di Andrea Carli
(imagoeconomica)
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Alla fine l’agricoltura biodinamica esce dalla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato alla quasi unanimità due emendamenti identici di Riccardo Magi (+Eu) e della commissione che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica. È una “vittoria” del mondo scientifico che aveva espresso non poche perplessità su questa equiparazione. Contro questa tutela si erano infatti opposti, tra gli altri, il Nobel Giorgio Parisi e la senatrice a vita Elena Cattaneo.
Perplessità condivise dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In occasione della lectio magistralis che tenne a novembre per l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università La Sapienza, il Capo dello Stato nel breve indirizzo di saluto si è rivolto a Parisi: «Vorrei rassicurarla, Professore, sull'agricoltura biodinamica di cui ha parlato - ha detto Mattarella -. È una questione che sta in Parlamento e io, notoriamente, non posso pronunciarmi. Ma posso ben dire che, perché diventi legge, vi sono alcuni altri passaggi, anche parlamentari anzitutto, che rendono lontana questa ipotesi».
Dopo il via libera agli emendamenti, il testo è stato approvato a Montecitorio con 421 voti a favore e nessun contrario. Ora, in seguito alla modifica approvata, torna al Senato per una quarta lettura.
Il disegno di legge di 21 articoli è approdato in terza lettura in aula alla Camera dopo un lungo e travagliato iter. Il provvedimento regola il settore dell’agricoltura biologica (“Disposizioni in materia di tutela, sviluppo, competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato). Il via libera al provvedimento è atteso con ansia e sollecitato fortemente dalle associazioni agricole, che lo considerano un passo cruciale per fissare norme e standard per un settore in rapido sviluppo, ma il mondo scientifico aveva chiesto da mesi di eliminare dal testo ogni riferimento all’agricoltura biodinamica, considerata una pratica priva di fondamenti scientifici e che rasenta superstizione ed esoterismo. Alla fine la scelta è stata presa, e l’agricoltura biodinamica è saltata.
Approvato in Senato il 20 maggio 2021, il Ddl “Agricoltura con metodo biologico” era approdato alla Camera nella seconda metà di giugno, con l’esame da parte della Commissione Agricoltura. I riferimenti all’agricoltura biodinamica erano contenuti negli articoli 1, 5 e 8 del Ddl e sono questi che la comunità scientifica nei mesi scorsi ha chiesto più volte di modificare. Sotto la lente l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica al metodo biologico, e in particolare il passaggio in cui si prevede che «i metodi di produzione basati su preparati e specifici disciplinari applicati nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione europea e delle norme nazionali in materia di agricoltura biologica sono equiparati al metodo di agricoltura biologica. Sono a tal fine equiparati il metodo dell’agricoltura biodinamica». In questi mesi, però, nessuna modifica era stata apportata al testo del Ddl, fino al giorno dopo l’approdo in aula, mercoledì 2 febbraio..
«Sono favorevole all’agricoltura biologica, ma la biodinamica è altra cosa», aveva sottolineato il Nobel per la Fisica 2021 Giorgio Parisi. Lasciare inalterato il testo del Ddl significa, per il Parlamento, affermare «la validità di metodi previsti da Steiner come l’uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio». La preoccupazione principale era che, approvando il testo così com’è, il Parlamento potesse alimentare una deriva arazionale e antiscientifica. «È fondamentale - aveva sottolineato Parisi - che in Italia si consolidi la cultura politica, affinché i nostri rappresentanti al Parlamento votino con conoscenza e competenza sulle questioni che sono chiamati ad affrontare». Un appello al quale si erano uniti la senatrice Elena Cattaneo e il presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli. Era scesa in campo anche l’Accademia dei Georgofili, con il suo presidente, Massimo Vincenzini.
Per quanto riguarda le associazioni agricole, Cia- Agricoltori italiani aveva chiesto di andare avanti con il Ddl, tenendo conto delle perplessità sia del mondo scientifico, che di quello accademico. Avanti con la legge sul biologico, no a equiparazione con biodinamica, era il messaggio espresso in una nota. Serve dunque chiarezza sull’equiparazione, «che non appare in linea con la normativa Ue sull’agricoltura biologica, oltre a non essere presente in questa forma nel Regolamento europeo. La mancanza di specifici strumenti normativi sul biodinamico in ambito Ue potrebbe, infatti, creare notevole confusione sia a livello di produzione, sia a livello di commercializzazione e consumo, aprendo la strada a possibili contenziosi». «L’augurio è che il testo venga approvato in tempi brevi preservando il suo impianto originale»,aveva osservato il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso. Spingono per l’approvazione rapida anche Coldiretti, Codacons, Federbio, Legambiente, e Slow Food, per i quali è importante difendere produttori e consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti.
Il Ddl prevede anche l’introduzione di un marchio per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il riferimento è all’articolo 6, che istituisce il marchio biologico italiano per quei prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana. Con decreto del Ministro (delle politiche agricole alimentari e forestali) da emanarsi, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della proposta di legge, sono definite le condizioni e le modalità di attribuzione del marchio. Ora la nuova lettura, con il testo che torna al Senato. Il tortuoso iter del ddl continua.
Andrea Carli
Redattore
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