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Fiaip, cresce la quota di case acquistate per investimento

di Laura Cavestri

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Secondo i dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati con Enea ed I-Com, nonostante il calo delle compravendite nel 2023 (-10%), il segmento delle seconde residenze acquisite per essere messe a reddito è aumentato del 28 per cento. Crescono anche le transazioni di unità ad elevate prestazioni energetiche.

7 marzo 2024
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2' di lettura

Calano le compravendite residenziali, ma non gli acquisti di immobili per investimento, finalizzati a una rendita da locazione. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati, per l’11esima edizione, con Enea ed I-Com (Istituto per la Competitività), sull’andamento del mercato immobiliare 2023 e le previsioni 2024, illustrato ieri a Milano. Nel 2023 è diminuito il numero delle compravendite residenziali a circa 700mila (-10% sul 2022), con un calo delle prime case ma una crescita degli scambi di seconde case (+1,5 per cento). Assieme all’incremento delle vendite dei monolocali – quintuplicate rispetto al 2022 – e dei bilocali (+64%), motivano il considerevole aumento, nel 2023, degli acquisti per investimento, finalizzati a una rendita da locazione (+28 per cento).

Crescono, per il terzo anno consecutivo, le vendite di immobili ristrutturati a elevate prestazioni energetiche, che è arrivata a sfiorare il 38% del totale per questa classe di edifici. Il 62% degli acquirenti (era il 54% nel 2022) ha consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica. Ma la mancanza di offerta e gli extracosti da sostenere (secondo Banca d’Italia, le case nuove ad alte prestazioni costano circa il 25% in più delle analoghe usate) fanno ancora prevalere altri fattori sulla scelta (tipologia dell’immobile, ubicazione e vicinanza ai servizi).

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«Il Rapporto Fiaip – spiega la direttrice del Dipartimento Enea di Efficienza energetica Ilaria Bertini – anche quest’anno alimenta importanti riflessioni sulle azioni necessarie per sostenere le sfide di medio-lungo periodo legate alla riqualificazione del parco immobiliare italiano».

«La lettura di diversi indicatori del rapporto di quest’anno – ha aggiunto il vice-presidente I-Com, Franco D’Amore – ci fa essere cautamente ottimisti sulla risposta del mercato immobiliare al tema della transizione energetica. Sicuramente la qualità energetica di un edificio non è ancora tra i principali driver della domanda ma cresce, per il terzo anno consecutivo, la percentuale degli immobili che sono stati ristrutturati e portati nelle classi energetiche più performanti prima di essere immessi sul mercato. In molte tipologie di immobili si apprezza un vistoso incremento degli immobili in classe D, a discapito delle classi meno performanti. Siamo lontani dal cambio di passo necessario per decarbonizzare il comparto edilizio entro i prossimi 25 anni, ma i segnali di un’inversione di rotta sono comunque ben visibili».

«La casa si conferma in assoluto l’investimento più ricercato e sicuro a tutela dei risparmi delle famiglie italiane pesantemente colpiti dall’inflazione – ha concluso Gian Battista Baccarini, presidente Nazionale Fiaip –. Ora è necessario aumentare l’offerta di abitazioni sul mercato, sia da vendere che da affittare, accelerando la definizione di un “Piano nazionale sulla Casa”, che non può prescindere da una concreta sinergia tra pubblico e privato, e che dovrà contemplare delle chiare linee guida per tutti i Comuni affinché prevedano, nelle rispettive pianificazioni urbanistiche, da una parte, un piano strutturato di edilizia residenziale sociale e pubblica, e, dall’altra, dei criteri incentivanti per l’iniziativa privata, sia di natura tecnica che fiscale, il tutto finalizzato ad agevolare l’accesso alla casa, con conseguenti ricadute positive per la dinamicità virtuosa del mercato, per la comunità, e, in generale, per l’intera economia nazionale».

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