di Michele Pignatelli
Il premier olandese dimissionario Mark Rutte
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Mark Rutte lascia la politica olandese, di cui è stato indiscusso protagonista, guidando il Paese negli ultimi 13 anni.
Con un annuncio a sorpresa in Parlamento, il 56enne primo ministro più longevo della storia olandese, dopo aver presentato sabato le dimissioni al re in seguito a contrasti insanabili in seno alla coalizione di maggioranza sulle poltiche migratorie, ha dichiarato che uscirà di scena.
«Nei giorni scorsi si è molto speculato su cosa mi avrebbe motivato – ha detto Rutte, riferendosi allo scontro nella coalizione sulle politiche di asilo, in cui avrebbe spinto personalmente per regole più restrittive -. L’unica risposta è: i Paesi Bassi. La mia posizione è completamente subordinata a quella. Quando un nuovo governo entrerà in carica dopo le elezioni, lascerò la politica».
La mossa ha colto gli osservatori di sorpresa, considerando la capacità di “teflon Mark” – questo il soprannome guadagnatosi da Rutte – di sopravvivere a scandali e intemperie politiche e anche quanto aveva detto lui stesso venerdì, quando aveva dichiarato di avere ancora «le energie e le idee» per puntare alla posizione di premier.
A farlo riflettere potrebbero forse essere state le prese di posizione di diversi partiti, che durante il weekend hanno escluso una futura coalizione con il Vvd, il Partito liberalconservatore guidato e forgiato da Rutte negli ultimi 17 anni. Oppure, ma è un'ipotesi tutta da verificare, le sirene di un incarico internazionale di prestigio, alla guida delle istituzioni europee o della Nato. Suggestione, quest'ultima, che il premier olandese uscente ha subito respinto rispondendo a chi gli chiedeva cosà farà ora.
Nell'immediato Rutte guiderà un governo in carica per gli affari correnti fino al voto, previsto in autunno, e alla successiva formazione di un esecutivo, che potrebbe protrarsi fino al 2024 inoltrato vista la frammentazione del panorama politico olandese. Resteranno pertanto in stand-by una serie di dossier importanti nella politica olandese: dall'immigrazione alla difficile coesistenza di obiettivi climatici e agricoltura intensiva.
La protesta degli agricoltori contro i vincoli ambientali previsti dalle normative Ue è peraltro alla base del successo del nuovo Partito degli agricoltori BBB, vincitore delle ultime elezioni provinciali in Olanda e dato ora testa a testa con il Vvd negli ultimi sondaggi.
Michele Pignatelli
Caposervizio
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