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Pillola Merck, al via distribuzione alle Regioni: chi può prenderla e quanto costa

di Nicola Barone

Covid, Aifa autorizza uso di due antivirali

Indicata per i pazienti a casa con malattia lieve e fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave

4 gennaio 2022
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2' di lettura

È partita oggi la distribuzione alle Regioni da parte della struttura commissariale della pillola antivirale messa a punto dal colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme in partnership con Ridgeback Biotherapeutics. A fine dicembre l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva dato via libera al farmaco per il trattamento di pazienti non ricoverati, con malattia lieve-moderata che si è manifestata da pochi giorni e in presenza di condizioni cliniche che rappresentano specifici fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave.

Modalità di somministrazione

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Si tratta di un antivirale orale (autorizzato per una distribuzione in condizioni di emergenza con decreto del Ministero della Salute del 26 novembre 2021) il cui utilizzo viene indicato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. La durata del trattamento, che consiste nell’assunzione di 4 compresse (da 200 mg) due volte al giorno, è di 5 giorni. La determinazione Aifa relativa alle modalità di utilizzo è stata pubblicata il 29 dicembre 2021 sulla Gazzetta Ufficiale. Sul mercato americano il costo di un ciclo ammonta a una cifra intorno a 700 dollari.

Efficacia rivista in itinere

Il molnupiravir è stato il primo farmaco in pillole indicato per la cura dell’infezione da coronavirus a essere registrato. L’Agenzia regolatoria britannica (Mhra) lo ha autorizzato per prima il 4 novembre scorso. Il 26 novembre l’azienda farmaceutica aveva reso noto che il farmaco risulta efficace al 30%, ossia di meno rispetto agli studi preliminari di fase 3 che indicavano invece una riduzione del rischio del 50%.

La distribuzione sul territorio

Il medicinale prodotto da Merck è stata distribuito per un totale di 11.899 confezioni da 40 compresse. Ecco la ripartizione Regione per Regione: all’Abruzzo 360 confezioni, alla Basilicata 60, alla Calabria 120, alla Campania 480, all’Emilia Romagna 840, al Friuli Venezia Giulia 240, al Lazio 1.680, alla Liguria 1.080, alla Lombardia 1.800, alle Marche 600, al Molise 60, al Piemonte 739, alla Provincia autonoma di Bolzano 60, alla Provincia autonoma di Trento 60, alla Puglia 240, alla Sardegna 60, alla Sicilia 360, alla Toscana 1.440, all’Umbria 60, alla Valle d’Aosta 120, al Veneto 1.440. La struttura commissariale ha avuto mandato dal ministero della Salute di acquisire un quantitativo pari a 50.000 cicli di trattamento di farmaci antivirali orali per ciascuna tipologia di molnupiravir e Paxlovid, la pillola anticovid dell’azienda Pfizer per la quale non c’è ancora il sì di Aifa.

Disco verde anche al remdesivir

Intanto, sempre sul fronte delle cure, a fine anno è stato dato disco verde dall’Agenzia italiana del farmaco anche al remdesivir, antivirale dell’azienda farmaceutica statunitense Gilead Sciences sviluppato per il trattamento delle infezioni dai virus Ebola e di Marburg. Successivamente alla sua scoperta, altri studi sono stati fatti per esplorare altre applicazioni del profilo antivirale, tra cui anche quello contro il coronavirus SARS-CoV-2. Per remdesivir è stata recentemente autorizzata da Ema un’estensione di indicazione relativa al trattamento dei soggetti che non siano in ossigeno-terapia, ad alto rischio di Covid grave. Il farmaco può essere utilizzato fino a sette giorni dall’insorgenza dei sintomi. La somministrazione avviene per via endovenosa e il trattamento dura tre giorni. Anche per questa nuova indicazione è previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio che è accessibile sul sito di Aifa.

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