di Marika Gervasio
Cosmoprof 2023
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Si apre all'insegna dell'ottimismo la 54a edizione di Cosmoprof Worldwide, la fiera internazionale dedicata alla cosmetica, a Bologna fino al 20 marzo. A partire dalle previsioni sul settore che quest'anno, secondo le stime di Cosmetica Italia, dovrebbe continuare a crescere toccando i 14,4 miliardi di euro di fatturato, in aumento del 7,1%. Traino di questo trend positivo sono le esportazioni che a fine 2023 dovrebbero raggiungere i 6,4 miliardi con un incremento del 10%.
Un dato rilevante per le aziende italiane tutte a forte vocazione internazionale soprattutto verso Stati Uniti - primo mercato di sbocco del settore - ed Europa. «Il 2023 sarà per noi un anno di consolidamento per puntare a una forte crescita ed espansione in nuovi mercati – racconta Alessandro Prestini, ceo di Berlin Packaging Beauty -. L’ambizione per il prossimo triennio è infatti quella di ripetere la crescita esponenziale che il gruppo ha avuto in Emea puntando su innovazione, sostenibilità e servizio». Lumson Group esporta l’80% dei prodotti «e i mercati di riferimento sono Europa e Usa - spiega il suo presidente Matteo Moretti -. Abbiamo chiuso il 2022 con un fatturato in crescita del 25% a 138 milioni di euro Negli ultimi 5 anni le vendite sono raddoppiate. La nostra strategia è sempre più focalizzata sulla sostenibilità».
Dal packaging al make-up, con un altro protagonista della filiera della bellezza made in Italy, Gotha Cosmetics. «Nel 2022 il mercato del make-up è tornato ai livelli pre-covid e per il 2023 ci aspettiamo che la crescita continui seppure con un incremento più contenuto – racconta il ceo Paolo Valsecchi -. Il mercato italiano per noi è molto marginale, vendiamo quasi esclusivamente all’estero con una quota sostanzialmente ripartita tra Sati Uniti e mercati europei». Usa ed Emea sono strategiche anche per un altro terzista, Chromavis, che sta assistendo a un incremento notevole in termini di business, sicuramente innescato dalla ripartenza dei consumi nel mercato del trucco, come spiega Cecilia Schena, senior vice president marketing and business development: «Negli ultimi anni, nonostante la situazione pandemica, abbiamo fatto forti investimenti in innovazione con un'accelerazione notevole delle domande di brevetto e il riscontro è stato estremamente positivo».
Business in crescita del 19% nel 2022 per Pidielle Group. «Il trend positivo è confermato anche in questa prima breve parte del 2023 – afferma l'ad Serena Caimano – grazie alla scelta di diversificare i propri business allargando l'offerta al servizio private label, attivando i nuovi canali di vendita e-commerce sul territorio italiano e ampliando l'offerta prodotti dei brand proprietari. L'export pesa per più dell'80% del fatturato del gruppo». Un elemento trasversale delle strategie di sviluppo del gruppo è l'attenzione alla digitalizzazione, così come per Fedua, azienda che sta scontando la crisi ucraina. «La quota export è calata poiché, a causa della guerra in Ucraina, molti nostri mercati importanti stanno soffrendo - sostiene Luca Gonzini, ceo e fondatore del brand -. La Spagna e i Paesi dell'Est Europa restano per noi i mercati chiave. A breve apriremo la filiale americana per lo sviluppo negli Usa. La strategia sarà esclusivamente digitale».
Marika Gervasio
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