di Jacopo Giliberto
1' di lettura
Sorpresa. Nella notte fra sabato e domenica, e per gran parte della giornata di domenica scorsa, la corrente elettrica in Sardegna valeva euro zero al chilowattora. Zero spaccato. Come regalata. Lo dicono gli andamenti del mercato elettrico del Gme. Di sicuro l’eccesso di produzione rispetto alla domanda domenicale bassa della Sardegna è stato effetto soprattutto dell’isolamento forzato della rete sarda dal resto d’Italia; in questo periodo i cavi di connessione in alta tensione con il continente stanno lavorando a bassa capacità.
Mentre l’Italia si dibatteva con prezzi unici nazionali attorno ai 300 euro per megawattora (mille chilowattora), a partire dalle 23 di sabato 10 dicembre fino alle 15 del pomeriggio di domenica 11 dicembre il prezzo zonale della corrente elettrica era 0,00 euro. Dalle 16 alle 18 le quotazioni hanno visto una lieve risalita e dalle 18 di domenica i prezzi elettrici della Sardegna si sono avvicinati a quelli del resto d’Italia, cioè attorno ai 300 euro.
Il fenomeno si è ripetuto ieri, martedì, per due brevi ore prima dell’alba, quando l’elettricità prodotta in Sardegna valeva zero. Questi valori non hanno avuto effetto sulle bollette dei consumatori sardi, poiché per gli acquirenti il prezzo zonale si diluisce nel prezzo unico nazionale; invece zero euro è stato il prezzo pagato ai produttori sardi di energia che hanno generato chilowattora in quelle ore. In particolare più di un terzo del fabbisogno era coperto dalla centrale a carbone di Fiumesanto (Sassari), più di un terzo dalla centrale Saras a Sarroch (Cagliari) e il resto da eolico con un contributo del solare.
Jacopo Giliberto
giornalista
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy