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L’Europa ha la sua OpenAI: in Francia arriva Kyutai, in dote 300 milioni

dal nostro inviato Biagio Simonetta

Intelligenza artificiale: responsabilità dello scienziato o dell’utente?

Nasce il primo laboratorio europeo di ricerca sull’Intelligenza Artificiale, ed è no-profit. Fra i promotori iliad, un ex Google e la tecnologia di Nvidia

4 dicembre 2023
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2' di lettura

PARIGI - Nasce in Francia il primo laboratorio europeo di ricerca sull’intelligenza artificiale. E nasce col cappello dell’open source e del no-profit, un po’ com’era nata OpenAI a San Francisco qualche anno fa. Si chiama Kyutai, e la sua mission - per come ribadito durante il lancio da uno dei ricercatori coinvolti - è «costruire e democratizzare l’intelligenza generale artificiale attraverso la scienza aperta».

Kyutai è stato lanciato nei futuristici locali di Station F, campus per startup da 34mila metri quadri nella Halle Freyssinet, a Parigi. Un campus nato nel 2017 per volere di Xavier Niel, ceo e fondatore del gruppo iliad. E proprio iliad è nel cuore di questo nuovo progetto sull’Intelligenza Artificiale. Perché a lanciare Kyutai sono in tre, e uno è proprio Niel. I due compagni d’avventura sono Rodolphe Saadé, presidente del gruppo logistico CMA CGM, ed Eric Schmidt, ex Ceo di Google e oggi molto concentrato sulle dinamiche legate all’AI.

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Kyutai parte con una dotazione di circa 300 milioni di euro: 100 arrivano dal gruppo Iliad, 100 dalla CMA CGM e 100 dalla fondazione Eric Schmidt con altri investitori. Ma nel cuore di questo progetto c’è tutta la tecnologia di Nvidia, col ceo, Jensen Huang, che ha partecipato all’evento parigino collegandosi da San Francisco. Un migliaio di processori H100 già a disposizione, per una potenza di calcolo importante.

Lo scopo di questo laboratorio, o forse la sua ambizione, per come spiegato durante l’evento, è di attirare i più grandi talenti del settore AI. E sembra un po’ l’ultima chiamata per l’Europa per salire sul treno dell’Intelligenza Artificiale, schiacciata com’è fra Stati Uniti e Cina. Da qui le frecciate di Smith a Bruxelles, quando ha detto che la Francia ha le migliori scuole al mondo di scienze e matematica, ma paga le leggi europee che rallentano questi talenti. Accuse respinte dal ministro francese per gli Affari digitali, Jean-Noël Barrot, che nell’intervento successivo ha spiegato come il governo stia lavorando con l’Europa per avere una regolamentazione accettabile per l’intelligenza artificiale.

«Ci concentriamo sull’open source, in modo che sia accessibile a tutti. E unisca la comunità degli sviluppatori. La ricerca svolta non si concentrerà solo sul linguaggio, ma anche sulla visione o sul suono. Tutte aree che possono essere catturate dall’intelligenza artificiale. Questo è solo l’inizio! Vogliamo continuare a raccogliere fondi per questo progetto» ha detto Xavier Niel.

In chiusura di lavori, anche il saluto in un video messaggio del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha sottolineato la necessità di regolamentazione sull’AI, ma ha anche scommesso sull’open source: «Credo molto nella tecnologia aperta, e dobbiamo renderla la nostra forza».

Ora per Kyutai inizia la fase due: quella del reclutamento. Un lavoro non banale per una no profit, destinata a rimanere tale. Anche perché in Francia, a differenza degli Stati Uniti (dove OpenAI passo da no profit a limited profit, appena annusato il business), non è così semplice cambiare lo status di una società. Ma questo lo scopriremo fra qualche anno.

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