Ucraina, droni di Kiev monitorano nemici in Bielorussia
Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni a otto manager di un'azienda iraniana che produce droni in risposta al sostegno di Teheran alla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina. Lo riporta la Cnn. La Paravar Pars Company era già stata sanzionata da Usa e Ue per aver prodotto droni per la Forza aerospaziale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Le misure hanno colpito anche due navi, l'Iris Makran, “una petroliera che ha anche la capacità di lanciare droni”, e la fregata Iris Dena.
Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha dichiarato che i nuovi carri armati forniti dalla NATO fungeranno da “pugno di ferro” nella controffensiva di Kiev contro le forze russe in Ucraina. “Abbiamo bisogno di una 'coalizione di carri armati', con i principali carri armati dei paesi della Nato per una controffensiva. Li useremo come un “pugno di ferro” per sfondare la loro linea di difesa”, ha detto Reznikov in una conferenza stampa congiunta con suo omologo polacco, secondo quanto riportato dalla Cnn. Per scoraggiare una possibile nuova offensiva russa nel sud e nell'est, le forze armate ucraine “utilizzeranno principalmente artiglieria da 155 mm”, ha aggiunto. “Ecco perché oggi diciamo che la priorità sul campo di battaglia rimane l'artiglieria e i proiettili da 155 mm”.
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Il nuovo pacchetto di aiuti americani per la difesa ucraina comprende anche i Ground Launched Small Diameter Bomb (Glsdb), missili con una portata di 151 km. Si tratta del doppio di quella dei sistemi lanciamissili multipli Gmlrs, l'arma di massima gittata finora in dotazione di Kiev, che può colpire obiettivi fino a 77 km di distanza. A riferire l'invio dei Glsdb è il portavoce del Pentagono, Patrick Ryder, citato dal Guardian. Con armi a gittata più lunga, gli ucraini potranno colpire gli invasori russi in maggior profondità.
Volodymyr Zelensky ringrazia il presidente americano Joe Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina. “Grazie Biden per il nuovo pacchetto di 2,2 miliardi di aiuti alla difesa. E' importante rafforzare le forze dell'Ucraina. Insieme agli Stati Uniti siamo contro il terrore! Più a lungo raggio saranno le nostre armi e più mobili saranno le nostre truppe, prima finirà la brutale aggressione russa”, ha twittato il presidente ucraino.
Il fermo immagine mostra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante un suo messaggio, 03 febbraio 2023. ANSA/
Il sistema di difesa antiaerea Samp-T di fabbricazione italo-francese sarà consegnato all’Ucraina “nella primavera del 2023”. E’ quanto afferma una nota della Difesa dopo un colloquio telefonico che si è tenuto nel pomeriggio tra il ministro Difesa Guido Crosetto e il ministro francese delle Forze armate Sébastien Lecornu nel quale sono stati definiti i dettagli tecnici per l’invio del sistema missilistico che “consentirà all’Ucraina di difendersi dagli attacchi dei droni, missili e aerei russi”.
Intesa alla riunione degli ambasciatori dei 27 sui massimali da apporre al prezzo dei prodotti petroliferi raffinati e sul petrolio che dall’Ue sono trasportati nei Paesi terzi. L’accordo è stato raggiunto alla riunione del Coreper II e prevede una soglia di 100 dollari per i prodotti raffinati di alta qualità, come il diesel, e di 45 per i cosiddetti prodotti di bassa qualità e per il barile. Al di sotto di entrambe le soglie, per ciascuna categoria di beni, scatta la deroga per prestare servizio di trasporto ai prodotti russi. La misura entrerà in vigore il 5 febbraio.
Nel nuovo pacchetto di armi all’Ucraina ci sono missili di precisione a lungo raggio. Lo ha detto il portavoce del Pentagono in un brieging con la stampa
Il Pentagono annuncia un nuovo invio di armi all’Ucraina da oltre 2 miliardi di dollari. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa.
“L’Italia ha fatto ogni sforzo per dare una mano a 360 gradi: stiamo lavorando con la Francia sulla difesa missilistica, siamo arrivati al nostro sesto pacchetto di aiuti. Noi ci siamo e non faremo mancare il nostro sostegno per arrivare al dialogo. Aiutare l’Ucraina per portare gli attori al tavolo. Sarà a Kiev prima del 24 febbraio”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni da Berlino.
