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Guerra in Ucraina, la moda chiede una cassa integrazione straordinaria

di Redazione Moda

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(AdobeStock)

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Il settore moda ha inviato al ministero del Lavoro la richiesta di un ammortizzatore sociale speciale, con esclusione dei costi accessori ed esclusione dai limiti temporali relativi alla Cig ordinaria e straordinaria

11 marzo 2022
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1' di lettura

Un ammortizzatore sociale straordinario, sul modello della Cassa Covid, che aiuti le imprese della filiera a superare la crisi che dovranno affrontare a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina e il relativo impatto sull’economia. È questa la richiesta inviata al ministero del Lavoro da Sistema Moda Italia e Assocalzaturifici insieme ai sindacati insieme ai sindacati nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil.

Tra gli innumerevoli effetti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin ( tra cui le sanzioni imposte al Cremlino da Ue e Usa come risposta) a preoccupare il settore sono due fattori: l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas - per cui le imprese sono costrette ad interrompere o a limitare fortemente le lavorazioni per non compromettere il loro equilibrio economico; gli effetti diretti e indiretti delle sanzioni per cui le aziende che lavorano con la Russia sono costrette a bloccare le spedizioni già pronte e a cessare la
lavorazione delle commesse già acquisite.

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Da qui la richiesta di un incontro con il ministro del Lavoro per l’approvazione di una Cig straordinaria che preveda l’esclusione dei costi accessori (i contributi addizionali) e l’esclusione dai limiti temporali relativi alla Cig ordinaria e straordinaria (Ma.Cas.)

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