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Migranti, strage a Crotone: recuperati 64 corpi. Meloni a Ue: agire immediatamente. Piantedosi: disperazione non giustifica viaggi a rischi

Migranti, tragedia nel Crotonese: decine di vittime e dispersi

Tra le vittime bambini e donne. Ottanta persone sono state tratte in salvo. I superstiti: «Sulla barca eravamo in 250»

26 febbraio 2023
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8' di lettura

Uno dei tanti viaggi della speranza si è trasformato in una nuova tragedia del mare. Altri quattro corpi sono stati recuperati nel corso delle ricerche dei dispersi del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Il totale delle vittime accertate sale così a 64 ma il numero è suscettibile di incremento con il passare delle ore. Sono tre i presunti scafisti individuati dagli inquirenti, mentre si cerca di capire cosa non abbia funzionato nella macchina dei soccorsi.

«Dato atto che l’Amministrazione regionale intende manifestare, in modo solenne, il proprio cordoglio e la propria vicinanza per le vite umane spezzate» la Calabria ha deciso di proclamare, in segno di cordoglio e solidarietà, il lutto su tutto il territorio nella giornata del 28 febbraio 2023.

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Migranti: Meloni scrive a Ue: agire immediatamente

«L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo sì serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta ed è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo consiglio europeo». Così la premier Giorgia Meloni a “Cinque minuti” di Bruno Vespa in onda questa sera parlando del naufragio dei migranti a Crotone.

Procuratore, l’indagine è sul naufragio non sui soccorsi

«Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili». Lo ha spiegato il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia sull’indagine aperta sul naufragio. «Qui - ha poi aggiunto - mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana».

Piantedosi: disperazione non giustifica viaggi a rischio

Il naufragio al largo delle coste calabresi ha riportato l'immigrazione al centro del dibattito. Si è acceso lo scontro politico dopo le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «La disperazione - ha detto il responsabile del Viminale - non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». Una parte importante del dibattito ruota fatalmente intorno ai modi di contrasto agli scafisti. «Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale». E l’Europa? «Sto andando in Francia per questo». Piantedosi ha infatti incontrato a Parigi il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin. «I colloqui sono stati molto positivi - ha spiegato durante la conferenza stampa all’ambasciata d’Italia, al termine del vertice - . Ho potuto riscontrare, ma non avevo dubbi, che c’è anche da parte francese la volontà di lavorare con l’Italia, di fare un proficuo lavoro su versanti di comune interesse come la prosecuzione e il rafforzamento della nostra cooperazione di polizia e anche, ovviamente, sui temi migratori». Con la Francia, ha aggiunto, «ci sono unità di intenti».

«Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, una postura e scelte verbali adeguate da parte di chiunque, da parte soprattutto di chi ha incarichi di governo a partire dal sottoscritto. Però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione di tragedie così grandi per mettere in discussione quelli che sono poi dei principi di cui si potrebbe poter discutere liberamente» ha detto Piantedosi.

Da Azione a M5s, le reazioni alle parole di Piantedosi

Le parole di Piantedosi hanno scatenato reazioni. Medici Senza Frontiere ha parlato di «schiaffo alle vittime». «Parole indegne dette con una prosopopea insopportabile», ha scritto su twitter il leader di Azione Carlo Calenda, commentando le parole del ministro dell’Interno. «Ma il ministro Piantedosi si rende conto di quel che dice? La “disperazione non giustifica” le partenze. Ma lo dice lui cosa può fare una persona disperata delle scelte esistenziali?», ha scritto in un tweet la senatrice del Pd, Sandra Zampa. Sempre dai Dem, Rachele Scarpa ha attaccato: «Pretendere che le persone non partano da luoghi inabitabili in quanto consumati dai conflitti, dalla fame, dalla povertà o dalla crisi climatica, non solo è incredibilmente cinico, è anche fuori dalla realtà. A tragedie come questa c’è solo una risposta: canali umanitari sicuri e legali. Tutto il resto sono parole al vento e lacrime di coccodrillo. Dal ministro Piantedosi dichiarazioni inaccettabili, si vergogni». «C’è da inorridire alle parole del Ministro Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi - ha affermato il segretario e deputato di Più Europa, Riccardo Magi -. Si trattava di persone che, vista la loro provenienza, quasi sicuramente avrebbero avuto diritto a protezione internazionale. Servono canali sicuri di ingresso nel nostro Paese per i rifugiati e anche per chi cerca lavoro». «È evidente la difficoltà in queste ore del governo - ha rincarato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra -: la propaganda quando si scontra con la realtà fa una misera fine. E quello che è accaduto sulla spiaggia di Cutro manda in frantumi qualunque posizione ideologica sulle migrazioni». «Il governo Meloni continua ad affrontare il tema della gestione dei flussi migratori a colpi di slogan e senza attuare politiche incisive che permettano all’Italia di condividere il fenomeno a livello europeo», ha sottolineato Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.

