di Alessandro Longo
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Sono molti i disagi lamentati dalle aziende per il nuovo sistema di e-procurement pubblico (acquisto in rete) Mepa, con un impatto negativo possibile sia sui loro fatturati sia sui tempi della transizione digitale delle PA.
Sui social sta montando la protesta per difficoltà varie a utilizzare la nuova piattaforma, partita a fine maggio. Già allora il sistema di acquisto aveva subito una settimana di blocco e nei giorni successivi qualche rallentamento.
Adesso invece «non riusciamo quasi più a caricare gli articoli che le pubbliche amministrazioni possono comprare: facevamo 3 milioni di euro al mese e a giugno per colpa di questo problema ne abbiamo fatto solo poche migliaia», sostiene Stefano Ghidini, ceo responsabile innovazione di C2 Group, tra le principali aziende specializzate in servizi digitali alla Pa, con circa 50 milioni di euro di fatturato annuale.«Ed è un problema anche per le Pa, che non riescono così più a partecipare efficacemente ai bandi digitali in scadenza, nel nostro caso, le scuole», aggiunge.
Diversi i problemi segnalati. «Siamo riusciti a caricare solo 650 articoli su 30mila, sul nuovo portale perché il caricamento funziona solo una volta su 50, le altre dà errore - dice Ghidini -. Trenta nostri concorrenti ci hanno detto di avere lo stesso problema».
C2 Group sta valutando di avviare un'azione legale, insieme ad altre aziende del settore.
Altro problema: «Si blocca l'ordine di acquisto diretto; abbiamo dovuto aprire un call center per i clienti che non riuscivano più a farne». A conferma dei disagi, Consip ha in effetti attivato un servizio di supporto dedicato alla nuova piattaforma, «ma il call center è sempre irraggiungibile e non riceviamo risposta alle mail», dice Ghedini.
C2 Group riferisce anche i problemi riferiti dai suoi clienti: «Ancora oggi spesso anche loro, come noi, devono utilizzare la navigazione in modalità anonima per potere accedere al sistema; nel momento in cui provano a fare una procedura spesso gli compare, come a noi, il messaggio “Attenzione servizio non disponibile, si prega di riprovare più tardi”. Nel momento in cui compilano alcuni campi il sistema gli restituisce errori non congrui. Mi raccontavano che alcune scuole nel momento in cui inserivano il Cig gli compariva un messaggio “errore nel calcolo della formula” (quale formula?). Venerdì scorso avevano praticamente tutti un problema nel momento in cui inserivano il valore della percentuale Iva. Il sistema non riconosceva il valore intero e chiedeva di indicare anche i decimali fino a un massimo di tre cifre. Fatta questa operazione la procedura si bloccava. Ad oggi non hanno ancora integrato il campo codice univoco fatturazione (obbligatorio)».
Su Twitter in un lungo post molte aziende lamentano problemi simili.
È intervenuto l'amministratore delegato di Consip Cristiano Cannarsa secondo cui i problemi non sono attribuibili alla piattaforma. «Come in tutti i progetti informatici, soprattutto di questa complessità, possono esserci problemi di comprensione delle nuove funzioni e delle nuove modalità, oltre a piccole correzioni, e proprio per questo è stato potenziato il servizio di supporto», ha scritto.
Insomma, la causa sarebbe che gli utenti, ossia le aziende, non capiscono ancora bene come usare la nuova piattaforma. Per il resto, solo “piccole correzioni” da fare (al sistema).
Da Consip fanno sapere che alcune aziende hanno ora difficoltà perché avevano dimenticato di fare la preabilitazione alla piattaforma, possibile da gennaio, e ora dovranno abilitarsi di nuovo. Dicono inoltre che mancano sì alcune schede catalogo, che Consip sta caricando progressivamente sulla piattaforma, «ma non è un problema perché è sempre possibile fare la trattativa diretta».
Queste informazioni non spiegano i problemi di C2 Group, che ha fornito screenshot degli errori. Ma secondo Consip questo sarebbe un caso isolato. E in merito all'assistenza che non risponde, «stiamo potenziando il servizio di supporto», aggiungono.
Nei prossimi giorni Consip interverrà insomma per aiutare le aziende in difficoltà. Qualunque sia la causa dei problemi, le conseguenze si valuteranno nei prossimi mesi: in termini sia di fatturati danneggiati sia di ritardi di acquisti digitali della Pa, in una fase critica per i piani del Governo alimentati dal Pnrr.
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