di Simone Filippetti
(AdobeStock)
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Birra che non viene più trasportata in pesanti fusti, che significano inquinamento e traffico, ma è “spillata” sul posto con delle cialdine tipo Nespresso. Oppure lieviti iper-tecnologici in grado di produrre latticini senza bisogno delle mucche, che consumano acqua e producono tonnellate di Co2. Quello che a molti pare “cibo fantascienza”, per Paolo Pio è il portafoglio aziende. Ingegnere piemontese, nato a Savigliano, è stato per anni a capo di Cisco System, tra Silicon Valley e Zurigo.
Ha una storia interessante: nel 2006, con un laurea del Politecnico di Torino in tasca, approda in California, a una delle più grandi aziende al mondo di infrastrutture informatiche. Ci rimane sei anni: nel 2012 si trasferisce a Zurigo, sempre per Cisco. Poi, durante un master a Londra per dirigenti, che seguiva mentre lavorava, è stato fulminato sulla via del Venture Capital: nel 2019 ha deciso di mollare Cisco e di aprire il suo fondo, a Londra. Per finanziarlo ci mette i suoi risparmi, i soldi guadagnati da manager dell'azienda americana: è la lezione anglosassone del “skin in the game”. Come lui, ci sono decine di italiani, ma il fondo Exceptional Ventures ha effettivamente qualcosa di eccezionale. Ha imbarcato come socio un pezzo da novanta del venture capital, Matt Cooper, il fondatore di Capital One Bank, start-up bancaria tra le più grandi d'America e investitore seriale: ha finanziato più di 150 aziende nella sua vita.
L'unicità del fondo è investe in aziende nel foodtech, la tecnologia applicata all'alimentazione, veri “unicorni”. Come la birra molecolare, brevetto di una start-up belga; o i lieviti dei latticini, frutto di un'azienda francese. Se l'idea di cibi “in laboratorio” fa storcere la bocca qualcuno, è anche vero che la popolazione mondiale è arrivata a 8 miliardi e toccherà i 10 miliardi: alimentazione e ambiente saranno sempre più un'emergenza. Per sfamare tutti ed evitare la catastrofe climatica ci vorrà per forza l'aiuto della tecnologia. Quella di cui va a caccio il fondo di Paolo Pio. E adesso lo fa anche in Italia.
Pio è il classico cervello italiano in fuga. Ora ritorna nel suo paese: il 14 e 15 marzo sarà in roadshow in Italia, a Torino e Milano. Con due obiettivi: cercare investitori e scovare unicorni italiani nel mondo delle tecnologie alimentari. Al momento il fondo ha raccolto 6 milioni di Euro (che sono stati investiti appunto nella birra e nei lieviti): vorrebbe arrivare a 20 milioni, da suddividere in circa 40 investimenti con una dimensione media, con una taglia tra i 100 e i 500mila Euro.
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