La Germania e la Svezia sono in trattative su un nuovo pacchetto di armi che vedrebbe Stoccolma fornire missili e lanciatori di difesa aerea per i sistemi Iris-T tedeschi all’Ucraina. Lo riferisce Bloomberg, citando persone che hanno familiarità con la questione. La Germania - scrive l’agenzia - ha chiesto alla Svezia di fornire lanciatori per un sistema antimissile compatibile con Iris-T. Le discussioni renderebbero inoltre disponibili più munizioni che possono essere utilizzate per gli Iris-T tedeschi inviati a Kiev, secondo persone che hanno familiarità con la questione. La Germania si attiene al suo piano di inviare tre sistemi Iris-T aggiuntivi quest’anno, dopo che il primo è arrivato in ottobre, scrive Bloomberg aggiungendo che i portavoce del dipartimento della Difesa svedese e del ministero della Difesa tedesco non sono stati immediatamente disponibili per un commento. A novembre, il governo svedese ha annunciato che avrebbe consegnato un sistema di difesa aerea all’Ucraina, senza fornire dettagli sul tipo.
“Vedo una intesa in politica estera e della sicurezza”. Lo ha detto Olaf Scholz a Berlino con la premier Giorgia Meloni. “Italia e Germania sostengono l’Ucraina nella difesa contro l’aggressione della Russia e siamo determinati e compatti con gli Stati Nato nell’appoggiare l’Ucraina”.
“”C’è una forte sintonia tra Italia e Germania” che hanno lavorato per sostenere “l’autodifesa di Kiev” e “continueremo a farlo finche quando sarà necessario”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando da Berlino.
L’Ue e l’Ucraina “condividono l’obiettivo di porre fine alla guerra sulla base del rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale” del Paese invaso dalle truppe russe. “Sosteniamo dunque l’iniziativa formale di pace dell’Ucraina e lavoriamo attentamente con voi sul piano di pace in dieci punti”. Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, nella conferenza stampa finale del summit Ue-Ucraina, trasmessa da Kiev.
Ormai sono 60 le città russe dove i cittadini continuano a deporre fiori in memoria dei morti di Dnipro, in una protesta contro la guerra in Ucraina che continua a estendersi. A Mosca, ma anche a Krasnodar, Kazan, Vladikavkaz, Pskov, senza dimenticare San Pietroburgo dove vi sono sette memoriali spontanei, la gente continua a portare fiori, candele e giocattoli sotto i monumenti dei poeti ucraini Taras Shevchenko e Lesya Ukrainka, o quelli alle vittime dello stalinismo, scrive Moscow Times. Spesso appaiono anche foto di Dnipro o scritte con il nome della città dove il 14 gennaio un missile da crociera russo Kh-22, previsto contro le navi da guerra, ha devastato un condominio uccidendo 46 civili, fa cui sei bambini. Le autorità hanno smantellato più volte i memoriali spontanei, e sette persone sono state già arrestate, ma quella che ormai viene chiamata la “protesta dei fiori” non sembra fermarsi. “E’ una dichiarazione contro la guerra, non è solo lutto peri morti di Dnipro”, ha detto una donna mentre deponeva un fiore al memoriale nella città siberiana di Novosibirsk. “Ho deciso di portare fiori per dimostrare che non tutti i russi mancano di compassione verso gli ucraini”, ha spiegato un uomo a Khanty-Mansiisk, nella Siberia occidentale. Per molti è un modo di sentirsi parte di un movimento più ampio. “Non è per i morti, ma per i vivi. Abbiamo bisogno di sapere che non siamo soli”, dice Zachar, che ha deposto fiori a San Pietroburgo. “Provo un’incredibile vergogna per il mio paese e l’incapacità di dare aiuto in qualche, se non con questi piccoli gesti. La gente contro la guerra in questa città deve capire che siamo in tanti” ha aggiunto una donna di Pskov.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la volontà di inviare “cose militari” a Kiev. Lo riferisce The Times of Israel, citando un funzionario a conoscenza della conversazione che si è svolta giovedì sera a Parigi tra Netanyahu e il presidente francese Emmanuele Macron. Allo stesso tempo, secondo The Times of Israel, Netanyahu ha precisato di non poter spingersi troppo lontano aiutando l’Ucraina, senza provocare la Russia.
Gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina che include le Air Force Small-Diameter Bomb guidate con Gps e i Ground Launched Small Diameter Bombs (GLSDB), razzi prodotti da Boeing e Saab che possono colpire obiettivi a piu’ di 150 km di distanza, ossia quasi il doppio rispetto alla portata di 80 km dei razzi lanciati dai sistemi HIMARS gia’ forniti da Washington a Kiev la scorsa estate. Secondo indiscrezioni, comunque, le armi non saranno consegnate a stretto giro. Ci vorranno infatti almeno nove mesi dalla firma del contratto da parte dell’Air Force per le prime consegne. Il nuovo pacchetto di aiuti, il primo da quando è stato dato il via libera ai tank Abrams, dovrebbe avere un valore di 2,2 miliardi, di cui 500 milioni di dollari in armi e apparecchiature provenienti direttamente dalle scorte americane e circa 1,7 miliardi in forniture da acquistare.
“Voglio davvero venire a Bruxelles ma ci sono rischi seri per me a lasciare il Paese, temiamo un nuovo assalto russo”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev, sottolineando però che le priorità al momento sono quelle di ottenere “armi a lungo raggio” e il sostegno alla “formula di pace” proposta dall’Ucraina. “Con le armi a lungo raggio potremo liberare il Donbass e far finire la guerra prima”.
“Noi pensiamo che la Russia voglia prendersi l’Est. E penso che abbiamo tutte le possibilità” per vincere. “La nostra resistenza dipende dalle armi e dalla motivazione. Io penso che sin dall’inizio lo spirito ci ha aiutato. In alcune città ci potrebbe esser stato un rilassamento e penso che rilassarsi sia un segno di debolezza. Dobbiamo rafforzare lo spirito e ricordare come tutto è iniziato. Il nostro compito è non permettere una vendetta dei russi, un’invasione”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev rispondendo ad una domanda sulle future mosse di Mosca
“L’Ue intensificherà il suo impegno per l’utilizzo dei beni congelati dalla Russia a sostegno della ricostruzione dell’Ucraina e a scopo di riparazione, in conformità con il diritto dell’Ue e il diritto internazionale”. Lo si legge nella dichiarazione congiunta al termine del summit Ue-Ucraina.
Sono suonate le sirene antiaeree a Kiev, per segnalare il rischio di attacchi dal cielo. Lo riferisce il Guardian sottolineando che si tratta della seconda volta oggi che suona l’allarme antiaereo nella capitale, dove sono in visita il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Una persona ha perso la vita e altre sei sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi nel centro di Toretsk nella regione di Donetsk. Lo rende noto l’emittente statale ucraina Suspilne citando l’ufficio del procuratore generale di Donetsk secondo il quale anche Kurakhivka è stata bombardata dall’artiglieria russa e qui tre persone sono rimaste ferite.
Subito dopo una visita in un ufficio postale a Kiev oggi “c’è stato un raid aereo e siamo dovuti andare in un rifugio. Questo mostra qual è la realtà di ogni giorno qui, la realtà della guerra”. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Kiev.
“Non abbandoneremo Bakhmut, è la nostra fortezza, chi è caduto lì è un eroe, combatteremo il più a lungo possibile”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con Charles Michel e Ursual von der Leyen.
“L’Ucraina è l’Europa e l’Europa è l’Ucraina. Non siamo intimiditi dal Cremlino e non lo saremo. Il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea. Il vostro destino è il nostro destino ed è per questo che siamo qui, per stare al vostro fianco”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in conferenza stampa da Kiev con il presidente Volodymyr Zelensky.
“Gli ucraini e tutti gli europei siamo diventati più forti quest’anno, la Russia non ci ha potuto conquistare. Questi giorni ci mostrano che la nostra integrazione è irreversibile”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con Charles Michel e Ursual von der Leyen.
La visita del direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, in Russia la prossima settimana “è in fase di elaborazione”- Lo riporta Ria Novosti citando l’ufficio stampa del ministero degli Esteri russo.
