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Emergenza idrica: stop neve artificiale e acqua razionata nei campi in Alto Adige

di Andrea Gagliardi

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Il governatore Arno Kompatscher ha firmato un’ordinanza per contenere il consumo di acqua. La misura prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci.

22 marzo 2023
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3' di lettura

Di fronte all’emergenza siccità alcune regioni e province, in attesa dell’arrivo del commissario del governo, si muovono in ordine sparso per razionalizzare l’uso dell’acqua. In Alto Adige da 18 mesi le precipitazioni sono sotto le medie pluriennali, tanto che il deflusso dell’Adige è ampiamente sotto il livello auspicato. Correndo ai ripari il governatore Arno Kompatscher ha firmato un’ordinanza per contenere il consumo di acqua. La misura prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci.

Il presidente della Provincia autonoma nell’ordinanza raccomanda a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai proprietari di giardini e parchi, di usare l’acqua in modo parsimonioso. I gestori di acquedotti pubblici sono invitati a prevedere delle turnazioni dei prelievi d’acqua elevati e ad informarne gli utenti, tra cui i gestori di piscine e proprietari di grandi parchi. I coltivatori di frutta dovranno usare l’irrigazione antibrina solo in caso di assoluta necessità, ovvero se le temperature dovessero calare così tanto da mettere in serio pericolo il raccolto.

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Stop acqua potabile per auto e giardini in Trentino

Ma i problemi riguardano anche la vicina provincia di Trento. «Ormai è indispensabile che si introducano degli interventi che riducano la domanda di acqua. L’acqua potabile in questo momento va destinata all’uso prioritario, utilizzarla per altro è veramente uno spreco. Ai Comuni suggeriamo, dopo aver monitorato la situazione, di ordinare delle restrizioni per alcune categorie di utilizzo della risorsa idrica come il lavaggio delle auto e l’irrigazione dei giardini». Lo ha detto Laura Boschini, dirigente generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia del Trentino, intervenendo alla conferenza stampa per lanciare, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, le iniziative per il risparmio idrico.

In Trentino interventi per ridurre la domanda

Entro oggi tutti i Comuni del Trentino riceveranno una lettera del dirigente del Servizio gestione delle risorse idriche perché venga «fatto il censimento della disponibilità di acqua potabile e siano messi in campo interventi per aumentare la disponibilità idrica e interventi per ridurre la domanda». In Italia, del resto, un buon esempio nel trattenere l'acqua in eccesso in ambito urbano viene da Trento che, nell'ambito degli interventi del progetto Santa Chiara Open Lab con l’Urban Wetland, ha ideato un parco progettato per il trattamento e riuso delle acque di pioggia, per l'irrigazione delle aree verdi del parco e per aumentare la biodiversità in ambiente urbano.

Zaia: dissalare l’acqua del mare è una possibilità

E c’è chi, come il presidente del Veneto, Luca Zaia, di fronte alla scarsità della risorsa idrica pensa un piano a livello nazionale, «ragionando anche in termini di aridocoltura». Per il governatore bisogna rendere le cave bacini veri e propri, ottimizzando la rete di distribuzione per l’agricoltura, «che è un colabrodo e comporta la perdita dell’80% della risorsa idrica». Ma Zaia guarda anche all’estero: «Abbiamo il vantaggio di avere acqua del mare, se a Dubai vivono dissalando l’acqua, lo dobbiamo fare anche noi, perché i costi potrebbero essere affrontabili»

La bolletta dell’acqua sale, 487 euro a famiglia nel 2022

Intanto la bolletta dell’acqua diventa sempre più cara: è salita a 487 euro la spesa media a famiglia nel 2022, con un balzo del 5,5% in un anno e in crescita in tutti i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Forlì-Cesena dove è scesa dello 0,6%. Il calcolo arriva dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo. Bolletta, peraltro, che per molte famiglie risulta incomprensibile, dice l’Istat. E l’Italia si conferma in vetta in Europa per i consumi: la media europea è di 120 litri per persona al giorno e quella italiana sfiora il doppio, a 236 litri calcola l’Osservatorio.

Il problema delle perdite, soprattutto al Sud

In tempi di siccità non solo servirebbe risparmiare sull’uso dell’acqua ma anche intervenire contro le perdite che in fase di distribuzione raggiungono il 42,2% dell’acqua immessa in rete in Italia, con punte del 62% in Basilicata. Secondo l’Istat, il volume di acqua disperso nel 2020 avrebbe soddisfatto le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno. I dati “disastrosi della rete idrica colabrodo” sono all’attenzione delle Corti dei Conti regionali, dove il Codacons ha denunciato tutte le omissioni da parte degli enti locali che hanno fatto poco o nulla per risolvere tale criticità. Le perdite di rete nelle regioni del Sud sono circa il 47% contro il 31% del Nord-Ovest.

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