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Gigafactory a Termoli, accordo per terzo polo batterie Stellantis in Ue

di R.I.T.

Il circuito di ricarica realizzato da Brebemi e Stellantis

Rientra nel piano da 30 miliardi annunciato dal ceo Carlos Tavares a luglio per l’elettrificazione dei 14 brand - Verso la riconversione la fabbrica di motori

8 febbraio 2022
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2' di lettura

Accordo fatto tra Stellantis e Governo italiano per la realizzazione a Termoli della terza gigafactory del Gruppo in Europa. Del progetto aveva parlato lo stesso ceo di Stellantis, Carlos Tavares, qualche giorno fa rimarcando però il fatto che la discussione con i ministeri e l’esecutivo fosse ancora in corso e mettendo così in allarme i sindacati. Ora però il dossier sembrerebbe chiuso come riferiscono fonti di stampa, con un investimento di circa due miliardi e mezzo a fronte di 370 milioni che dovrebbero essere garantiti dallo Stato.

Durante l’EV 2021 Day di Stellantis, a luglio scorso, il ceo Carlos Taveres ha annunciato che Stellantis investirà oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell'elettrificazione e nel software. L’impegno su Termoli, dopo Douvrin in Francia e Kaiserslautern in Germania, rientra in questa partita finanziaria, che ha come obiettivo garantire che i veicoli elettrificati arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti, entro il 2030.

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In linea generale, il fabbisogno di batterie e componenti per le auto elettrificate di Stellantis sarà soddisfatto grazie a cinque gigafactory da realizzare tra Europa e in Nord America. L’annuncio su Termoli aveva seguito di poche settimane quanto confermato dal Gruppo per Melfi, prima fabbrica destinata ad ospitare la nuova piattaforma STLA Medium, una delle quattro in fase di sviluppo da parte del Gruppo per produrre la futura gamma elettrificata per tutti i 14 brand.

L’investimento su Termoli potrà garantire un futuro industriale a uno dei tre poli italiani di Stellantis destinati alla produzione di motori – oltre a Termoli, Pratola Serra e la VM di Cento – in una fase delicatissima che registra un ridimensionamento delle motorizzazioni tradizionali, Proprio la fabbrica di Termoli ha alle spalle volumi quasi dimezzati in 5 anni, come ha rivelato l’ultimo report della Fim-Cisl. Un sistema – tra motori, basamenti e cambi - che conta in Italia sei fabbriche e un totale di oltre 7mila addetti in seno a Stellantis.

L’operazione su Termoli, che oggi conta 2.400 addetti e una produzione media pari a 360mila motori all’anno, come confermato dal ceo Tavares in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore l’estate scorsa, seguirà almeno in parte l'esempio di Acc - Automotive Cells Company - joint venture realizzata con Total e poi allargata a Mercedes Benz. L’alleanza industriale avrà una capacità pianificata globale di almeno 120 GWh entro il 2030, come comunicato da Stellantis.

«L'aumento della capacità pianificata di ACC prevederà un investimento di oltre sette miliardi di euro – ha chiarito Stellantis a settembre scorso – che sarà sostenuto da sovvenzioni e finanziato da capitale e debito. La creazione di questo leader europeo del settore delle batterie aiuterà l'Europa a fronteggiare le sfide della transizione energetica nell'ambito della mobilità, garantendo la sicurezza di approvvigionamento di un componente chiave per l'industria delle auto elettriche».

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