotone percalle Essentials Superior 300tc, HEIRLOOMS LINENS (50x75 cm, da 56 £). Federa (50x75 cm,60 €) e lenzuolo matrimoniale coordinato (290x270cm, 280 €) con piping in lino, tutto ONCE MILANO (personalizzabile con monogrammi). Lenzuolo Selena, in fibre di lino, raccolte e tessute in Europa, con grammatura e trama di 210 g/m2, CARAVANE (180x190cm, 150 €; 270x320cm, 250 €).

Nel mondo dell'alta hôtellerie, pillow e sheets menu fanno parte del servizio. Ma poter scegliere il meglio è un lusso a cui non rinunciare mai. Tanto meno a casa

27 aprile 2021

5' di lettura

Avete mai notato che le lenzuola compaiono raramente nei romanzi? È come se il letto fosse un piacere privato, indescrivibile. Io, per ora, le ho ritrovate solo in un libro di Claire Messud, I figli dell'imperatore (Mondadori): “Il letto era sempre rifatto con le lenzuola costose (allora era per questo che le aveva comprate!); l'ordine che regnava nell'appartamento non lasciava più presagire una solitudine meditativa, bensì l'arrivo di un ospite molto atteso. Era un ordine diverso, un po' più studiato. Ora il suo appartamento sembrava la scena di un dramma, un luogo in attesa di azione”. La protagonista è l'amante di un uomo sposato, è lui che aspetta, è per lui che la casa vibra e attende, per lui cambia le lenzuola. Il piacere delle lenzuola, però, vale anche come spazio di riposo, di indispensabile stacco, di morbido sonno e non è un caso che sempre più spesso, nel mondo dell'hôtellerie di qualità, come nella ricerca di tessuti pregiati per la casa, si stiano diffondendo pillow e sheets menu.

«Il lino è sempre stato la mia passione. L'ho sempre voluto addosso, in tavola, in camera da letto, e per gli abiti dei miei quattro bambini», racconta Allegra Marchiorello. «Finché, qualche anno fa, con la mia amica Valeria Piovesana, ci siamo dette, perché non farne una produzione? Così è nato Once Milano ». Nome insolito, perché Allegra ha lasciato Milano per tornare in Veneto, nella campagna trevigiana, dove ha cominciato a produrre lenzuola colorate e superchic. «Partendo dalla rivisitazione del lino tinto in capo, che trovo bellissimo, ho cominciato a sperimentare con le tinture. Il nostro punto di forza è proprio la scelta dei colori, cromie naturali e tinte forti: senape, un verde intenso che abbiamo chiamato Forest, il blu petrolio e il wine, i rossi, per la tavola. Abbiamo aggiunto, nella lavorazione, il macramè, un tocco antico che però, tinto in capo, risulta moderno, e la frangia». Per chi, come Allegra, ama indossare lino, c'è anche una collezione di loungewear e pigiami. «Facciamo ovviamente bespoke, i clienti possono scegliere la dimensione di lenzuola e copriletti. Nel mondo delle barche, in particolare, il su misura è indispensabile. Lavoriamo molto anche con i monogrammi: dove il cliente lo richiede, facciamo noi una proposta grafica. Indovinare il disegno giusto mi diverte molto. Accontentiamo anche le richieste più strane: come una cliente americana che ci ha chiesto di riprodurre il verso di una poesia con la calligrafia del figlio di dieci anni, nel centro di una tovaglia». Per i colori «abbiamo una cartella di proposte fisse, a cui aggiungiamo un paio di novità stagionali. Quest'anno la tinta primaverile è il fucsia, molto allegro soprattutto se abbinato al giallo: insieme mi ricordano le peonie che sbocciano nel mio giardino».

Per Adolfo Carrara, che ha fondato Suite 2603 , l'ispirazione è arrivata da una notte in albergo. Un cinque stelle, ovviamente. «Andavo spesso in America per lavoro e mi è sempre piaciuto il fatto che lì i veri protagonisti della camera fossero i letti: li vedi e ti ci vuoi buttare dentro. Perché non offrire esattamente lo stesso comfort a casa, anche per i cuscini di varie misure?», racconta. «Così è nata Suite 2603». Il numero è quello di una camera d'albergo indimenticabile? Ride: «No, è semplicemente la mia data di nascita». L'hotel più bello dove ha dormito è il Plaza Athénée, a Parigi, «una vera ispirazione». Per scelta, Suite 2603 vende solo online, dove si possono ordinare anche i piccoli cuscini colorati della capsule collection con una scritta-invito: silenzio.

