Gildo Zegna, amministratore delegato di Ermenegildo Zegna, (terzo da destra) in occasione dell’esordio al New York Stock Exchange - AFP
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Debutto positivo al Nyse per l’italiana Ermenegildo Zegna. Dopo un’apertura a 10,33 dollari, il titolo sale ora dell’8,2% (dopo aver toccato anche gli 11,24 dollari). L’amministratore delegato, Gildo Zegna, ha suonato oggi la campanella alla Borsa di New York.
Zegna è arrivato sul listino americano grazie a a una combinazione con la Spac dell'Investindustrial di Andrea Bonomi. Quando era tarda notte in Italia i due gruppi - Zegna e Investindustrial Acquisition Corp (Iiac) - hanno comunicato di aver completato l'aggregazione aziendale.
La famiglia Zegna manterrà il controllo con quasi il 66% del capitale, Investindustrial rimarrà azionista di rilievo con circa il 13% mentre il flottante sarà attorno al 21%. La nuova società risultante dalla fusione ha un valore aziendale iniziale di 3,1 miliardi di dollari con una capitalizzazione di mercato di 2,4 miliardi di dollari.
«Sono emozionato. Si realizza un sogno», ha detto l’amministratore delegato dell’azienda, Gildo Zegna, durante una la conferenza stampa organizzata a New York, subito dopo il debutto. «È vero tante volte mi è stato chiesto se ci saremmo quotati e ho sempre risposto di no. Poi alla fine Andrea Bonomi mi ha convinto. È stata una maratona, ma è stato fantastico, nonostante la pandemia. Sono orgoglioso», ha detto ancora, sottolineando che ad ogni modo, dopo lo sbarco a Wall Street, la strategia del gruppo non cambierà e sarà quella di crescere per via organica, di investire nella ricercatezza del marchio, nella sostenibilità, nella piattaforma del lusso e nella ricerca dell’eccellenza e di conquistare nuove quote di mercato nel mondo a partire dall’Asia e dagli Stati Uniti.
«Sono emozionato di avere colto questa opportunità di quotazione. Mi sento bene, mi sento positivo e fiducioso della decisione di avere al nostro fianco nuovi investitori», ha detto ancora l’ad della casa di moda, aggiungendo: «siamo un’azienda italiana che si apre al mondo, con una famiglia che ad ogni modo continuerà ad averne cura. Portiamo il sogno italiano a Wall Street». Sulla scelta della Borsa americana, Gildo Zegna ha spiegato che in primo luogo ciò è stato legato al fatto che la spac di Bonomi era quotata a Wall Street già dal 2020 e «per Bonomi era un must essere a New York». In ogni caso l’imprenditore ha sottolineato che il mercato americano «è più competitivo, ma anche più internazionale e consente dunque una maggiore visibilità nel mondo». Ha quindi concluso: «non ci sono altre ragioni».
La quotazione, comunque, ha detto ancora l’imprenditore, è arrivata al momento giusto, un momento in cui il mondo della moda sta diventando più «sfidante». Anche Bonomi, a capo di Investindustrial, società promotrice della spac che si è fusa con Zegna consentendone la quotazione, ha definito «sogno» la possibilità di realizzare l’operazione con Zegna. «Mentre stavamo trattando con Ermotti e Zegna e abbiamo posto uno stop ad altri potenziali partner perché Zegna per noi rappresentava un sogno, una società iconica del Made in Italy, con un’organizzazione e una famiglia alle spalle».
Il finanziere ha sottolineato ancora che lo sbarco a Wall Street consente di portare «una storia di successo italiana nel mondo. Sicuramente si tratta di un mercato più sfidante, più difficile da predire, ma per noi è un sogno essere a New York».
Infine sul capitolo delle possibili acquisizioni, Zegna ha detto: «come dimostra Tom Brown (l’azienda acquisita dal gruppo negli anni passati, ndr) non siamo sprinter, ma maratoneti». Tradotto l’azienda punta più che altro a una crescita organica. «Non fatevi confondere - ha continuato - Tom Brown è un marchio fantastico e un’opportunità che abbiamo colto. La nostra mente rimane aperta, ma siamo concentrati ed è anche vero che non vogliamo distrazioni». Anche Bonomi ha dichiarato: «Non bisogna confondere il successo dei conglomerati francesi con le aziende italiane. Zegna porta nel mondo uno stile italiano. Certo la famiglia Zegna è stata visionaria ad acquistare Tom Brown, che adesso è diventata parte del gruppo, così come Zegna ha ricevuto parte del dna di Tom Brown. Ma Zegna punta prima di tutto a costruire una buona casa per i propri prodotti».
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