di Andrea Biondi
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Cinque anni ancora, al massimo. Poi l’esperienza Vodafone in Italia, con quel quarto di secolo seguito alla maxi opa sulla tedesca Mannesmann, si concluderà anche visivamente, con il bye al marchio che lascerà posto a Fastweb. Dopo la vendita della Spagna – e dopo tutta un’altra serie di operazioni che la ceo di gruppo Margherita Della Valle ha portato a termine dal suo arrivo alla posizione di capoazienda – in occasione della notizia della vendita dell’Italia a Swisscom, controllante di Fastweb, per 8 miliardi Vodafone ha indicato che prevede di raccogliere proventi per circa 12 miliardi di euro unendo anche il dossier spagnolo.
E così la multinazionale britannica delle Tlc, oltre a ridurre il debito, ricompenserà i suoi azionisti con riacquisti di azioni proprie per un totale di 4 miliardi: fino a 2 miliardi di euro a seguito del completamento della vendita di Vodafone Spagna al fondo Zegona (per un massimo di 5 miliardi) nel 2025 e fino a 2 miliardi di euro dalla vendita di Vodafone Italia, attesa al closing nel 2025 a valle però di approvazioni delle autorità che si dovranno esprimere. A chiudere il cerchio per gli azionisti di Vodafone ci saranno anche 1,1 miliardi di dividendi ordinari nel 2025, frutto comunque del taglio della cedola per il Full year 2025 a 4,5 centesimi da 9 per azione dell’esercizio precedente.
«In futuro, le nostre attività saranno concentrate nei mercati in crescita delle telecomunicazioni, dove deteniamo posizioni forti, consentendoci di realizzare una crescita prevedibile e più forte in Europa», ha affermato la ceo Vodafone Della Valle. L’Italia, con il suo 11% sui ricavi da servizi, è il terzo più grande mercato per il Gruppo dopo la Germania (che vale il 31% dei ricavi da servizi totali) e Uk (15%) in cui comunque la multinazionale delle Tlc è in ballo per una joint venture con Hutchison (che in Italia possiede Wind Tre e nel Regno Unito ha Three).
Vodafone uscirà quindi dal mercato italiano. E lo farà dando vita – con la vendita delle sue attività italiane a Swisscom che a sua volta la unirà a Fastweb – a un operatore da 7,3 miliardi di ricavi (secondo in Italia dopo i 9,2 della ServCo Tim); 2,4 di Ebitdaal contro gli 1,8 di Tim; un capex di 1,3 miliardi e un operating free cash flow a 1,1 miliardi contro i 0,5 della ServCo Tim. Dal punto di vista degli utenti Fastweb-Vodafone peserà per un quarto del totale (26%) nel mobile human (dove sono esclude le machine-to-machine) con 19,2 milioni di utenti nel complesso (33 milioni con le schede m2m utilizzate spesso per usi industriali e per la domotica). Nel fixed broadband, dove Fastweb (2,6 milioni di utenti) e Vodafone 3,1 milioni totalizzano 5,7 milioni di clienti la quota di mercato è del 31 per cento.
Intanto, il marchio Vodafone ha iniziato il suo conto alla rovescia. Al massimo in 5 anni sparirà dal mercato italiano. Vodafone e Swisscom hanno concordato che il gruppo Uk continuerà a fornire determinati servizi a Swisscom per un massimo di 5 anni. Il costo annuale che gli svizzeri pagheranno a Vodafone per il primo anno dopo il completamento è stimato in circa 350 milioni di euro.
Andrea Biondi
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