di Alessia Maccaferri
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Il portierato sociale sulla falsariga dell’esperienze parigina Lulu dans ma rue, borse-lavoro riservate a giovani che saranno impiegati in un forno sociale, shop di moda etica legato alla filiera a chilometro zero. Sono alcuni dei progetti che saranno finanziati a Torino dalla prima misura a sostegno dell’innovazione sociale che parte a livello nazionale nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, con le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). I finanziamenti per 1,4 milioni di euro saranno a fondo perduto ma il sistema di Torino Social Impact intende dar loro un respiro di lungo periodo.
“Si tratta di iniziative legate al sostegno della prossimità, seguendo modelli di welfare di comunità che saranno destinate, nel corso del tempo, a diventare auto-sostenibili - ha detto oggi Paola Pisano, assessora comunale all’innovazione, presentando l’iniziativa- A essere coinvolte saranno 25 organizzazioni non profit che sperimenteranno attraverso 12 partenariati modelli innovativi in grado di generare impatti positivi in tema di lotta alle nuove povertà, per il superamento della vulnerabilità sociale, contro la disoccupazione e favorire l'integrazione culturale e la coesione sociale”.
I progetti, che hanno preso forma grazie all’accompagnamento di Avanzi/Make a cube per il Comune di Torino, saranno ora indirizzati nell’intento di dare loro un’autosostenibilità economica grazie una visione imprenditoriale che è perlopiù estranea al terzo settore tradizionale. Questa possibilità è resa possibile dal supporto di Torino Social Impact, l’ecosistema rappresentato a oggi da piu di 50 attori tra pubblico e privato, finalizzato allo sviluppo di un’imprenditorialità ad elevato impatto sociale. Una strategia basata sull’idea che all’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche sul territorio e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale, risieda una interessante opzione di sviluppo sociale e industriale per la città. “Con Torino Social Impact la città ha l’ambizione di diventare capitale europea della social innovation e dell’impact investing” spiega Mario Calderini, promotore di Torino Social Impact.
I progetti saranno realizzati su aree urbane ad elevata criticità socio-economica della Città di Torino, individuate come “aree bersaglio” a partire dai dati censuari disponibili, omogenei ed a scala nazionale, relativi a tre importanti dimensioni della città: il il livello di occupazione lavorativa; il tasso di scolarità;
il degrado edilizio abitativo.
Alessia Maccaferri
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