di N.Co.
L’attacco a Israele è qualcosa di inedito, la video cronaca da Gerusalemme di Roberto Bongiorni
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Dopo una notte e un giorno di trattative, maggioranza e opposizioni non riescono a percorrere la via del documento unitario su Israele. E alla fine passano 4 diverse risoluzioni alla Camera - e tre mozioni al Senato - con voti favorevoli incrociati, che permettono a ciascuno di sfilarsi dai punti più delicati.
La maggioranza chiede lo stop ai fondi ad Hamas e di «sviluppare una azione diplomatica» per evitare una «escalation». Iv-Az e +Europa ne presentano di loro. La sinistra di Avs si astiene da tutte tranne quella controfirmata con Pd e M5s, che viene votata per parti separate: la maggioranza non vuole sottoscrivere che le responsabilità che hanno mandato in frantumi negli anni il processo di pace vadano addebitate non solo ad Hamas, che riceve la condanna dem «senza se e senza ma», ma anche al governo di Benjamin Netanyhau.
Intanto nelle comunicazioni del governo alla Camera il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato che «il bilancio della feroce aggressione di Hamas» contro Israele «è pesantissimo e destinato ad aggravarsi». «Per dimensione e livello di violenza quest’attacco senza precedenti rischia di trascinare una regione già afflitta da continui focolai di instabilità in una guerra generalizzata che metterebbe a repentaglio ogni possibilità di dialogo», ha aggiunto.
Via libera dell’Aula del Senato alle tre mozioni presentate sugli attacchi di Hamas contro Israele approvate alla presenza del ministro degli esteri, Antonio Tajani. L’Assemblea di palazzo Madama approva la mozione di maggioranza (FdI, Lega, FI) con parere favorevole del governo con 152 voti a favore, nessun contrario e due astenuti. Ok anche alla mozione delle opposizioni (Pd, M5s, Avs, Aut), votata per parti separate perché il governo non ha condiviso il punto 5, la parte con parere favorevole passa all’unanimità con 156 sì, respinta l’altra. Infine ok anche la mozione di Az-Iv con 152 sì, nessun contrario e due astenuti.
Nel suo intervento Tajani ha spiegato che «gli italiani residenti in Israele sono oltre 18mila tra cui numerosi cittadini con doppia cittadinanza. Circa mille ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva».
Nella Striscia di Gaza si trovano «dieci italiani, tra cui una bambina di un anno», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nelle comunicazione del governo alla Camera parlando dell’attacco di Hamas a Israele.
«Non abbiamo notizie dei due cittadini italo-israeliani, marito e moglie, che vivevano in un kibbutz, probabilmente sono in ostaggio. Il figlio non riesce a contattarli. In collaborazione con le autorità israeliane stiamo cercando di capire, speriamo bene». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Restart, su Rai3. «Al momento tranne questi due italiani che mancano all’appello non abbiamo altre notizie negative», per gli italiani in Israele. Il ministro ha precisato che tentare di salvare gli ostaggi «non sarò facile». Importante, ha detto, « è mantenere il dialogo anche con i paesi arabi che sono moderati. Io domani (11 ottobre, ndnr) sarò in Egitto, ho appena parlato con il ministro degli Esteri turco, ieri ho parlato con il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi e ho parlato con quello dell’Arabia Saudita: stiamo parlando insomma con tutti i paesi che vogliono la stabilità e che possono svolgere un ruolo soprattutto per salvare gli ostaggi».
Per quanto riguarda gli aiuti europei ai palestinesi, ha detto il ministro degi Esteri Tajani, «verificheremo che siano effettivamente utilizzati per scopi umanitari e non per altri scopi». Il ministro oggi discuterà della questione in un Consiglio affari esteri straordinario dell’Ue.
«All’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv c’è un desk della nostra ambasciata, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare gli italiani in Israele» a rientrare, ha spiegato isono a disposizione dei concittadini l’ambasciata a Tel Aviv, il consolato italiano a Gerusalemme e l’unità di crisi del ministero degli Esteri. Allo scalo militare di Pratica di mare, vicino Roma, sono già atterrati due aerei con circa 200 passeggri italiani in fuga dal teatro della guerra mediorientale. Il ministro ha ricordato che che in Israele ci sono «oltre agli italiani di passaggio ci sono 18mila residenti in Israele, una decina sono nella Striscia di Gaza».
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani «auspica un messaggio unitario da parte del Parlamento» di «condanna senza ambiguità dell’azione irresponsabile di Hamas» contro Israele, ha detto Tajani nelle comunicazioni del governo alla Camera.
Nicoletta Cottone
Caporedattore
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