La Commissione ha pubblicato una relazione analitica per completare il parere sulla domanda di adesione dell’Ucraina all’Ue adottata il 17 giugno 2021 in cui valuta la capacità complessiva del Paese di rispettare gli obblighi derivanti dall’adesione (l’acquis dell’Unione Europea). Sui 32 punti in cui il documento esprime delle valutazioni, divise su cinque livelli di preparazione (si va da “fase iniziale” ad “avanzato”), la maggioranza ricade nelle prime due categorie (23 capitoli in tutto). L’Ucraina viene definita “moderatamente” preparata o con un livello “buono” su soli otto capitoli. Il ’voto’ massimo non viene mai espresso. L’esecutivo Ue ha pubblicato relazioni analoghe anche per la Moldova e la Georgia. Nei report la Commissione ha valutato il livello di ravvicinamento dell’acquis dell’Ue sulla base delle risposte ai questionari dei tre Paesi candidati, nonché delle informazioni pertinenti ottenute nel quadro dei dialoghi intensivi condotti per molti anni nell’ambito degli accordi di associazione, comprese le zone di libero scambio globali e approfondite, per valutarne l’attuazione. “Tutti e tre i candidati sono stati valutati sulla base degli stessi criteri e dei loro meriti”, si legge nella nota di accompagnamento. La Commissione riferirà sui progressi compiuti dai tre Paesi per affrontare le priorità di riforma individuate nei pareri nell’ambito del prossimo “pacchetto allargamento” previsto in autunno: queste relazioni terranno conto degli sviluppi politici dal giugno 2022 e forniranno raccomandazioni politiche sulle riforme da affrontare nel prossimo periodo.
“Purtroppo, non ci sono stati progressi significativi nel corso delle consultazioni sulla creazione di una zona di protezione per la sicurezza nucleare e fisica presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia”: lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Federazione Russa presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, ripreso dalla Tass. La zona della centrale di Zaporizhzhia, in Ucraina, è stata colpita negli scorsi mesi da bombardamenti la cui pericolosità è stata denunciata dall’Aiea e per i quali Russia e Ucraina si accusano a vicenda. Il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, preme per una zona di sicurezza attorno alla centrale.
È aumentato il numero delle navi russe del Mar Nero, tanto da far temere una nuova ondata di attacchi missilistici contro il territorio ucraino. Lo si legge in un post su Facebook del Comando operativo dell’esercito ucraino per il sud del Paese.«Tra le dieci navi ci sono due portaerei di superficie Kalibr. Può essere lanciata una raffica di 16 missili in totale», si legge nel post. «Sono evidenti i preparativi per gli attacchi missilistici», prosegue il Comando dicendo che «non è escluso un massiccio attacco missilistico con l’uso di aerei». Segue poi un appello agli ucraini a «non ignorare i segnali di allarme antiaereo, restate vigili e attenti».
Lasciando mine antiuomo dietro di sé, l’esercito russo dimostra «volontà di uccidere. È la volontà di causare danno, di creare dolore, perché» quelle che vengono minate spesso non sono zone che abbiano un particolare «valore militare».
Lo ha detto l’Alto Rappresentante Josep Borrell, visitando un sito in Ucraina in cui sono attivi gli artificieri dell’esercito ucraino per bonificarlo dalle mine. «Si tratta di distruggere - continua - di far soffrire le persone, far paura, minare il morale delle persone, farle sentire deboli, farle provare paura. Questo fa parte del terrore, e il terrore è uno degli strumenti che la Russia sta usando contro gli ucraini. C’è il grande terrore con i bombardamenti, e poi c’è il piccolo terrore, con piccole mine».
Una semplice «passeggiata» può «uccidere bambini, creando dolore all’interno di una famiglia. Questo mina il morale della gente. Ecco perché è così importante questo lavoro», conclude.
Nelle ultime 24 ore l’esercito russo ha attaccato le infrastrutture energetiche nelle regioni di Kharkiv, Kherson, Sumy, Zaporizhzhia e Donetsk con un massiccio fuoco di artiglieria. Lo ha riferito la società elettrica ucraina Ukrenergo, citata dai media ucraini. Intanto Kiev ha annunciato oggi di aver iniziato a sostituire nel Paese milioni di lampadine convenzionali con lampadine a Led a basso consumo energetico, grazie a una sovvenzione dell’Unione Europea.
«Il programma di sostituzione delle vecchie lampadine con lampadine a Led a risparmio energetico è iniziato questa settimana», ha dichiarato il primo ministro ucraino Denys Chmygal. Più di 750.000 lampadine sono state sostituite in tre giorni e sei milioni di Led saranno inviati alle regioni ucraine la prossima settimana per essere installati, ha aggiunto Chmygal, ringraziando la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che si trova a Kiev per un vertice Ue-Ucraina.
