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Gli 007: allarme interferenza russa su voto e trattori. Faro anche sulla Cina

di Manuela Perrone

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(sutadimages - stock.adobe.com)

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Faro sulla Cina: “Politiche coercitive”. Golden power, 577 notifiche a Palazzo Chigi nel 2023

28 febbraio 2024
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5' di lettura

Centocinquantuno pagine, centinaia di infografiche e un focus sulla «trasformazione della globalizzazione» con i nuovi pericoli che comporta. Dalla sicurezza economica, per assicurare la quale occorre «una robusta azione di intelligence, strumento indispensabile per mitigare i rischi e cogliere le opportunità» all’allarme sulle possibili interferenze nei processi elettorali in un 2024 che vedrà ben 76 Paesi al voto, il 51% della popolazione mondiale e metà del Pil del pianeta.

La Relazione annuale al Parlamento sulla politica per l’informazione per la sicurezza relativa al 2023 è stata presentata oggi nella sede di Piazza Dante a Roma dalla direttrice del Dis Elisabetta Belloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano in qualità di autorità delegata, dai vertici di Aise e Aisi, Giovanni Caravelli e Mario Parente, e dal presidente Copasir Lorenzo Guerini, alla presenza, tra gli altri, del vicepremier Antonio Tajani e dei ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Adolfo Urso (Imprese).

Il documento si articola in tre capitoli che restituiscono il tentativo di sintesi operato dai nostri 007 rispetto alla complessità del mondo in cui ci muoviamo e a un contesto da cui emerge «una competizione globale sempre più accesa» - parole di Belloni - che può mettere a dura prova «la tenuta delle economie delle democrazie». Il primo riguarda gli scenari geostrategici, con la crisi in Medioriente che si è aggiunta alla guerra in Ucraina, ma anche con le fibrillazioni nei Balcani e i riflettori puntati sull’Africa. Il secondo è il mondo in trasformazione, con quella che viene definita “la nuova globalizzazione” e le sue tante vulnerabilità. Il terzo è la sicurezza nazionale, osservata nei suoi diversi aspetti, da quelli “tradizionali” relativi alla minaccia jihadista a quelli ambientali.

Sicurezza economica, faro sulla Cina

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Nel quadro di una «frammentazione geoeconomica» già evidente in alcuni settori - semiconduttori, telecomunicazioni e 5G, farmaceutico, terre rare e transizione energetica - che ha visto crescere il ricorso dei Governi a strumenti di restrizione del commercio, la relazione segnala la possibile propensione di un numero crescente di attori per il reshoring o il “friendshoring”, «con ciò conferendo nuovo respiro alle alleanze consolidate e facilitando una maggiore coproduzione e condivisione delle risorse».

Faro sulla Cina: “Politiche coercitive”

Sorvegliata speciale è la Cina. Di «politiche coercitive» ed «espansionismo» ha parlato espressamente Belloni. Le grafiche raccolte nel documento degli 007 dimostrano «una politica economica invasiva ed espansionistica in molte parti del mondo», quasi una ripartizione dei ruoli tra Rossia e Cina in Africa e molte sovrapposizioni. Tutti elementi che - ha affermato la direttrice del Dis - «pongono il nostro Paese di fronte a delle scelte di campo precise per aumentare la competitività italiana ed europea nei confronti del gigante cinese. Con l’addio alla Via della Seta non si tratta di abbandonare il mercato o di chiudere alle relazioni con la Cina, ma di permettere all’Italia di riconquistare indipendenza e autonomia».

Golden power, esercizio in crescita

Mantovano, dal canto suo, ha invitato a spostare l’ottica: «Dovremmo preoccuparci più di meno di ciò che fa la Cina, e di più di quello che facciamo noi. In Africa, ad esempio. Se il Fondo monetario internazionale nega prestiti perché pretende il rispetto dei diritti umani, e non sempre seguendo criteri oggettivi, non c’è da meravigliarsi se poi i governanti si rivolgono al partner cinese che in fase di avvio non chiede condizioni». Il sottosegretario ha comunque ricordato l’aumento dell’esercizio del golden power per tutelare i nostri settori produttivi strategici: da 83 notifiche nel 2019 a 608 nel 2022 e a 577 nel 2023. Meno dell’anno precedente, «ma se guardiamo alla qualità dei fascicoli un po’ più impegnativa».

