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Mercedes, profitti 2023 in calo. «Auto elettriche più costose per anni»

di Alberto Annicchiarico

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Mercedes, profitti 2023 in calo. «Auto elettriche più costose per anni»

Mercedes, profitti 2023 in calo. «Auto elettriche più costose per anni»

Calo della domanda per le vetture alla spina, cambiano gli obiettivi al 2030. Dividendo in leggero aumento. Buyback fino a 3 miliardi

22 febbraio 2024
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4' di lettura

Mercedes-Benz cambia gli obiettivi sull’elettrificazione. La domanda non corrisponde alle previsioni e anche i prezzi promettono di restare a livelli elevati ancora per qualche tempo, secondo la casa di Stoccarda. Ed ecco che, proprio nel giorno in cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, conferma al 2026 la data per una messa in discussione del ban ai motori a scoppio (2035), arriva la rassicurazione: potremo aggiornare la tecnologia e produrre auto a combustione interna fino al prossimo decennio.

Intanto il gruppo ha chiuso il 2023 con un utile netto di 14,53 miliardi di euro, -1,9% rispetto al 2022. I ricavi sono invece saliti del 2,1% a 153,3 miliardi di euro. L’Ebit è calato del 3,9% a 19,66 miliardi, mentre l’Ebit rettificato si è attestato a 20 miliardi (-3,2%). Il free cash flow del business industriale ha raggiunto 11,3 miliardi (+39,2%, da 8,1 miliardi nel 2022), principalmente grazie alla comunque elevata redditività, all’elevato tasso di conversione della liquidità e al minor capitale circolante. La liquidità netta del settore industriale è salita a 31,7 miliardi (da 26,6 miliardi di fine 2022). L’utile per azione (Eps) si è attestato a 13,46 euro (-0,7%).

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Dividendo su e buyback fino a 3 miliardi

Per quanto riguarda il quarto trimestre 2023, Mercedes-Benz Group ha registrato ricavi in calo dell’1,8% a 40,261 miliardi di euro, un Ebit di 4,326 miliardi (-20,1%) e un utile netto di 3,16 miliardi (-21,5%), con eps di 2,99 euro (-19,7%).

All’assemblea degli azionisti del prossimo 8 maggio, il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo di 5,30 euro per azione (5,20 lo scorso anno). Inoltre, il gruppo ha annunciato un ulteriore programma di riacquisto di azioni proprie (buyback) per un valore massimo di 3 miliardi. Per il 2024 i ricavi del gruppo sono attesi al livello del 2023, l’Ebit è previsto leggermente inferiore, come anche il free cash flow.

Il mercato ha accolto bene soprattutto filosofia del dividendo e buyback, perché i dati in sé sono stati deludenti e le prospettive per il 2024 non esaltanti. «A lungo termine, la nostra politica è favorevole agli investitori. Abbiamo in mente il loro interesse per il futuro», ha dichiarato il ceo Ola Källenius. Il titolo ha chiuso con un +4,85 per cento (+18% negli ultimi 30 giorni, che vale il momentaneo terzo posto nel ranking globale per capitalizzazione, a 76 miliardi, dopo Tesla e Toyota; -3,7% negli ultimi 12 mesi).

Domanda in calo per le auto alla spina

Durante la conferenza annuale, a Stoccarda, Mercedes-Benz ha avvertito che i veicoli elettrici continueranno a costare più di quelli con motore a combustione interna ancora a lungo. Il produttore di auto premium e di lusso (tra i brand Amg, Maybach e Smart oltre al marchio omonimo) si sta preparando a un raffreddamento della domanda di auto alla spina e ha previsto una riduzione dei profitti nel 2024, citando le sfide poste dal rallentamento dell’economia. Si tratta di un’incertezza «eccezionale», causata dai conflitti in Medio Oriente e Ucraina e dalle tensioni tra Cina e Stati Uniti. Le strozzature della catena di approvvigionamento per i componenti critici rimangono «un fattore di rischio significativo», mentre il potenziale di un rallentamento «ancora più pronunciato» della crescita economica potrebbe avere un impatto sui mercati automobilistici.

È probabile, quindi, che le vendite del primo trimestre siano inferiori al livello dell’anno precedente.

Per il 2024, il gruppo di Stoccarda ha dichiarato di aspettarsi un ritorno sulle vendite rettificato inferiore a quello del 2023 (12,6%), pari al 10-12% per le auto e al 12-14% per i furgoni (in calo rispetto al 15,1% dello scorso anno).

Parità dei costi lontana «molti anni»

Un problema non da poco, comunque, è che la parità dei costi variabili tra i veicoli elettrici e le auto tradizionali sarebbe «lontana molti anni», è la lettura di Källenius. «Lo si vede dai prezzi». Mercedes-Benz, in effetti, ha aumentato il prezzo medio del 2%, portandolo a 74.200 euro. Questo a dispetto delle recenti previsioni di Goldman Sachs, che ha stimato raggiungibile la cost parity tra elettrico e termico già entro il 2025, grazie al crollo (-40%) dei prezzi delle materie prime per le batterie, che sono il 30% del costo di un Bev (battery electric vehicle).

Del resto la domanda di veicoli elettrici si è raffreddata in tutta Europa, con i rivali cinesi e Tesla che hanno messo a nudo le debolezze competitive delle case continentali. Volkswagen, ad esempio, ha accantonato il progetto di quotare le sue attività nel settore delle batterie. I segnali sulla domanda in Spagna, dove Vw punta a realizzare la terza fabbrica di celle a Sagunto, vicino a Valencia, e la cui produzione dovrebbe iniziare entro il 2026, sono negativi.

Ibride plug-in rilevanti a lungo, cambiano i target

Per farsi capire meglio Mercedes-Benz ha avvisato clienti e investitori: la casa si è detta ben posizionata per continuare a produrre auto con motore a combustione interna e ad aggiornare la relativa tecnologia fino al prossimo decennio. In più, cambiano i target: ora a Stoccarda si aspettano che il 50% (non più il 100%) delle vendite entro la fine del decennio provenga da auto elettrificate. Källenius aveva già avvertito, a fine 2023, che l’Europa probabilmente non sarebbe stata pronta. Gli investimenti in capacità e sviluppo tecnologico dei produttori hanno superato la domanda effettiva di veicoli elettrici, aumentando la pressione sul taglio dei costi.

Ecco perché «pensiamo che le ibride plug-in rimarranno rilevanti ancora per molto tempo», ha dichiarato ieri il ceo di Mercedes-Benz. E sono proprio le ibride, secondo un sondaggio Deloitte anticipato dal Sole 24 Ore, le vere protagoniste della domanda tra i consumatori europei, insieme alle auto termiche. Per il boom della domanda di elettriche c’è ancora da attendere. Vuoi vedere che sull’elettrico aveva ragione Toyota, ormai da due anni seconda per vendite nel Vecchio continente proprio grazie alle sue ibride?

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