di Redazione Roma
Osservatorio del mercato immobiliare: la situazione delle abitazioni in Italia
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In Italia ci sono circa due case ogni tre abitanti. Nella nostra penisola si contano 35,6 milioni di abitazioni. Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio del mercato immobiliare insieme alla Direzione centrale dei servizi catastali e all’Agenzia delle Entrate, che nel volume “Statistiche catastali 2023” elabora i dati del catasto più aggiornati, al 31 dicembre 2023. La foto dell’Italia immobiliare è facile da confrontare con il numero degli abitanti, quasi 59 milioni di unità, per calcolare che nella nostra penisola c’è una casa ogni 1,6 abitanti, cioè più o meno due alloggi ogni tre persone.
Ma la concentrazione è più alta nelle province di Aosta, Sondrio e Savona, dove le case sono più di una a testa. Le province con il numero di alloggi più alto in assoluto sono, come è facile intuire, quelle delle grandi città: Milano, Roma e Torino. “Il sistema catastale”, la pubblicazione annuale dell’Agenzia delle entrate, registra 86 milioni di particelle nel catasto terreni. Le abitazioni costituiscono più della metà (il 54%) di tutti gli immobili ordinari e speciali, ma sono in aumento. Basta guardare i dati dell’anno precedente per scoprire che nel 2023 il catasto ne ha censite 86mila in più rispetto a dodici mesi prima. A crescere sono soprattutto le abitazioni civili, quelle di tipo economico, i villini e gli alloggi tipici del luogo. Cambiano le esigenze e le tipologie. Ecco allora che calano le case signorili da una parte e le abitazioni popolari dall’altra, le ville (che a differenza dei villini sono collocate in aree di lusso) e le case rurali.
Dati alla mano, sembra che i connazionali siano abituati a vivere in spazi ampi: la casa italiana è grande in media 118 metri quadrati e ha 5,5 stanze, anche se la situazione è molto variegata in base alla tipologia di alloggio. E il rischio è quella di fare una valutazione statistica pari a quella del pollo di Trilussa. Le case più piccole, sotto i 100 metri quadrati, sono quelle popolari, rurali e tipiche del territorio. Gli alloggi in cui le persone hanno più spazio si trovano invece nelle province di Aosta, Sondrio, Verbano, Asti, Belluno, e in quelle centrali di Rieti, L’Aquila e Isernia, oltre che Oristano. In queste aree la superficie abitativa pro capite è superiore ai 100 metri quadri. A Milano e Roma, invece, i metri quadri per abitante sono meno di 60. Il report dà anche uno spaccato sui proprietari delle case. Il 93% del parco residenziale è nelle mani di persone fisiche, mentre il resto è composto da beni comuni o di proprietà di aziende, organizzazioni o altri enti, che possiedono soprattutto le abitazioni di maggior pregio. È proprio dalle tasse che paghiamo sulle nostre case, infine, che deriva la fetta più grande della rendita catastale (il 49,3%), anche se la maggior parte degli incassi arriva, in proporzione, da immobili a destinazione speciale come alberghi, teatri, ospedali e centri sportivi. Nonostante siano solo il 2,5% di tutte le unità immobiliari italiane, questi versano più di un quarto della rendita catastale totale, ben il 28,7%.
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