Il vincitore del premio Nobel per la letteratura giapponese Kenzaburo Oe si appresta a tenere un discorso a un raduno anti-nucleare a Tokyo, Giappone, 19 settembre 2011 (foto Reuters/Nakao)
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Il romanziere giapponese Kenzaburo Oe, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1994, noto anche come sostenitore della Costituzione pacifista e contro l’energia nucleare, è morto di vecchiaia all’età di 88 anni. Lo ha annunciato in una nota il suo editore giapponese, Kodansha Ltd., spiegando che i funerali sono già stati celebrati dalla famiglia.
Oe, uno degli autori più celebrati in Giappone nell’era del secondo dopoguerra - si legge su Kyodo News - ha guidato un movimento civico che chiedeva l'eliminazione delle centrali nucleari, sulla scia del disastro nucleare di Fukushima Daiichi del 2011 innescato da un enorme terremoto e tsunami. “Ripetere l’errore mostrando, attraverso la costruzione di reattori nucleari, la stessa mancanza di rispetto per la vita umana è il peggior tradimento possibile della memoria delle vittime di Hiroshima”, ha scritto Oe in un articolo per la rivista statunitense ’The New Yorker’, dieci giorni dopo il disastro.
Nel 1994 è diventato il secondo autore giapponese a vincere il Premio Nobel per la letteratura, dopo Yasunari Kawabata, che lo aveva vinto nel 1968. “Con la forza poetica (Oe) crea un mondo immaginario, dove la vita e il mito si condensano per formare un’immagine sconcertante della situazione umana di oggi”, ha dichiarato l’Accademia svedese nell’assegnare il premio.
Oltre al Premio Nobel Kenzaburo Oe, nato nel 1935 nell'isola dello Shikoku, nel sud-ovest del Giappone, ha ottenuto nel corso della sua lunga vita numerosi altri riconoscimenti. Il racconto “Animale d’allevamento”, pubblicato nel 1958, gli valse il prestigioso Premio Akutagawa. Nel 1961 scrisse “Seventeen”, in cui descriveva l’ambiente del fanatico estremismo nazionalista di destra.
Nel 1963 nacque il suo primo figlio, Hikari, affetto da una gravissima lesione cerebrale. Quest'esperienza lasciò una traccia profonda nella sua opera. Con “Un’esperienza personale”, del 1964, Oe descrive la vicenda di un padre che rifiuta la menomazione del figlio e pensa di ucciderlo. Il libro è un atto d’accusa contro i pregiudizi sociali nei confronti dell’handicap. Nel 1967 vinse il Premio Tanizaki con “Il grido silenzioso”, e nel 1982 il Premio Yomiuri-bungaku. Nel 1969 vinse il premio letterario Noma con “Insegnaci a superare la nostra pazzia”. Il titolo cita un verso del famoso poeta inglese W.H. Auden. Nel 1996 gli viene assegnato il Premio Grinzane Cavour.
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