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Cardioaspirina: da Garbagnate Bayer la porta in 56 paesi, dalla Cina agli Usa

di Cristina Casadei

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Completato l’investimento da 100 milioni di euro nel sito alle porte di Milano. La realizzazione del progetto migliora capacità produttiva e prestazioni ambientali

8 marzo 2023
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2' di lettura

Nel sito più all’avanguardia nella produzione farmaceutica è stata deposta la pietra finale. Almeno per ora. La multinazionale della farmaceutica Bayer ha infatti completato l’investimento di 100 milioni di euro (realizzato in 10 anni) che ha fatto dello stabilimento di Garbagnate, alle porte di Milano, uno dei siti produttivi di frontiera nella manifattura e nella farmaceutica.

La storia del sito che porta la Cardioaspirina nel mondo

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Lo stabilimento è nato nel 1946 e si trova nel Parco delle Groane. Ci lavorano circa 350 dipendenti che producono e confezionano farmaci in forma solida, come la cardioaspirina: sono circa 13 miliardi le compresse prodotte ogni anno e distribuite in 56 Paesi in 5 continenti, tra cui Italia, Europa, Cina, Stati Uniti.Si tratta di un primato che ha visto incrementare, nel giro di pochi anni, la produzione di compresse passando da cinque miliardi nel 2013 ai tredici miliardi attuali.

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Il progetto

Il progetto denominato GMP Upgrade, ossia Good Manufacturing Practices, ha portato migliori condizioni di qualità e sicurezza degli ambienti produttivi, in base agli standard più elevati posti dagli enti regolatori e dai trend del settore. Nella strategia di Bayer a livello mondiale il sito si conferma strategico, anche perché si tratta di una delle realtà industriali più avanzate al mondo, già riconosciuto nel 2018 dal World Economic Forum come unico sito produttivo italiano 4.0 e tra i nove più tecnologicamente avanzati al mondo.

Il miglioramento della capacità produttiva

Nel triennio 2020-2023 sono stati investiti 37 milioni per gli ampliamenti strutturali del sito che si inseriscono in un quadro più ampio di interventi, pari a 100 milioni di euro in 10 anni, con l’obiettivo di migliorare la capacità produttiva dello stabilimento. Ma non solo perché come spiegano dalla società, gli interventi hanno portato a una maggiore efficienza e a un minor impatto ambientale. Il sito ha raggiunto, in termini di sostenibilità, un bilancio complessivo di neutralità energetica: il 50% dei consumi in più - dovuto a volumetria aggiuntiva e ai maggiori standard degli impianti - sono stati completamente compensati dall’adozione delle migliori tecnologie disponibili sul mercato in termini di efficienza energetica.

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La sostenibilità ambientale

A proposito di sostenibilità, Bayer - che secondo i dati relativi al 2022, ha circa 101.000 collaboratori e un fatturato di 50,7 miliardi di euro, di cui investe oltre il 10% (6,2 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo - ha definito volontariamente una politica ambientale in cui è prioritaria l’adozione di tecnologie e processi in grado di offrire le migliori prestazioni ambientali.Tra le diverse iniziative ci sono un percorso per la significativa riduzione dei consumi idrici e la scelta di approvvigionare l’energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili.

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