Ue taglia le stime sul Pil, l'Italia a +0,9% nel 2023
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«Il profilo attuale è ai limiti della recessione tecnica» e sul prodotto interno lordo «se immaginiamo una piccola ripresa nella fine dell’anno, si dovrebbe arrivare allo 0,8% (rispetto alla stima precedente dell’1,2%), l’1% diventa molto complicato da raggiungere», e «nel 2024 con crescita normale intorno allo 0,3-0,4 si arriverebbe all’1% (la stima precedente 1,3%)». Lo afferma Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio nella presentazione della congiuntura autunnale. «Cosa ci aspettiamo per la crescita? Un trimestre - aggiunge - un po’ migliore del secondo quarto, ma non possiamo negare che il rallentamento è ai limiti della recessione, ora le previsioni sono tutte intorno a 0,1-0,2, se siamo a 0,1 siamo in recessione tecnica».
«La congiuntura a breve termine preoccupa anche per i riflessi sulla finanza pubblica, quanto più piccolo è il prodotto interno lordo, quanto meno cresciamo tanto più è problematica l’impostazione della manovra» aggiunge Bella.
«L'economia italiana quest'anno è cresciuta più di altri Paesi europei, ma oggi preoccupa il suo rallentamento. Occupazione e produzione mostrano, infatti, segni di fragilità». Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sulla congiuntura di settembre. Di qui la necessità di «un'operazione fiducia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime confermando, anche per il 2024, la riduzione del cuneo fiscale. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di rimettere in moto i consumi e la nostra economia», aggiunge.
Anche la Commissione europea ha ridotto le stime sulla crescita del Pil. In Italia il Pil è atteso in crescita dello 0,9% in calo rispetto a +1,2% previsto. L’attuale rallentamento dell’economia non è particolarmente italiano, coinvolge diversi Paesi. Anzi secondo le ultime previsioni della Commissione europea l’Italia dovrebbe mostrare livelli di crescita leggermente migliori della media Ue
Quanto alla crescita dei prezzi «il valore tendenziale dell’inflazione di ottobre, in assenza di shock, scende dal 5,3% all’1,9%». Lo afferma Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio nella presentazione della congiuntura autunnale. Per quanto riguarda le proiezioni dell’inflazione, spiega, «la nostra previsione per settembre è uno zero che porterebbe il tendenziale al 5,3%”, e per ottobre la previsione e’ di uno “0,1% congiunturale. Con queste due variazione congiunturali, il tendenziale scende da 5,3 a 1,9%». Sull’aumento di tassi della Bce, «alcuni criticano la Bce per l’aumento dei tassi perché contraggono l’economia l’alternativa è che se non facesse nulla avremmo tassi per dieci anni al 15%»
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