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Pronta al varo la multiutility toscana L’obiettivo è la Borsa

.di Silvia Pieraccini

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Nascerà dalla fusione per incorporazione di Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana in Alia. L’operazione punta alla quotazione a Piazza Affari

4 maggio 2022
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2' di lettura

Prende forma la multiutility toscana a capitale pubblico che punta a sbarcare in Borsa e a competere con le “grandi” del centro-nord Italia. Dopo vent’anni di discussioni e di progetti falliti, i Comuni di Firenze, Prato e Empoli hanno avviato una nuova stagione di relazioni con gli altri enti locali, nell’intento di aggregare, col tempo, gran parte degli operatori.
Il primo passo, ’battezzato’ dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, sarà la fusione per incorporazione delle holding di partecipazioni pubbliche Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana in Alia (la società dei rifiuti della Toscana centrale, 100% dei Comuni).

Rapporti di cambio fissati

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Le quattro società hanno già deliberato (e i rapporti di cambio sono stati fissati), ma ora toccherà ai Consigli comunali dei 66 Comuni soci, compresi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, dare il via libera alla fusione. Contemporaneamente, i 66 Comuni voteranno anche due aumenti di capitale che serviranno – nei mesi successivi – per dare gambe al progetto, guidato dall'amministratore delegato di Alia, Alberto Irace, con la consulenza di Boston Consulting: il primo (che rimarrà aperto per cinque anni) servirà a consentire i conferimenti in natura agli altri Comuni toscani che detengono partecipazioni, visto che la multiutility vuole essere aperta a tutti gli interessati; il secondo aumento di capitale servirà alla quotazione in Borsa (Ipo) della società, prevista dallo stesso Irace a fine 2023. Il vincolo sarà che il 51% rimanga in mano pubblica.

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Il nome è ancora da decidere

La multiutility (il nome è ancora da decidere) nascerà ufficialmente in autunno. Dario Nardella, sindaco di Firenze e deus dell'operazione insieme col sindaco di Prato, Matteo Biffoni e con la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, mira in alto: “L'unione ci permetterà di fare più investimenti, di assumere fino a duemila persone in più, di tenere sotto controllo le tariffe e di realizzare fino al doppio dei dividendi attuali: i Comuni-soci hanno bisogno di dividendi per le scuole, per gli anziani, per mantenere il patrimonio pubblico”.Restano da sciogliere due nodi. Il primo è la “liquidazione” della romana Acea, socio “ingombrante” di Publiacqua e finora contrario all'ingresso nella multiutility: “Abbiamo in corso dialoghi molto positivi con Acea per la composizione del contenzioso – ha spiegato Irace – così da permettere il controllo pienamente pubblico”.

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Giani: momento storico

Al momento la nascente multiutility ha il 57,6% di Publiacqua, ma Acea detiene i poteri di governance (e nomina l'ad).Il secondo nodo, strategico per il decollo della multiutility e l'approdo in Borsa, è il consolidamento di Estra, la società che distribuisce e vende gas (con ricavi per 1 miliardo), di cui Intesa-Siena detiene il 25% e Coingas-Arezzo un altro 25%. «Adesso abbiamo fissato le ipotesi di concambio delle azioni, i sindaci di Siena e Arezzo (che sono di centrodestra, mentre l'operazione nasce sotto l'egida del Pd, ndr) possono valutare il progetto industriale», ha detto Irace. La multiutility è stata “benedetta” da Giani: «E' un momento storico – ha detto il presidente regionale – la Toscana non deve diventare terra di conquista di soggetti esterni e la multiutility serve a offrire a imprese e cittadini servizi migliori e tariffe più contenute, oltre a reinvestire i dividendi sul territorio».

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