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Questo luogo è legato anche e soprattutto alla memoria di Luchino Visconti: il regista de Il Gattopardo, Rocco e i suoi fratelli, Morte a Venezia, infatti, ne è stato il proprietario, qui tra casolari e vigneti veniva a ispirarsi e rigenerarsi. Seguendo uno dei sentieri che dal castello si dirigono verso la radura in cui si abbeverano i cerbiatti, si incontrano ancora oggi il tavolino e la sedia in pietra sul quale Visconti era solito sedersi per godere della quiete degli alberi di quercia e leccio.
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