Gli attacchi russi nella notte hanno causato tre grandi incendi nella città di Kherson. «Ancora una volta, il nemico ha bombardato in modo caotico tutti i quartieri quasi tutta la notte. I soccorritori hanno spento gli incendi sotto il fuoco nemico», ha riferito il servizio di emergenza ucraino su Telegram.
«Un proiettile ha colpito il dipartimento con prodotti pirotecnici, quindi l’incendio è stato accompagnato da esplosioni e fuochi d’artificio, e il nemico ha ripreso a bombardare», ha aggiunto il servizio di emergenza, «l’incendio ha distrutto 8 attrezzature e scaffali di materiali da costruzione adiacenti all’edificio per una superficie totale di 600 metri quadrati».
Sempre secondo quanto riferisce il servizio di emergenza ucraino, un altro incendio è stato causato da una granata che ha colpito un edificio residenziale a due piani in uno dei quartieri della città, mentre il terzo incendio è scoppiato dopo che una granata ha colpito un magazzino.
Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha proposto di creare un gruppo di Paesi per mediare per la pace nella guerra in Ucraina. «Voglio fare una proposta per creare un gruppo di Paesi che non hanno nulla a che fare con la guerra e che possano parlare facilmente con i presidenti dell’Ucraina (Volodimir Zelenski) e della Russia (Vladimir Putin)», ha detto Lula in un’intervista al canale Rede Tv.
Lunedì scorso, quando ha ricevuto a Brasilia il premier tedesco Olaf Scholz, il capo dello Stato aveva difeso la partecipazione del suo Paese a questo gruppo di mediazione. «L’Unione europea, anche senza volerlo, è coinvolta nella guerra, è necessario che nessuno sia sconfitto nella guerra, l’umanità vince con la pace», ha aggiunto Lula.
Sono almeno mille i giornalisti russi che hanno lasciato il loro Paese da quando i soldati del Cremlino hanno invaso l’Ucraina: lo rivela un rapporto dell’ong Setevye Svobody, che si occupa di difesa legale e dei diritti umani. Secondo il rapporto, spiega il Moscow Times, i giornalisti russi che si sono trasferiti all’estero, assieme a coloro che hanno lanciato dei propri canali sui social media, “hanno formato un secondo Runet (l’Internet russo, ndr) libero dalla censura”. Il documento, che si intitola appunto “I due Runet”, parla di almeno 12 progetti mediatici russi lanciati fuori dalla Russia da quando il Cremlino ha di fatto vietato di fornire informazioni indipendenti sul conflitto in Ucraina. Ma il rapporto evidenzia anche le difficoltà dei giornalisti russi all’estero, tra cui quelle finanziarie legate ai maggiori costi e alle ridotte opportunità di “monetizzazione online”.
“E’ stato un onore per l’Europa mostrare unità e solidarietà sul piano militare, umanitario e finanziario all’Ucraina”. Lo ha detto il ministro di Stato francese per gli Affari europei, Laurence Boone, in un’audizione davanti alle Commissioni riunite Politiche Ue di Senato e Camera. “Stiamo lavorando, e la presidente della Commissione europea ne ha parlato in occasione del viaggio in Ucraina, per fare in modo che ci sia un sistema giudiziario che consenta di punire tutti coloro che si sono resi responsabili di questi crimini di guerra. Occorre trovare una buona soluzione perché ci sia un sostegno da parte della comunità internazionale. Vogliamo che tutti partecipino a questo sforzo, è molto importante”, ha aggiunto Boone.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato al suo esercito di conquistare entro marzo le regioni di Donetsk e Luhansk, che insieme compongono il Donbass. Lo ha dichiarato il governatore del Luhansk, Sergey Gaidai, citato dalla testata ucraina Unian. Gaidai ha sottolineato che gli occupanti russi sono diventati sempre più attivi sul fronte orientale e in particolare ci sono stati più attacchi nel Luhansk.
Secondo l’emittente statale ucraina Suspilne, si è conclusa dopo circa due ore l’allerta aerea in vigore a Kiev e nel resto del Paese. Oggi nella capitale ucraina si tiene il vertice tra il governo e i rappresentanti della Commissione europea a cui prende parte anche i presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Berlino ha autorizzato i propri produttori a consegnare i carri armati Leopard 1 che hanno in riserva all’Ucraina. Lo ha comunicato il portavoce del Governo tedesco Steffen Hebestreit, senza fornire ulteriori dettagli sul numero di carri armati interessati e sul programma di esportazione in Ucraina. I Leopard 1 sono i predecessori dei Leopard 2, veicoli blindati tanto attesi da Kiev, di cui Berlino consegnerà 14 esemplari dall'equipaggiamento della Bundeswehr.
