di Luca Bergamin
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“Quando Macao prende forma, la prima cosa che si vede è il Sands che proietta sull’acqua le sue luci color fragola, una ruota spettrale che gira nel buio…”. Si potrebbe davvero muoversi seguendo le tracce di meraviglia per la bizzarria di Macao sparse ne La ballata di un piccolo giocatore, edito da Adelphi, in cui Lawrence Osborne descrive questa enclave autonoma sulla costa meridionale della Cina appiccicata a Hong Kong se non fosse per il delta del Fiume delle Perle che fa da linea divisoria. Territorio portoghese sino a poco più di venti anni fa, questa affascinante e maliarda, fascinosa e infingarda regione amministrativa speciale di Pechino dal clima subtropicale gode di un’atmosfera licenziosa e si fregia di bellezze culturali tali da fare venire il capogiro.
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