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Papa Francesco: in Sud Sudan tragedia umanitaria, grazie a chi aiuta

Papa in Africa, l'entusiasmo a Juba

Nella seconda tappa del suo viaggio in Africa il pontefice incontra gli sfollati di Giuba, vittime delle «devastazioni prodotte dalla violenza umana, oltre delle inondazioni». Appello ai religiosi: «Alzate voce contro ingiustizie»

4 febbraio 2023
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2' di lettura

In Sud Sudan si sta consumando “una tragedia umanitaria”. Lo ha detto il Papa, nell'incontro con gli sfollati a Giuba, capitale del Sud Sudan e seconda tappa del viaggio in Africa del Pontefice dopo quella in Congo. Francesco ha ringraziato la vice rappresentante speciale dell'Onu, Sara Beysolow Nyanti: “lei e molti altri non sono rimasti fermi a studiare la situazione, ma si sono dati da fare”. “Qui infatti perdura la più grande crisi di rifugiati del continente, con almeno quattro milioni di figli di questa terra sfollati, con l'insicurezza alimentare e la malnutrizione che colpiscono i due terzi della popolazione e con le previsioni che parlano di una tragedia umanitaria che può peggiorare ulteriormente”.

Tra i fedeli giunti a Giuba c’è anche un gruppo di studenti che, insieme agli educatori, ha fatto oltre trecento chilometri a piedi da Rumbek per salutare il Pontefice. A guidare il pellegrinaggio è stato il vescovo Christian Carlassare, il giovane missionario di origine italiana, ma da una vita in Africa, scampato a un attentato nel 2021.

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Francesco: «Il futuro non può essere nei campi per sfollati»

“Non si può più attendere: un numero enorme di bambini nati in questi anni ha conosciuto soltanto la realtà dei campi per sfollati, dimenticando l'aria di casa, perdendo il legame con la propria terra di origine, con le radici, con le tradizioni. Il futuro non può essere nei campi per sfollati”. Lo ammonisce il Papa incontrando gli sfollati interni presso la “Freedom Hall” di Giuba. Bergoglio analizza le cause di quanti sono stati costretti a lasciare la loro terra: “È a motivo delle devastazioni prodotte dalla violenza umana, oltre che per quelle causate dalle inondazioni, che milioni di nostri fratelli e sorelle come voi, tra cui tantissime mamme con i bambini, hanno dovuto lasciare le loro terre e abbandonare i loro villaggi, le loro case. Purtroppo in questo martoriato Paese essere sfollato o rifugiato è diventata un'esperienza consueta e collettiva”.

Il Papa ai religiosi: «Alzate voce contro ingiustizie»

Prima degli sfollati, il Papa ha incontrato i religiosi e i preti del Sud Sudan, nella Cattedrale di Santa Teresa, e li ha invitati a schierarsi a favore dei più deboli. “Per intercedere a favore del nostro popolo siamo chiamati anche noi ad alzare la voce contro l'ingiustizia e la prevaricazione, che schiacciano la gente e si servono della violenza per gestire gli affari all'ombra dei conflitti. Se vogliamo essere pastori che intercedono - ha sottolineato -, non possiamo restare neutrali dinanzi al dolore provocato dalle ingiustizie e dalle violenze perché, là dove una donna o un uomo vengono feriti nei loro diritti fondamentali, Cristo è offeso”.

La seconda giornata del Papa in Sud Sudan si concluderà con la preghiera ecumenica presso il Mausoleo 'John Garang', alle 18 ora locale.

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