di Carlo Festa
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Il controllo del gruppo Etro passa a L Catterton, fondo di private equity il cui maggiore sottoscrittore è la Lvmh di Bernard Arnault. L’operazione, già anticipata dal Sole 24 Ore, è stata firmata oggi. Prevede il passaggio del 60% del gruppo al private equity per una valutazione complessiva della maison milanese di mezzo miliardo di euro. Restano fuori dall’accordo gli immobili del gruppo. Advisor dell’operazione sono Rothschild e studio Pedersoli, mentre per L-Catterton Pwc e Lmcr.
Le trattative sono cominciate ad inizio anno. Il gruppo Etro ha infatti bisogno di una iniezione di capitali. Il Covid però, nell'ultimo anno, ha impattato pesantemente sulla marginalità di tutto il settore del lusso e del fashion e anche sui numeri di bilancio del gruppo milanese.
Prima dello scoppio della pandemia, nel 2019, il fatturato della capogruppo Gefin è passato (secondo i dati Pambianco) da 284,98 milioni di euro a 283,59 milioni. L'ebitda 2019 è invece stato pari a 15,7 milioni, contro i 22,49 milioni dell'anno precedente.
L'azienda è stata fondata alla fine degli anni 60 da Gimmo Etro e ancora oggi è posseduta dalla seconda generazione della famiglia: i figli Jacopo, Kean, Veronica e Ippolito. Nel settembre dello scorso anno Stefano Sassi, ex-Ceo di Valentino, ha iniziato a collaborare con i vertici del gruppo. L’ingresso di L Catterton è funzionale anche alla crescita internazionale del gruppo.
Carlo Festa
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