Salario minimo, Tajani: avviato dialogo su salari bassi
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«Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!»: la segretaria del Pd Elly Schlein ha presenato così il lancio sui social della raccolta firme sul salario minimo partito nella tarda mattinata di domenica 13 agosto e andato in tilt dopo poche ore per «troppi accessi» come hanno fatto sapere i promotori.
«È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al sito salariomininosubito.it o nei banchetti che allestiremo nelle piazze e alle Feste dell’Unità!» è l’appello di Schlein.
«Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori - scrive ancora la leader democratica - siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare».
Schlein illustra così la proposta di legge unitaria delle opposizioni: «Fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi: 1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata. 2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento. Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento».

«Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!»: è l’appello lanciato dalla segretaria del Pd Elly Schlein per la raccolta firme online a sostegno della proposta di legge unitaria sul salario minimo delle opposizioni
In un’intevista a Repubblica Schlein torna a parlare del vertice con la premier Giorgia Meloni sul salario minimo e dice: «Volevano solo alleggerirsi la coscienza prima di andare in vacanza, dando l’impressione di avere a cuore il tema del lavoro povero». E sulla scelta della premier di affidare la pratica salari al Cnel commenta e la possibilità di un incontro con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro fa sapere che «per ora nessuno ci ha invitato. Ma stanno solo prendendo tempo». Il Cnel «è un’istituzione prestigiosa, ma non può essere la Terza Camera né un governo ombra. Noi saremo sempre disponibili al confronto nel merito, ma non arretriamo di un centimetro sui pilastri della nostra proposta». E se ci fosse un altro confronto a Palazzo Chigi, dopo i 60 giorni indicati da Meloni, ci tornerebbe? «Dipende - risponde Schlein - se ci sono delle novità. Ieri (venerdì 11 agosto, ndr) non ce ne sono state. Intanto noi partiamo con una raccolta firme».
Giuseppe Conte ,leader del Movimento 5 Stelle con Nunzia Catalfo (Mauro Scrobogna/LaPresse)
A lanciare l’iniziativa delle opposizioni è anche Giuseppe Conte : «Ancora in queste ore, da alcuni esponenti di Governo - scrive su Fb è il leader del M5S - è arrivata una netta chiusura al salario minimo legale. Venerdì a Palazzo Chigi, dopo mesi di dibattito in Parlamento, la presidente Meloni non fatto nessuna controproposta: coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questa misura, è solo un modo per gettare la palla in tribuna mentre 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori continuano a percepire paghe da fame».
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