Dietro la sigla di C&C c'è una bella storia di eccellenza italiana. È questo che raccontano le due C, quelle di Piero ed Emanuele Castellini, a cui si è aggiunta adesso Gigliola Castellini Curiel. Piero Castellini Baldissera, architetto, è il nipote di un nome-mito, Portaluppi; mentre il bisnonno di Emanuele Castellini, Clateo, fu il primo a entrare nel mondo tessile, rilevando uno stabilimento di juta, canapa e lino, nel 1850 (producevano anche i famosi tessuti rigati per le sdraio del Lido di Venezia e della Versilia). Mentre Gigliola Castellini Curiel viene dal mondo della moda e da una maison storica, quella fondata dalla nonna Gigliola Curiel nel dopoguerra. «Spero di aver portato il mio tocco nella nuova collezione di tessuti più colorati, dal verde malachite al giallo e beige, e in un prodotto innovativo, il New Life Cashmere, con cashmere rigenerato dall'industria della moda. Presenta un'imbottitura leggerissima e un rivestimento in lino o altre fibre, con cui creiamo, anche su misura, plaid e coperte». «Ad aprile apriamo il nostro nuovo spazio, in via Brera 7, a Milano», aggiunge Emanuele Castellini. In più, l'azienda offre la possibilità di ricamare le iniziali: monogrammi in stile Art Nouveau, bizantino, barocco, persino futurista. «Io del resto ho ancora le lenzuola di lino dei miei nonni. Sono lise, certo, ma impreziosite da un rammendo ricamato. Tessuti con una storia, da tramandare».

Un'altra azienda storica milanese è Rivolta Carmignani , ora in mano alla quinta generazione. Fu fondata nel 1867 da Leopoldo Rivolta, che possedeva a Macherio una filanda con annesso opificio per la lavorazione e filatura della seta. Ora è specializzata nell'hôtellerie e nelle crociere di lusso, ma anche in progetti per barche e yacht privati.

C'è poi chi si reinventa con uno stile contemporaneo, come Society Limonta . Anche qui una fabbrica storica, un'azienda tessile nata a Costa Masnaga, in provincia di Lecco, che nel 1893 produceva arazzi. Ora, con Society Limonta, ha dieci punti vendita diretti di biancheria per la casa, anche a Parigi e New York, che offrono tessuti particolari. «Come il Nite, un magnifico cotone effetto pelle d'uovo, leggero, croccante e, allo stesso tempo, morbidissimo. Chi dorme in queste lenzuola non torna più indietro», dice il direttore commerciale, Davide Mazzarini. «O il Kash, cotone e cashmere, anche se siamo conosciuti soprattutto per il lino tinto in capo». Una particolare attenzione è rivolta alla ricerca dei colori, con il contributo creativo di Beatrice Rossetti che, per Limonta, ha disegnato anche le nuove collezioni di piatti, ciotole e ceramiche in porcellana di Limoges. Ci si innamora delle tinte, da mischiare e abbinare: ghiaccio, fumo, marmo, perla, ottanio e verde, per la collezione di quest'estate.

Colori accesi anche per Caravane , brand francese portato al successo da Véronique Piedeleu, ora affiancata dalla figlia Capucine. Le loro lenzuola bestseller, Selena, sono in lin lavé effetto stropicciato e in 60 variazioni cromatiche differenti. In Inghilterra, invece, ci sono le sensuali lenzuola di seta di Gingerlily . Per chi è un royal watcher e durante la pandemia ha guardato tutte le stagioni di The Crown su Netflix, le lenzuola usate dalla famiglia reale sono firmate Heirlooms . Con tanto di Royal Warrant.

Infine, sempre in Inghilterra, si trova Speronella Marsh, un'artigiana che vive nella campagna dello Shropshire. «Sono sempre stata una compratrice compulsiva di lini antichi, soprattutto di provenienza francese», racconta. «Spesso hanno bellissime iniziali ricamate. Due anni fa ho deciso di provare a stampare sopra a mano, con la tecnica del block printing, delle forme geometriche o vegetali, con colori tenui – qui in Inghilterra è una pratica abbastanza conosciuta perché è di provenienza indiana. Gli stampi li ho disegnati io: il primo l'ho chiamato Acorn, ghianda, ma c'è anche Seaweed, l'alga, e Seedpod, il baccello. Sono una garden designer e la flora è un mondo a me familiare». Coincidenza, anche il nome che porta, Speronella, è quello di un fiore, della famiglia delle Ranunculaceae. «I miei lini vintage stampati sono piaciuti così tanto che ho fondato un brand, Hare's Tail : la coda della lepre. Uso solo colori naturali, che faccio arrivare dall'Australia. Se un cliente ha delle lenzuola di famiglia a cui tiene molto, me le può mandare e io le trasformo. Ogni pezzo, in ogni caso, è unico». Lenzuola e copriletti con una storia intessuta o stampata. Bello dormirci dentro.