Secondo le autorità ucraine, l’esercito russo ha bombardato Pokrovsk, nella regione di Donetsk, usando munizioni a grappolo ad alto potenziale esplosivo vietate: i residenti hanno riferito di aver sentito 40 esplosioni. Lo scrive Rbc-Ucraina. “Il territorio del parco e una zona residenziale di Pokrovsk sono finiti sotto il fuoco degli occupanti. A seguito di circa 40 esplosioni, più di 30 case private ed edifici commerciali sono stati danneggiati. Anche le linee elettriche e veicoli civili sono stati distrutti”.
La Norvegia acquisterà 54 carri armati Leopard 2 di nuova generazione con un’opzione di altri 18 per sostituire i suoi carri armati dello stesso modello ma di un tipo più vecchio, ha annunciato venerdì il governo norvegese. I nuovi Leopard 2A7 rinnoveranno la flotta esistente di 36 Leopard 2A4 obsoleti, alcuni dei quali saranno donati all’Ucraina.
Gli alleati della Nato “hanno salutato con favore l’accordo del febbraio 2021 tra gli Stati Uniti e la Federazione Russa per prorogare di cinque anni il nuovo trattato Start (Strategic Arms Reduction Treaty, ndr). Tuttavia, la non conformità della Russia mina la fattibilità del nuovo trattato Start. Chiediamo alla Russia di adempiere ai suoi obblighi, facilitando le nuove ispezioni Start sul territorio russo e tornando a partecipare all’organo di attuazione del trattato, il Bcc”. Lo sottolinea il Consiglio dell’Atlantico del Nord, organo di governo dell’Alleanza. Gli alleati della Nato “concordano sul fatto che il nuovo trattato Start contribuisce alla stabilità internazionale, limitando le forze nucleari strategiche russe e statunitensi”, ma rilevano “con preoccupazione che la Russia non ha rispettato gli obblighi giuridicamente vincolanti previsti dal trattato”.
Per la Nato, “il rifiuto della Russia di convocare una sessione della commissione consultiva bilaterale (Bcc) entro i tempi stabiliti e di facilitare le attività di ispezione degli Stati Uniti sul suo territorio dall’agosto 2022 impedisce” a Washington “di esercitare importanti diritti e mina la capacità degli Usa di verificare in modo adeguato il rispetto russo dei limiti previsti dal trattato. Gli Stati Uniti sono conformi al nuovo trattato Start”. Gli alleati della Nato “continuano a considerare un efficace controllo degli armamenti come un contributo essenziale ai nostri obiettivi di sicurezza. Il nuovo trattato Start rimane nell’interesse della sicurezza nazionale di tutti gli Stati, compresi gli alleati della Nato”, conclude il Consiglio.
L’operazione militare russa in Ucraina continua per garantire “la sicurezza del Donbass”, mentre quella della Crimea è già “garantita in modo affidabile”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Tass.
Il governo tedesco sarebbe pronto ad approvare la consegna di altri carri armati all’Ucraina. Secondo la Seuddeutsche Zeitiung, che cita informazioni provenienti da ambienti governativi e dalle aziende Rheinmetall e Flensburger Fahrzeugbau Gesellschaft, si tratta dei vecchi modelli Leopard 1 provenienti dagli stock industriali. L’approvazione per l’invio dei Leopard 1, tuttavia, ancora non è stata concessa.
Inoltre, ci sarebbe un problema legato alle munizioni da 105 millimetri. Il Brasile, che è in possesso di circa 250 carri Leopard tedeschi, ha ancora grandi scorte di munizioni ma, fino ad ora, non ha acconsentito alla loro fornitura per l’Ucraina. A partire da luglio, un nuovo impianto di produzione della Rheinmetall a Unterlüß, in Bassa Sassonia, dovrebbe risolvere il problema. Secondo la Seuddeutsche Zeitiung, la Bundeswehr probabilmente ordinerà 150mila colpi in due varianti. Una particolarmente adatta per combattere bersagli aerei a causa del suo effetto di frammentazione. L’altra che garantisce maggiore precisione e velocità.
