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Cinque nuovi hotel per VRetreats

di Silvia Pieraccini

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VRetreats chiuderà il 2023, secondo le previsioni, con più di 57 milioni di fatturato e un margine operativo lordo (ebitda) di 20 milioni (nel 2022 i ricavi sono stati 33 milioni). Lo sviluppo continuerà soprattutto attraverso strutture prese in affitto (solo i due alberghi di Taormina sono di proprietà), anche se i vertici non escludono il management contract

13 giugno 2023
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2' di lettura

Sale a quota nove alberghi il marchio VRetreats, collezione di alta gamma creata a partire dal 2021 dal gruppo Alpitour, che raggruppa hotel di città ad alto contenuto storico-architettonico. L’ultimo arrivato è “Il Tornabuoni” di Firenze, 62 camere, palestra, terrazza sul tetto, bistrot con dehor, ristorante gourmet (in apertura a novembre), ospitato nel quattrocentesco Palazzo Minerbetti proprietà del gruppo Hines, in pieno centro a due passi dall’Arno, nella strada dello shopping di lusso che dà il nome all’hotel. Alpitour l’ha rilevato dal gruppo romano Ag Hotels e ora intende valorizzarlo puntando su ristorazione, servizi, arte e cultura.

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«Stiamo pensando a un percorso nella bellezza da proporre ai nostri ospiti – hanno spiegato a Firenze Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour World e Paolo Terrinoni, amministratore delegato di VoiHotels di cui VRetreats fa parte – forti anche delle sinergie che possiamo attuare grazie al know how da tour operator. L’Italia ha grandi potenzialità di attrazione nel mondo e siamo convinti che ci sia spazio per l’ospitalità di alto livello anche in città meno famose e meno frequentate». Andrà in questo senso il piano di sviluppo di VRetreats, che oggi conta alberghi a Venezia, Roma, Firenze, Taormina (due), Ortigia-Siracusa, Lecce, Cervinia e vicino Olbia, per un totale di 570 camere: «Entro fine anno le strutture saliranno da 9 a 12 – ha annunciato Burgio – e stiamo guardando anche alla possibilità di acquisire appartamenti da proporre con i servizi alberghieri».

L'hotel «Tornabuoni» a Firenze

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Michelangelo restaurant at Hotel Il Tornabuoni in Florence

Le risorse non sono considerate un problema da un gruppo come Alpitour, controllato da Tamburi Investment partners, che quest’anno fatturerà 2,4 miliardi di euro: «La divisione VRetreats sta dando ottimi risultati – afferma il presidente – e ci sono investitori che vogliono accompagnarci in questo progetto che per certi versi è distonico rispetto alla storia di Alpitour». VRetreats chiuderà il 2023, secondo le previsioni, con più di 57 milioni di fatturato e un margine operativo lordo (ebitda) di 20 milioni (nel 2022 i ricavi sono stati 33 milioni). Lo sviluppo continuerà soprattutto attraverso strutture prese in affitto (solo i due alberghi di Taormina sono di proprietà), anche se i vertici non escludono il management contract (mentre viene escluso il franchising). «L’aumento dei tassi d’interesse provocherà qualche default – conclude Burgio – e noi staremo alla finestra per vedere se sul mercato c’è qualcosa di interessante».

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