Tajani: «nave non era soccorribile, ingiusto incolpare governo»

Secondo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani l’imbarcazione che è naufragata al largo di Crotone «non era soccorribile perché il mare era talmente forte che le motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera non sono riuscite a raggiungerla. Dare loro la colpa è ingiusto».In in intervento al TG4 Tajani ha detto di voler «difendere il ministro Piantedosi che ha sempre dato indicazione di soccorrere in mare. La responsabilità è dei criminali, non del governo».

Guterres: servono rotte sicure e legali per migranti

«Proprio ieri, l’ennesimo terribile naufragio nel Mediterraneo ha causato la morte di decine di persone in cerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli», ma finché «bande criminali controlleranno le rotte migratorie, le persone continueranno a morire. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati. E dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire la perdita di vite umane fornendo ricerca, soccorso e assistenza medica, come imperativo umanitario e come obbligo morale e legale», ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Tajani: costa Italia è frontiera esterna Ue

«Non vogliamo più assistere al dramma della morte di poveri innocenti vittime dei trafficanti di esseri umani. Non è un capriccio dell’Italia, l’Europa deve capire che i 7mila km di costa italiana sono parte della frontiera esterna dell’Unione europea». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commenta così la strage di migranti in Calabria.

Morti una ventina di bimbi, tra loro due gemelli e un neonato

Tra le vittime dei migranti ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. In tutto i minori morti nel naufragio sarebbero 14: 9 bambini e 5 bambine. Per l’Unicef sono oltre 25.800 dal 2014 a oggi i morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, oltre 120 casi accertati solo nel 2023, tra cui molti bambini, «ma resta una stima al ribasso che considera soltanto i casi segnalati o di corpi ritrovati».

Sulla rotta turca

I migranti erano ammassati su caicco, un grosso barcone di legno, che non ha retto alla forza del mare, particolarmente mosso, e si è spaccato a pochi metri dalla costa calabrese. I soccorritori non hanno ancora un numero attendibile delle persone a bordo: secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 140 o 150. Un accertamento reso difficile dal fatto che non parlano neanche inglese. Le vittime provenivano da Iraq, Pakistan, Somalia ed erano partite tre o quattro giorni fa da Izmir, seguendo la “rotta turca”. A far scattare i soccorsi è stata una telefonata giunta verso le 4 nella notte tra sabato e domenica al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia. Nella telefonata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa di un inglese poco comprensibile di colui che ha chiamato.

Medico sul posto, cadaveri galleggiavano ovunque

«Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque ed abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto». A raccontarlo è Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom Cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso in mare. «Abbiamo i due che tenevano in alto un bambino - aggiunge - e siamo riusciti a recuperarli. Erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni d'acqua. Aveva 7 anni». Quarantasei cadaveri sono stati trovati sul posto, altri sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento.

Lo strazio dei superstiti. Fermato il sospetto scafista

Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i migranti superstiti del naufragio a Cutro che sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, in una delle sale del centro di accoglienza, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più. Intanto è stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sulla quale erano in corso accertamenti perché sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Con la stessa accusa sarebbero state fermate altre due persone, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari.

Mattarella: Ue governi il fenomeno migratorio

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere il dolore per il naufragio davanti alle coste crotonesi, sollecita «un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico». È altrettanto indispensabile - aggiunge - che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie.

L’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani

Il Papa prega per migranti vittime naufragio

«Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti» ha detto papa Francesco all’Angelus. «Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza - ha aggiunto il Pontefice -. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle».

Meloni: profondo dolore, non speculare sui morti

Molte le reazioni alla tragedia, a partire da quella del premier Giorgia Meloni che ha espresso «profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini»sottolineando pure che «si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole». Il governo, aggiunge, «è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».

Von der Leyen: profondamente addolorata per il naufragio

«Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale». così su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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