Trattori e voto, allerta disinformazione russa

Con metà pianeta al voto, compresa l’Europa, gli 007 rinnovano l’allerta sui rischi di interferenze e disinformazione per seminare instabilità. Ed è sempre la Russia, con i suoi apparati dediti a minare la coesione europea e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni liberaldemocratiche occidentali, a preoccupare maggiormente. Mantovano ha citato l’esempio legato alla protesta dei trattori: «Nei canali social filorussi c’è stato il tentativo di assecondare l’idea che la protesta dei trattori derivasse dal sostegno dell’Italia all’Ucraina. Il compito dell’intelligence non deve essere e mai sarà quello di controllare i contenuti e le idee pubblicate on line. Ciò su cui i servizi si concentrano è la verifica della genuinità e tracciabilità delle informazioni in rete e soprattutto sulla veridicità dei profili social, le dinamiche di creazione di contenuti senza distorsioni da parte di attori che hanno obiettivi di destabilizzare i processi informativi e democratici. In questa ottica auspico che nella campagna per le europee non si perda mai di vista il profondo senso di comune appartenenza alla nostra Nazione».

Calano aiuti all’Ucraina, aumenta sostegno alla Russia

Resta importante - sottolinea la relazione - il sostegno dei Paesi occidentali all'Ucraina, fondamentale per la prosecuzione dello sforzo militare di Kiev, ma ha registrato un importante calo rispetto all'anno precedente. A fine 2023 l'aiuto militare complessivamente stanziato dai Paesi europei superava, per la prima volta, quello offerto dagli Usa. Dall'altro lato, è in aumento il sostegno che attori terzi offrono alla base industriale militare russa. La Cina ha probabilmente fornito a Mosca alcune tecnologie duali, mentre altri Paesi hanno invece offerto un supporto militare diretto: l'Iran i droni, la Corea del Nord munizionamento.

Africa «principale incubatore di instabilità»

Se con la crisi a Gaza (Belloni ha negato «evidenze di intelligence di un collegamento diretto» con l’invasione russa dell’Ucraina, ma riconosciuto che l’instabilità in una regione non lontana potrebbe aver indotto Hamas a ricorrere allo strumento della guerra) cresce il pericolo jihadista, «non solo in chiave antisionista», e il timore di «potenziali lupi solitari stanziati in Europa», i servizi segreti indicano però l’Africa come «il principale incubatore di instabilità», anche per la accresciuta presenza militare ed economica di attori extraregionali. Si registra in particolare il tentativo «di Mosca e di Pechino di trasformare il Continente in un campo di competizione geopolitica con l’Occidente, spostandone il baricentro in direzione del cosiddetto “Sud globale” che proprio nel 2023 ha cominciato a esprimere un peso politico maggiore nei grandi consessi internazionali», rendendo problematica la gestione multilaterale dei conflitti in corso.

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Sicurezza ambientale, l’Italia è fragile

Debutta come oggetto di analisi privilegiata la sicurezza ambientale, complice l’«endogena fragilità territoriale italiana», con il 94% dei Comuni a rischio frane e alluvioni, la «dispersione delle funzioni tra vari enti e soggetti che costituisce fonte di potenziali sprechi, inefficienze e sovrapposizioni» minando l’efficacia della prevenzione e le criticità nella gestione dei rifiuti, che espone al fenomeno di «dumping ambientale». L’accusa è circostanziata: «Soggetti stranieri e italiani, in correità con intermediari italiani, eludendo le norme nazionali che regolano il settore e/o approfittando della asimmetrica qualità dei controlli tra i diversi Paesi anche comunitari, organizzerebbero il trasferimento all'estero dei rifiuti». Il cambiamento climatico minaccia anche uno dei punti di forza del nostro Made in Italy, l’agroalimentare, con la «compromissione delle produzioni nostrane, nonché pericoli per la salute pubblica e l'ambiente».


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