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La trentina Ges accede a 53 milioni di fondi Ipcei batterie 2 per la ricerca

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Arrivato l’ok da Unione europea e dal Governo italiano, con la firma del Decreto di concessione del Ministero dello Sviluppo Economico

5 maggio 2022
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3' di lettura

Parte dall’Italia la sfida delle nuove batterie per applicazioni stazionarie. La Pmi Green Energy Storage (Ges) ha ricevuto dall’Unione europea e dal Governo italiano, con la firma del Decreto di concessione del Ministero dello Sviluppo Economico, l’accesso a fondi per 53 milioni di euro del progetto IPCEI Batterie 2, dedicato alla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative lungo l’intera catena del valore delle batterie, per la sostenibilità ambientale. Ges, specializzata nel settore delle batterie con una tecnologia 100% green, basata sull’idrogeno con una piattaforma tecnologica ibrida gas/liquido, si pone l’obiettivo di dare vita ad una nuova generazione di accumulatori non tossici, sicuri, che operano a temperatura ambiente e composti da materiali facilmente reperibili.

Aumento di capitale

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A complemento del contributo IPCEI, Ges ha deliberato un aumento di capitale di 6 milioni di euro aperto anche a terzi, con un valore pre-money di 40 milioni di euro, che resterà disponibile fino a luglio 2022 e che, ad oggi, ha già trovato risposte nelle sottoscrizioni degli attuali azionisti. Fondata a Trento nel 2015, Ges è la risposta italiana all’accelerazione esistente delle rinnovabili, che ha bisogno di essere sostenuta attraverso la diffusione di batterie a uso stazionario.

Diversi brevetti all’attivo

L’azienda vanta già il deposito di diversi brevetti, tra il 2021 e il 2022, alla base di una tecnologia di accumulo che varrà a Ges (e all’Italia) un posizionamento strategico lungo l’intera value chain delle batterie. Ges intende realizzare una batteria a flusso per le applicazioni stazionarie caratterizzata da densità superiore ai modelli più prestazionali nel settore, con una vita utile di 15/20 anni e un Levelized Cost Of Storage più competitivo rispetto alla tecnologia al litio, oltre ad avere una composizione chimica che, operando a temperatura ambiente, non è soggetta a surriscaldamento. Ges propone nello specifico un’architettura disruptive che evolve le batterie a flusso redox (RFB – Redox Flow Batteries), sfruttando il disaccoppiamento tra potenza ed energia per dar vita ad accumulatori di diverso dimensionamento e contesti d’uso (cosa non possibile, invece, per il classico pacco batteria agli ioni di litio).

Sistema ibrido

Rispetto però ai tradizionali accumulatori RFB, le innovazioni messe a punto da Ges aggiungono una densità energetica superiore ed affrontano il problema critico dell’approvvigionamento delle materie prime, sia da un punto di vista geopolitico sia ambientale.La batteria a idrogeno di Ges è basata su un sistema ibrido costituito da idrogeno più un elettrolita liquido brevettato: la batteria autoproduce l’idrogeno necessario per un circuito chiuso di carica/scarica. La gestione dell’idrogeno, autoprodotto dalla batteria attraverso il ciclo di carica, beneficerà della discesa della curva dei costi grazie ai sempre più crescenti investimenti sostenuti a livello globale. Dall’altro lato, invece, si trova l’unico elettrolita che, oltre a dimezzare i costi di produzione (e la quantità di materia prima), è ampiamente disponibile a basso costo in Europa, sicuro ed ecosostenibile. In questo modo, Ges è in grado di declinare il prodotto sul mercato con un prezzo competitivo, sfruttando le economie di scala e garantendo una supply chain dall’approvvigionamento delle materie prime fino alla fase di riciclo, in accordo con i principi dell'economia circolare.

Le varie fasi del progetto

Il progetto per portare alla luce la tecnologia di GES è suddiviso in fasi di R&D, durante cui si svilupperanno le componenti chiave della nuova batteria (Elettroliti, Membrane, Elettrodi, Catalizzatori e Digitalizzazione del prodotto) e di First Industrial Deployment (“FID”), nella quale si porterà a completamento l’ottimizzazione del prodotto e verrà realizzata una prima facility di produzione, con una iniziale release di prodotto sul mercato, precedente alla commercializzazione su scala industriale.L'esecuzione del progetto, in coerenza con le indicazioni dell'Unione Europea, è già stata avviata nel gennaio 2021 e i primi risultati scientifici sono tali da spingere Ges ad accelerare gli investimenti per anticipare il timing del go-to-market.Inoltre, la società è aperta ad accogliere nuovi partner dotati di competenze e capacità produttiva su scala internazionale che apportino valore aggiunto al progetto. Tra gli investimenti previsti, i primi (e cruciali) saranno sul recruiting di talenti e la contrattualizzazione degli spazi attrezzati per lo svolgimento delle attività di ricerca.«Lo scenario internazionale – commenta Salvatore Pinto, Presidente e fondatore di Ges – ci impone di accelerare la transizione energetica, puntando sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e delle batterie a uso stazionario. Gli accumulatori agli ioni di litio ricoprono al momento un ruolo primario, ma presentano delle criticità geopolitiche ed ambientali. Ges intende risolverle con una tecnologia innovativa e sostenibile, contribuendo, allo stesso tempo, al rilancio economico e industriale dell'Italia».

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