Per approfondire: Dai Leopard agli Abrams, i carri armati promessi all'Ucraina
È “una bufala” la notizie pubblicata da Newseek secondo la quale gli Usa avrebbero offerto alla Russia il 20 per cento del territorio dell’Ucraina per arrivare alla pace. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Vedi anche Media: “Piano pace Usa con 20% Ucraina a Russia”. Casa Bianca nega
Una persona è rimasta uccisa nell’esplosione di un’autobomba nella città ucraina sotto occupazione di Enerhodar, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riferisce l’agenzia Tass, citando Vladimir Rogov, leader del movimento filorusso ’Siamo insieme con la Russia’: “La causa dell’esplosione che si è sentita questa mattina era un’autobomba. Stando ai dati preliminari, una persona è morta come conseguenza dell’attacco terroristico. L’incendio è stato spento. Gli artificieri stanno verificando la zona per escludere la presenza di esplosivi e prevenire eventuali altre deflagrazioni”. Anche Dmitri Orlov, il sindaco della città, ha postato un messaggio su Telegram precisando che la vittima era un ex agente di polizia che aveva fatto defezione per lavorare al fianco delle autorità di occupazione russe.
Nel messaggio Orlov lascia intendere che l’agente è stato colpito a causa delle attività criminali svolte dagli occupanti: “Dall’inizio di marzo dell’anno scorso e fino ad ora, Enerhodar è stata una città in cui gli occupanti sono stati attivi in attività criminali: torturano e catturano persone, derubano i residenti della città e depredano intere attività commerciali. Ma si mettono in tasca una parte di quello che ricevono dalla Federazione Russa per provvedere ai loro bisogni. I Rashisti - scrive usando la parola che combina i termini ’russi’ e fascisti’ - non hanno bisogno di... testimoni. Pertanto, continueranno a svolgere simili “pulizie”. E il primo è già andato”.
È di sei morti e 19 feriti il bilancio dei morti in Ucraina nelle ultime 24 ore in seguito a raid russi. Lo riporta il Kiev Independent. Sono stati segnalati attacchi russi nelle regioni di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Chernihiv, Zaporizhia, Dnipropetrovsk e Luhansk nell’est, nel sud e nel nord dell’Ucraina.
L’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina ha denunciato per crimini di guerra Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo di mercenari Wagner che combatte a fianco dei russi in Ucraina. Lo riportano i media ucraini. “Il capo di questo gruppo paramilitare è direttamente responsabile di migliaia di crimini di guerra. Ammette apertamente il suo ruolo nella guerra contro l’Ucraina e, con il permesso del Cremlino, risolve i problemi del personale reclutando decine di migliaia di prigionieri”, ha dichiarato il procuratore generale ucraino Andriy Kostin. L’ufficio del pubblico ministero ha specificato che il fondatore del gruppo Wagner è stato accusato di violazione dell’integrità territoriale e inviolabilità dell’Ucraina e di aver condotto una guerra aggressiva. Aggiungendo che anche i mercenari non potranno evitare la responsabilità penale per i loro crimini. “I pubblici ministeri hanno già condotto gli interrogatori di due di questi combattenti che si trovano nell’Ue. È in corso anche l’indagine sul coinvolgimento in crimini di guerra di un altro ex membro Wagner che si trova in Norvegia. La corrispondente richiesta di azioni investigative sarà presto inviata al nostro colleghi norvegesi”, ha detto Kostin.
Allarme aereo su tutta l’Ucraina a causa di un Mig russo che si è alzato in volo dalla Bielorussia. Lo riporta Ukrainska Pravda. Ad essere interessata anche la capitale Kiev dove oggi è in programma un vertice tra il governo ucraino e la Commissione Ue.
“L’Europa occidentale, cadendo in recessione e avendo perso da tempo l’abitudine alla sopravvivenza, sta affondando con l’Ucraina legata ai suoi piedi”: ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul rallentamento delle sanzioni occidentali a Mosca.
La notte scorsa due civili sono rimasti uccisi e nove feriti, tra cui un bambino di 5 anni, a Kherson in seguito a una serie di bombardamenti russi. L’amministrazione militare regionale, citata da Unian, ha riferito che la regione è stata attaccata dall’esercito della Federazione per 65 volte nell’ultimo giorno, 13 volte la sola città di Kherson: colpiti condomini, un cantiere navale, una scuola. Attualmente, sottolinea l’amministrazione, Kherson è la grande città più bombardata al di fuori del Donbass.
’“Più di 14.000 bambini sono stati trasferiti con la forza dai territori ucraini conquistati alla Federazione Russa”. Lo ha affermato Michael Carpenter, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’Osce. In una riunione del Consiglio permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, il diplomatico americano ha aggiunto che “le autorità della Federazione Russa cercano di eliminare tutte le manifestazioni dell’identità nazionale ucraina e trasformare tutti gli ucraini in fedeli sudditi dell’impero russo”. Carpenter ha inoltre sottolineato che gli Stati Uniti continueranno a cooperare con i partner internazionali e l’Ucraina per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso crimini sul territorio ucraino.
“Oggi intorno alle 4:30 del mattino, il nemico ha bombardato la città di Barvinkovo nel distretto di Izyum” nella regione di Kharkiv. Lo scrive su Telegram il governatore locale Oleg Synegubov. “Due fratelli di 49 e 42 anni sono morti, il loro padre di 70 anni è stato ferito ed è ricoverato in ospedale”, aggiunge.
“A Kiev per un incontro straordinario tra Commissione europea e governo ucraino. La volontà di resistere come condizione per la pace. L'Europa come orizzonte comune”. Così il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha twittato dalla capitale ucraina, dove ieri si è svolto un incontro congiunto tra l’esecutivo Ue e quello ucraino. “Sostenere l’Ucraina e costruire il nostro comune futuro europeo. Riunione storica a Kiev”, ha aggiunto in un altro tweet.
Gli alleati dell’Ucraina stanno spingendo il Fondo monetario internazionale (Fmi) a finalizzare i piani per un programma di prestiti multimiliardario, scrive il Financial Times. I rappresentanti del Fmi dovrebbero incontrare i funzionari ucraini a metà febbraio per portare avanti i colloqui su un prestito da 14 a 16 miliardi di dollari, afferma il quotidiano, citando funzionari vicini al dossier.
“Nei casi in cui le organizzazioni sportive e gli organizzatori di eventi, come il Comitato olimpico internazionale, scelgono di consentire agli atleti russi e bielorussi di partecipare a eventi sportivi, dovrebbe essere assolutamente chiaro che non rappresentano i rispettivi paesi. Questa è la posizione che stiamo fornendo. E anche l’uso di bandiere, emblemi e inni ufficiali degli stati russo e bielorusso dovrebbe essere proibito”. Così la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre rispondendo a una domanda legata alla questione se gli atleti russi e bielorussi dovrebbero essere autorizzati a competere ai Giochi Olimpici di Parigi del 2024.
“Come sapete - ha aggiunto Jean-Pierre - gli Stati Uniti hanno radunato il mondo per sostenere il popolo ucraino e abbiamo lavorato per rendere la Russia responsabile della brutale e barbara guerra che le loro forze stanno conducendo contro l’Ucraina. Quindi, come parte di questi sforzi, gli Stati Uniti hanno sostenuto la sospensione degli organi di governo nazionali dello sport della Russia e della Bielorussia dalle federazioni sportive internazionali; la rimozione di individui strettamente allineati agli stati russo e bielorusso, compresi i funzionari governativi, da posizioni di influenza sulle federazioni sportive internazionali, come consigli di amministrazione e comitati organizzativi; incoraggiare le organizzazioni sportive nazionali e internazionali a sospendere le trasmissioni di competizioni sportive in Russia e Bielorussia”.
Il capo della Cia William Burns avrebbe offerto a Vladimir Putin un quinto del territorio ucraino - pari circa alle dimensioni del Donbass - per porre fine alla guerra in corso come parte di un piano di pace elaborato per conto del presidente Joe Biden. Lo scrive Newsweek citando il quotidiano svizzero-tedesco Neue Zürcher Zeitung (NZZ) e riportando la smentita della Casa Bianca. Il vice portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Davitt ha dichiarato al settimanale che la notizia “non è accurata” e che la Cia direbbe lo stesso.
Il numero dei soldati russi uccisi e feriti in Ucraina si sta avvicinando dopo 11 mesi di guerra a 200 mila, 8 volte di più di quello dei militari americani in due decenni di conflitto in Afghanistan: è la stima di dirigenti americani e occidentali, scrive il New York Times. L’ultima stima pubblica del governo Biden risale a novembre, quando il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley parlo’ di oltre 100 mila soldati morti e feriti da ambo le parti. A far impennare i numeri gli scontri a Soledar e a Bakhmut, con l’invio in prima linea delle truppe meno preparate.
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