di Giorgio Dell'Orefice
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È stato pubblicato il bando della Fondazione Enea Tech e Biomedical relativo al Fondo per il Trasferimento Tecnologico che stanzia 40 milioni di euro a favore di Pmi, istituti di ricerca ma anche startup che operano negli ambiti dell’Agritech (ovvero dell’innovazione tecnologica in agricoltura), delle Tea (le nuove tecniche di evoluzione assistita) e infine della produzione di alimenti funzionali. Il bando mette a disposizione risorse per interventi in Equity, prestiti convertibili e altri strumenti finanziari di partecipazione nelle imprese che operano in questi tre ambiti dell’innovazione in campo agroalimentare.
«La Fondazione – si legge nell’avviso – intende sostenere e accelerare i processi di innovazione, crescita e ripartenza duratura del sistema produttivo nazionale, rafforzando i legami e le sinergie con il sistema della tecnologia e della ricerca applicata e riconoscendo l’elevato potenziale di ricaduta di iniziative e investimenti volti allo stimolo alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate e di processi e prodotti innovativi nel settore dell’agricoltura e dell’agrifood, fondamentale in termini di sviluppo economico e posizionamento strategico del sistema made in Italy».
La Fondazione potrà «intervenire attraverso investimenti in Equity ovvero con investimenti in capitale di rischio che prevedono l’apporto di capitale tra 500mila e 5 milioni di euro in cambio di quote o azioni in favore dei soggetti proponenti. Soggetti che devono necessariamente rientrare in tre categorie: startup (compresi gli spin off industriali), le piccole e medie imprese, gli spin off universitari».
Gli ambiti ai quali è rivolto il bando sono quelli dell’Agritech, delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e della nutrizione. Per quanto riguarda l’Agritech si tratta delle innovazioni tecnologiche e digitali disponibili per accrescere il rendimento delle produzioni, implementare la qualità dei prodotti, ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale. Le Tecnologie di evoluzione assistita sono invece tecniche sviluppare per il miglioramento genetico e che permettono di ottenere piante più produttive e resistenti a batteri, funghi e ai cambiamenti climatici. E infine per quanto riguarda l’ambito della nutrizione il bando Enea punta a favorire lo sviluppo di alimenti e diete con positivi effetti sulla salute delle persone e la prevenzione dalle malattie.
L’avviso pubblicato da Enea Tech appare tempestivo soprattutto in ambito di implementazione dell’innovazione tecnologica in agricoltura. Secondo i dati resi noti dall’Osservatorio Smart Agrifood appena qualche giorno fa (si veda Il Sole 24 Ore del 9 marzo 2024) a fronte di una crescita, in Italia, del fatturato legato alle tecnologie di Agricoltura 4.0 (che ha toccato quota 2,5 miliardi di euro, +19% nel 2023) a investire in innovazione sono le imprese che già ci avevano scommesso in passato. E si riscontra quindi una difficoltà nell’allargare la platea degli investitori. In questa ottica il bando di Enera Tech potrebbe favorire questo processo.Infine, l’avviso appena pubblicato è il secondo avviato dalla Fondazione. Il primo si è chiuso a maggio ed era dedicato alla medicina di precisione e al digital health. I progetti presentati sono stati 151 e tra questi 26 sono passati alla fase finale degli investimenti.
«Col mandato affidato alla Fondazione Enea Tech e Biomedical – ha commentato il direttore generale della Fondazione Enea Tech, Maria Cristina Porta – apriamo una prima manifestazione di interesse dedicata a iniziative innovative significative. L’obiettivo è quello di investire e supportare l’agroalimentare, un settore fondamentale in termini di sviluppo economico, competitività e posizionamento strategico del nostro Paese». «La seconda manifestazione di interesse – ha aggiunto il presidente della Fondazione, Giovanni Tria – rappresenta un ulteriore passo in avanti sul fronte degli obiettivi della fondazione: far emergere e sostenere i migliori progetti innovativi nel campo dell’agritech e quindi aiutare l’innovazione scientifica e tecnologica in un settore strategico per l’economia italiana. Con la possibilità di raggiungere altri importanti risultati: mitigare l’impatto del climate change, rafforzare la sicurezza alimentare in Italia, far crescere un approccio ‘one health’ (con la stretta connessione tra salute umana, animale e ambientale) e, infine, rafforzare la ricerca scientifica e tecnologica».
Giorgio dell’Orefice
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