Italia
Pubblicità

Italia

Nordio a Londra contro la giustizia lenta: «Costa il 2% del Pil e allontana gli investitori»

di Simone Filippetti

Immagine non disponibile
(ANSA)

(ANSA)

Priorità del ministro per i processi civili. Le disfunzioni frenano l’ingresso di capitali stranieri nel paese, necessari invece per rimettere in moto l’economia. Poi la riscrittura della Riforma Vassalli

1 marzo 2023
Pubblicità

3' di lettura

La giustizia malata costa all’Italia due punti di Pil all'anno. Un danno economico che impedisce agli investitori esteri di venire nel paese. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ospite della Lse (London school of economics) di Londra per il «2023 Italian Symposium», un convegno sul paese organizzato dagli studenti italiani riuniti nella UIS (United Italian Societies), ricorda che la prima riforma di cui l’Italia ha bisogno è quella dei processi civili. Ironia della geografia, il palazzo accanto a quello da dove parla, è la sede della Royal Court of Justice, i tribunali della Corona inglese, dove migliaia di aziende e singoli, da tutto il mondo, ogni anno si rivolgono per risolvere controversie. Il sistema giudiziario britannico, basato molto sulla transazione, funziona così bene che ci vengono anche dall’estero per usarlo. Contrappasso dantesco, quello italiano è cosi inefficiente che scoraggia gli esteri dal fare affari nel paese.

La spinta al Pil? Dalla aule dei tribunali

Pubblicità

Più che per l’innovazione o la crescita, l’economia passa, in Italia, per le aule di Tribunale: «La lentezza dei processi e l’incertezza del diritto sono i due grandi mali della giustizia italiana» ha notato Nordio davanti un pubblici di giovani studenti italiani della prestigiosa università inglese. Se per ottenere il pagamento di un credito ci vogliono anni e se una sentenza viene ribaltata da appelli e contro-appelli, difficilmente uno straniero verrebbe in Italia a fare affari. Questa riluttanza costa 2 punti di Pil, una cifra stimata in circa 40 miliardi di euro. Serve a poco stimolare l’economia con bonus fiscali vari: gli investitori guardano alla macchina amministrativa del paese più che un incentivo una tantum.

Riscrivere la Riforma Vassalli

Dal palco dell’ Hong Kong Theatre, il ministro del Governo Meloni annuncia anche una riforma epocale, a cui nessun governo ha mai avuto il coraggio di mettere mano: quella della Procedura penale. Sarà fondamentale però che «l’esecutivo duri tutta la legislatura», per procedere alla riscrittura del Codice Vassalli. L’ex magistrato, che fu in prima linea nella lotta alle Brigate Rosse e ha scoperchiato lo scandalo del Mose di Venezia, ha ricordato come il Codice penale, il corpus di leggi, risalga al Codice Rocco, nel 1930, dunque un prodotto del Fascismo. Mentre la Procedura penale, introdotta nel 1988, era firmata da Giuliano Vassalli, «che aveva posizioni fortemente antifasciste» nota il ministro. Curiosamente, «il Codice Rocco ha dimostrato di reggere il tempo ed è tuttora considerato compatibile con la Costituzione» mentre il Codice Vassalli «è stato più volte demolito e ritenuto incompatibile con la Costituzione, che pure è frutto dei padri antifascisti. Dunque le tre più importanti leggi dello Stato sono oggi in conflitto tra loro» chiosa Nordio, annunciando che vorrebbe darsi come traguardo del Governo quello di riscrivere la procedura penale, con un impianto “garantista”, che non vuol dire impunità, ma «limitare il carcere preventivo, anomalia tutta italiana» e introdurre «pene certe e immediate, improntate all’equilibrio».

Riforme per attrarre investitori

Prima ancora di affrontare il grande moloch della giustizia penale, Nordio dà precedenza appunto all’economia: il paese deve ripartire, dopo 20 anni di fanalino» di coda in Europa, a cui poi si è pure aggiunto la tegola della pandemia. E un ganglio vitale per il rilancio è rendere il paese più appetibile agli investitori stranieri, ma che invece sono spaventati dalle lungaggini burocratiche: si muove qualcosa con «la nascita dell’Ufficio del Giudice». Il grosso dello snellimento è atteso grazie ai fondi del Pnrr, «ma la risorse vanno usate bene» ammonisce Nordio. La digitalizzazione della elefantiaca burocrazia cartacea della giustizia civile è un primo passo. D’altronde l’Italia si è impegnata con la Ue a ridurre del 40% la durata dei processi e di eliminare il 90% degli arretrati nelle aule dei Tribunali.

Impegno su Ucraina

A Londra il ministro tornerà a breve: tra 20 giorni è previsto un incontro tra tutti i ministri della Giustizia dei paesi europei. Verrà annunciato un Codice Internazionale dei Crimini di Guerra. È la risposta dell’Europa della giustizia alla Guerra in Ucraina.

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy