Intercettazioni, Meloni: no a scontri, cambiare cosa non funziona
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«L’Italia è in una situazione più solida di quanto alcuni vogliono far credere». Così premier Giorgia Meloni, in una puntata della sua rubrica social, in occasione dei 100 giorni del suo governo. «Lo spread negli ultimi anni è stato considerato il grande metro di giudizio per valutare lo stato dell’economia italiana - ha detto -. Negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e che quella ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025. E che l’inflazione tornerà a livelli accettabili».
La premier ha detto che il suo governo non punta a «misure spot». «Ho visto governi che avevano la necessità di comunicare ogni giorno iniziative diverse, ma quelle iniziative non erano soluzioni. Io voglio soluzioni».
Meloni ha detto: «Abbiamo lavorato in questi giorni e in queste settimane su molte altre cose, delle quali però non voglio parlare fino a quando non saranno definitive e strutturali. Sia chiaro, le risposte strutturali, quelle che non sono spot, richiedono lavoro e precisione».
«Ho lungamente parlato con il ministro Nordio nei giorni scorsi, che è impegnato su una riforma molto seria e ampia della giustizia che possa garantire tempi certi e massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie che quando vieni condannato sconti la pena» ha detto la presidente del Consiglio.
La premier ha parlato della sua agenda nei prossimi giorni: «Prima del Consiglio europeo - ha detto - sarò in alcune delle principali capitali europee per sostenere la posizione dell’Italia e convincere le principali nazioni ad aiutarci sulla rotta del Mediterraneo centrale a fare dei passi in avanti. Qualcuno ne è stato fatto, altri ne vanno fatti». Ha poi aggiunto: «Passi in avanti importanti - ha continuato - ai quali bisogna aggiungere la possibilità e la capacità che l’Italia ha di avere rapporti bilaterali e contatti, presenza, nel Nord Africa anche per impedire le partenze e creare lo sviluppo affinché la gente non debba scappare da casa sua. Perché prima del diritto ad emigrare debba esserci quello a non farlo, il diritto a vivere nella propria nazione, quando non viene sfruttata, può crescere e viene sostenuta. Ed è il lavoro che l’Italia sta facendo. Un lavoro molto prezioso e che, sono sicura, darà frutti molto significativi».
«Noi abbiamo fatto con la Libia anche un accordo per il contrasto all’immigrazione irregolare. Fermare le partenze non è una materia che si risolve in poche settimane, stiamo lavorando per coinvolgere anche l’Unione europea, ci sarà il 9 e 10 febbraio un Consiglio europeo straordinario per trattare il tema dell’immigrazione, come richiesto dall’Italia, il tema dell’immigrazione e della rotta del Mediterraneo centrale, che fino a ieri non era considerata prioritaria, il tema della difesa delle frontiere esterne, che fino a ieri non era considerato prioritario e oggi è definito una priorità».
Nella sua rubrica Meloni ha detto: «Il prezzo del gas, dopo l’iniziativa europea del tetto, su cui l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale, sta continuando a scendere, e penso che nelle prossime settimane finalmente vedremo i risultati di questo lavoro lunghissimo».
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