di Andrea Fontana
La Borsa, gli indici del 18 agosto 2023
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - La corsa dei rendimenti negli Usa, dovuti alla prospettiva di una lotta all'inflazione ancora lunga da parte della Federal Reserve, e i numerosi segnali negativi sull'economia cinese, a cominciare dai casi Country Garden e Evergrande sul settore immobiliare, spingono le Borse europee al terzo calo consecutivo e a completare una settimana di chiara flessione. L'indice Stoxx600, così come diversi listini del Vecchio Continente è tornato ai minimi dai primi giorni di luglio ed è arretrato del 2,3% complessivo in una settimana. Nella sessione odierna i listini - dopo aver toccato perdite superiori a un punto percentuale nel primo pomeriggio - hanno chiuso per lo più con cali intorno a mezzo punto percentuale. Il FTSE MIB ha segnato il terzo calo consecutivo.
In controtendenza le utility (Hera, Terna, Enel, Snam, A2a), piccolo risveglio per Diasorin che aveva fin qui perso il 12% circa da inizio agosto. Le ipotesi di un intervento della Bce di critica alla tassa del governo italiano sugli extra profitti degli istituti bancari non dà supporto ai titoli del settore: Banca Mps, Unicredit.
Terza settimana di fila in contrazione per le Borse europee che in questa prima parte di agosto, stando all'indice Stoxx600, hanno ceduto quasi il 5%. Nell'ultima ottava Piazza Affari e' arretrata dell'1,8% mentre e' stata di Londra la performance peggiore (-3,5%). I titoli industriali, insieme a quelli del comparto viaggi e dell'immobiliare, sono stati tra i piu' colpiti a conferma di come sia innanzi tutto il fattore Cina, ovvero la preoccupazione sulla frenata dell'economia asiatica, ad avere frenato gli investitori. Settimana in discesa per i prezzi del petrolio, calati di circa il 3%, mentre sul mercato valutario e' stato protagonista il rublo con il forte aumento dei tassi di interesse introdotto a sorpresa dalla banca centrale di Mosca.
Wall Street, che viene da tre sedute consecutive in calo, resta in flessione e chiude debole (+0,08%). Il Dow Jones registra la sua p eggior settimana da marzo, con un calo del 2,3% fino alla chiusura precedente. L'S&P 500 è alla terza settimana di fila in calo, la peggior serie da febbraio. Il Nasdaq Composite, a sua volta, registra la terza settimana consecutiva in ribasso, la serie peggiore da dicembre. Prosegue, intanto, la stagione delle trimestrali: il titolo di Applied Materials guadagna quasi il 2%, dopo che la società di apparecchiature e servizi per l'industria dei semiconduttori ha battuto le attese degli esperti. Il titolo di Farfetch crolla del 34% dopo che la società di shopping online ha registrato ricavi trimestrali molto al di sotto delle attese, presentando poi una guidance deludente. Bene invece il titolo di Deere che cade del 4% dopo un utile per azione di 10,20 dollari su ricavi di 15,8 miliardi, contro attese per 8,20 dollari su 14,25 miliardi. A pesare sugli indici è l'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro, con quelli del decennale e del trentennale ai massimi, rispettivamente, dal 2007 e dal 2011: la scadenza a 10 anni è tornata a rendere il 4,23% circa dopo aver toccato giovedì 4,3%. I verbali dell'ultima riunione della Fed, poi, hanno mostrato che la Banca centrale statunitense potrebbe continuare ad alzare i tassi d'interesse, dato che l'inflazione resta a livelli "inaccettabili".
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro si mantiene sotto quota 1,09 dopo che i verbali dell'ultimo vertice della Fed hanno mostrato che le preoccupazioni sull'inflazione si mantengono in primo piano: la moneta unica vale 1,0848 dollari da 1,0876 segnato alla chiusura dei mercati continentali. In calo il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Brent arretra sotto gli 84 dollari al barile, mentre la consegna settembre sul Wti tiene quota 80 dollari. Scende sotto i 37 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam.
Sul fronte delle criptovalute, il Bitcoin è in calo del 5% dopo aver toccato un minimo a 25.314 dollari e si prepara ad accusare la peggior performance settimana da tre mesi sulla scia delle indiscrezioni secondo le quali la SpaceX di Elon Musk avrebbe liquidato le proprie posizioni.
Chiude la settimana in frazionale calo, sulla soglia dei 170 punti base, lo spread tra BTp e Bund, sul mercato secondario Mts dei titoli stato europei. Il differenziale tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata ha terminato la seduta a 170 punti base, dai 171 punti dell'ultimo riferimento della vigilia. Il rendimento del titolo italiano sulla scadenza di 10 anni, dopo una serie di sedute al rialzo, e' sceso in chiusura al 4,32% dal 4,40% registrato al closing precedente
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Andrea Fontana
Redattore Radiocor
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